Lo spumante Erbaluce in attesa del blasone

Lo spumante Erbaluce in attesa del blasone Chiesta la denominazione d'origine controllata Lo spumante Erbaluce in attesa del blasone E' una tra le novità in un anno d'oro per i bianchi di Caluso Dopo il Passito e il Passito liquoroso, che hanno già una lunga storia alle spalle, nascerà anche lo spumante doc Erbaluce di Caluso? L'ipotesi è stata formulata in queste settimane e una richiesta in tal senso attende ora l'approvazione degli organi competenti, in particolare del ministero dell'Agricoltura: «Lo spumante è già una realtà, visto che viene prodotto col metodo champenois in alcune aziende vinicole della zona — dice l'assessore Giuseppe Salvetti —. Per farlo conoscere abbiamo istituito quest'anno un premio che io riguarda in particolare, inserito nel programma del Settembre calusiesc. Ma è chiaro che il numero di bottiglie è ancora piuttosto limitalo: in assenza della denominazione d'origine controllata la commercializzazione è più difficile'. E' una delle novità di un anno d'oro per i bianchi di Caluso. La vendemmia, che ufficialmente s'inlzlcrà il 25 settembre, sembra destinata a passare alla storia. Alla Cantina dell'istituto Uberli ntfdithneclvmbCatPid ni, dove confluiscono 1 raccolti di 250 soci, il tecnico Rodolfo Cefaloni non ha alcun dubbio: «La qualità è ottima, i vigneti sono stati risparmiati dalla grandine die in luglio ha colpito ì campi della pianura. E la quantità dovrebbe essere di un buon trenta per cento superiore rispetto all'anno scorso-. Come dire che quest'anno verranno prodotti circa diecimila ettolitri di Erbaluce, in buona parte proprio nella Cantina didattica che serve anche ad istruire gli aspiranti enotecnici dell'Ubertini. Prosegue Cefaloni: -E' già incominciata anche la cernita delle uve migliori, che serviranno a produrre il Passito. Non capita tutti gli anni: se la qualità non è più che buona e gli acini non garantiscono una adeguata resistenza al tempo, è inutile cominciare-. I , bianchi, calusiesi sono tre: l'Erbaluce (11 gradi, color giallo paglierino, ideale per gli antipasti in genere e quelli di pesce in particolare); il Passilo (13.5 gradi, prodotto appunto con uve passite e sottoposto ad un invecchiamento ■ di almeno cinque anni); il Passito liquoroso (più secco perché privato in parte della componente zuccherina). Provengono tutti dallo stesso vitigno, già nolo nel diciassettesimo secolo: il Passito, ad esempio, nasce dalla tradizione di conservare le uve da servire sulle mense più ricche, dovuta alle singolari caratteristiche di conservazione delle stesse. Ma l'annata d'oro è ricca anche di altre novità. Nei mesi scorsi è stata istituita per questa zona la «condotta enotecnica-. Un «medico del vino- seguirà gli agricoltori nel loro lavoro, fornendo un valido supporlo scientifico per migliorare la qualità del prodotto. Infùie sembra sempre più probabile l'istituzione di un Consorzio di tutela tra gli slessi agricoltori, preoccupali per i casi di sofisticazione verificatisi in passato, che hanno rischiato di compromettere il buon nome dell'Erbaluce. Intanto sembra che i canali per la commercializzazione del vino siano aumentati. Fino ad oggi proprio questo è stato il problema più serio: fuori dei confini canavesani l'Erbaluce era spesso considerato una rarità e molti ristoranti della nostra città ne sono tuttora sprovvisti, malgrado le richieste non manchino: «Uno degli obiettivi che noi amministratori ci poniamo — spiega ancora Salvetti — è proprio quello di favorire la diffusione dei nostri vini e, quindi, di incrementare un'attività che in tutta la zona è ancora vtva-, A Caluso infatti l'agricoltura è tuttora uno dei perni dell'economia locale. La presenza nelle vicinanze di grandi stabilimenti industriali (Lancia. Olivetti. Honeywell) ha favorito la crescita di un diffuso part-time. E l'insolita combinazione tra computers e vigna sembra per il momento funzionare nel mighoretiet modi. ;inor!'t aieiv rutwsq g» pav. Accurati controlli di qualità all'Istituto enologico di Caluso.

Persone citate: Giuseppe Salvetti, Salvetti, Ubertini

Luoghi citati: Caluso