L'autunno del mito Pasolini

L'autunno del mito Pasolini MOLTE MANIFESTAZIONI A DIECI ANNI DALLA MORTE L'autunno del mito Pasolini ROMA — Dureranno fino al 2 novembre, giorno dei morti e giorno nel quale dieci anni fa il corpo massacrato, straziato e senza vita di Pier Paolo Pasolini venne trovato all'alba in un terreno sudicio di Ostia, 1 convegni, i dibattiti, le prolezioni di film, le mostre del disegni ingenui e brutti, le rassegne, le pubblicazioni e le messe in scena dei testi teatrali. Soprattutto dureranno riflessioni e dilemmi sulla presenza e influenza di Pasolini nella società italiana: se le grandi celebrazioni dell'anno scorso in Francia ricordavano specialmente il poeta, scrittore e cineasta, se in Germania la memoria tenace e ammirata evoca specialmente l'artista in moltissime mostre e nuove edizioni di libri, in Italia è del Pasolini polemista politico, moralista in pubblico, giornalista ..corsaro», predicatore violento e «innocente», anticonformista scomodo ed estremo che si discute dieci anni dopo con inalterata passione. S'è visto durante la settimana romana che la Federazione giovanile comunista ha dedicato a Pasolini, e che si conclude oggi: una festa d'autunno a Castel Sant'Angelo, con tutti I film, ristoranti, concerti di musica leggera, plano bar, giochi a premi e piccoli commerci tipici di tante feste politiche e popolari, ma anche con dibattiti veementi, per niente finti o formali. I giovani comunisti hanno avuto con Pasolini, prima e dopo la sua morte, un legame forte e particolare: sin da quando, nella poesia famosa // pei ai giovani, Pasolini invitava >Andate a invadere le cellule li andate a occupare gli usci/del Comitato Centrale: Andate, andate/ad accamparvi in via delle Botteghe Oscureltsc volete il potere, impadronitevi, almeno, del potere idi un partito che è tuttavia l'opposizlonei (anche se malconcio, per la presema di signori/in modesto doppiopetto, boccio/ili, amanti della litote,/borghesi coetanei dei vostri schifosi papà)ied ha come obiettivo teorico la distruzione del Potere-. Lo hanno visto come una «voce controcorrente del dubbio»; hanno voluto ricordarlo «non per commemorare o per eleg¬ gere miti, ma per sottolineare un vuoto-, la attuale mancanza di intellettuali che svolgano con analoga intensità e Inquietudine 11 ruolo di coscienza critica; hanno scelto, come motto per la loro manifestazione, «La disperata passione di essere nel mondo-. Ma del due dibattiti più Infuocati Pasolini è stato soprattutto oggetto simbolico. Nel rivendicare la sua eredità e persino proprietà si è espresso il conflitto tra giovani comunisti e giovani cattolici Integralisti, e insieme 11 loro analogo giudizio morale sul presente italiano: -Oggi Pasolini non potrebbe che avversare limpero della nuova obbedienza, la rinuncio alla trasformazione, l'individualismo della sgomitata-, ha detto 11 segretario della Fgci Pietro Folena; e 11 professor Rocco Buttigliene di Comunione e Liberazione: «Di Pasolini amo la tragica consapevolezza della decadenza italiana-. Nel discutere la funzione pubblica e l'analisi sociopolitica di Pasolini si è espresso il conflitto tra modi diversi d'essere comunisti. Il professor Alberto Aso'r Rosa schierato contro la visione apocalittica che Pasolini aveva dell'Italia 1960-1975 e del suo sviluppo. Pietro Ingrao schierato accanto a Pasolini nel giudizio sulla politica di Palazzo e sul genocidio culturale italiano nella dissipazione dei valori e nella perdita di senso della vita. Il dirigente giovanile comunista Nicky Vendola schierato contro «l'antico vizio crociano di separare i sentimenti dalla razionalità-, e accanto al Pasolini viscerale, «Lo suo richiesto di radicalità non vale anche per oggi?-. Ancora Asor Rosa, secco nel condannare: •Di fronte al nuovo si cerca un rifugio, un salvataggio. Si sale, come stanno facendo la Fgct e CI, sulla eattera della Medusa dove ci si mangia a vicenda, magari contendendosll'eredltà di Pasolini-. E11 pubblico di ragazzi, sicuro: «Pasolini era un rivoluzionario, non un passatista-. Discussioni che dureranno anche oltre il 2 novembre dell'anniversario decennale, perché è in realtà sull'Italia, sulla politica, sulla sinistra, e persino sulla scelta di come vivere, che Pasolini stimola a discutere. Eppure lui non è un pretesto casuale. Il suo durevole fascino, la mitologia creatasi intorno a lui sono fatti di tante cose: l'orrore di quella morte violenta e l'amore come risarcimento all'artista Vittima, l'adesione retorica al Ribelle di Successo che osava semplici invettive fiammeggianti e grandi utopie entusiasmanti, l'ammirazione romantica per l'uomo capace di vivere emotivamente e rischiosamente la propria esistenza e il profilo lavoro senza avarizia né paura, il nuovo orgoglio omosessuale, magari l'apprezzamento per l'Intellettuale del Dubbio che nel tempo trionfale della sinistra e della sua cultura avanzava Idee diverse e. si dichiarava non soltanto contro la classe dirigente sottoposta a un processo globale e senza appello, ma anche contro il divorzio, contro l'aborto, contro la permissività eterosessuale, contro la contestazione studentesca, contro l'antifascismo di maniera, contro 11 progresso distorto, contro la televisione e la scuola, contro l'omologazione culturale e genetica. Nel mito si mescolano come sempre elementi buoni e spuri!: il più contemporaneo è forse l'eclettismo multimediale di un artista dal talento non mutilato che si esprimeva su tutto, con ogni mezzo (poesia, narrativa, cinema, teatro, pittura, giornalismo), con strabiliante produttività e disperata vitalità. Lietta Tornabuonl Pier Paolo Pasolini: moriva dieci anni fa

Luoghi citati: Castel Sant'angelo, Francia, Germania, Italia, Roma