Profonde modifiche a Mediana ma psi e pri non sono d'accordo

Profonde modifiche a Mediana ma psi e pri non sono d'accorWo Il Consiglio Universitario Nazionale ha iniziato Tesarne del progetto Profonde modifiche a Mediana ma psi e pri non sono d'accorWo ROMA — Il Consiglio universitario nazionale, massimo organo consultivo del ministro della Pubblica Istruzione, ha incominciato ieri ad esaminare il progetto ministeriale per la riforma della facoltà di Medicina. I lavori continueranno anche oggi e probabilmente non si esauriranno in giornata. I vari argomenti sono all'esame di apposite commissioni di specialisti, che valuteranno gli aspetti tecnici e le loro duplicazioni. Seguirà una discussione generale, al termine della quale sarà redatto il parere del Cun, con eventuali proposte di modifiche, per il ministro. II nuovo ordinamento della facoltà di Medicina previsto dal progetto attualmente all'esame è già stato criticato dai socialisti e dai repubblicani, per 1 quali «rappresenta una vera e propria riforma della facoltà ma non si occupa del nodo pregiudiziale, che è il numero programmato, non risolve i problemi di fondo e non garantisce il pluralismo culturale esistente nel mondo accademico». Due proposte di legge, già presentate dal psi e dal prl, affrontano globalmente tutti i problemi della facoltà di Medicina. Il progetto, attualmente all'esame del Cun, è quello elaborato da una commissione della P.I. appositamente istituita ed è noto fin dal 10 aprile scorso. I punti salienti sono 1 seguenti. Il nuovo cor-, so di laurea in Medicina (si chiamerà soltanto cosi, tralasciando la Chirurgia) mantiene gli attuali sei anni di corso e stabilisce che gli studenti siano impegnati (per lezioni ed esercitazioni) complessivamente per 5500 ore, come prevede una raccomandazione Cee. di una decina d'anni fa. Non è previsto il «numero chiuso» o «programmato». Il corso sarà diviso in due cicli triennali. Al termine del primo è previsto uno sbarramento: chi non ha superato tutti gli esami dei primi tre anni non può accedere al quarto anno. Sbarramenti analoghi sono previsti al termine del quarto e del quinto anno. , L'attuale sistema degli esami dovrebbe subire profonde modifiche. L'esame materia per materia scomparirà: al termine di ogni semestre gli studenti dovranno sostenere un esame di profitto su tutte le materie previste dal piano di studi. Il numero delle discipline, attualmente lievitate a ben 1200, sarà drasticamente ridotto e scenderà a sole 150. Conseguita la laurea, i neo medici potranno sostenere l'esame di abilitazione professionale, e quindi esercitare, soltanto dopo aver compiuto un tirocinio pratico continuativo come «interni» presso cliniche universitarie o strutture equiparabili. Il parere del Cun andrà ad aggiungersi a quelli delle facoltà mediche dei diversi atenei italiani, già inviati al ministero della P.I. Sulla base di questi pareri, il ministro deciderà autonomamente, con un provvedimento che il Presidente della Repubblica farà suo (Dpr). Il nuovo sistema di studi entrerà in vigore con l'anno accademico successivo a quello dell'emanazione del Dpr, riguarderebbe gli iscritti del primo anno per poi estendersi automaticamente alle matricole degli anni successivi. Non è facile prevedere quanta parte di questo progetto rimarrà inalterata o subirà modifiche più o meno profonde. L'ultima decisione spetterà soltanto al ministro della P.I. e sarà nota soltanto fra qualche tempo. b.g.

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