Il legale di Sindona si difende in aula «L'ho aiutato, ma non sono complice»

Il legale di Sindona si difende in aula «L?ho aiutato, ma non sono complice» Ripreso il processo a Milano con la deposizione dell'avvocato Guzzi Il legale di Sindona si difende in aula «L?ho aiutato, ma non sono complice» MILANO — Dopo una pausa di oltre due mesi, si è riaperto ieri con un imputato di prestigio 11 processo contro Michele Sindona e altri personaggi per 11 delitto Ambrosoll e reati minori. Rodolfo Guzzi, fisico imponente, ab-' bronzatura perfetta, loquela' facile e precisa, è un avvocato romano che ha patrocinato Sindona per circa 5 anni, cioè dal momento del crack nell'ottobre del 1975 sino al maggio 1980, quando ormai; era sfumata ogni via di salvezza per il bancarottiere si-, cliiano sia In Italia che negli Stati Uniti. Da questa sua attività, Guzzi ha ottenuto probabilmente una buona parcella per 1 servigi prestati a Sindona, ma anche le accuse di estorsione, di ricettazione di documenti e di concorso in minacce. Però gli va anche riconosciuto un grosso merito: per tutti 1 cinque anni egli ha sempre annotato sulle sue grosse agende telefonato, colloqui, spostamenti e altri episodi collegati al caso. E quando queste agende sono state sequestrate dalla magistratura, è stato possibile ricostruire il lavoro ai fianchi che Sindona conduceva d'oltreoceano per rientrare in Italia. Guzzi, Insieme ad altri legali, ha messo a punto e tentato di far passare 1 tre progetti per il recupero della Banca Privata. Soltanto in questo modo sarebbe caduta nei confronti di Sindona l'accusa di bancarotta e sarebbe stato revocato il mandato di cattura. Per ottenere tutto questo Guzzi poteva fare assegnamento e sul suggerimenti di Sindona e sulle entrature che egli aveva nella capitale. Guzzi stesso ha ammesso che in tutta la vicenda ci sono state presenze politiche molto potenti, che si sono fatte più evidenti quando si è manifestata la possibilità di condurre In porto con successo l'operazione. -Per far questo — ha detto Guzzi — ho avuto contatti con Andreotti, Fanfani, Stammati, designato da Andreotti come tecnico. Certo, mi sono incontrato an¬ che con Lido Qelli e con Ortolani, che erano molto vicini ai vertici della Generale Immobiliare-, Il legale ha negato decisamente di essere in qualsiasi modo coinvolto nelle minacce, nei ricatti e nelle estorsioni che secóndo l'accusa egli avrebbe eseguito dietro mandato di Sindona. *Non ho mai conosciuto Luigi Cavallo-, afferma in aula, ma poi ammette di aver consegnato 10 milioni in contanti a Walter Navarra, alter ego di Cavallo. «Non ho mai fatto estorsioni nei confronti di Roberto Calvi-, ma poco prima che egli si recasse al Banco Ambrosiano per trattare la vendita di una villa di Sindona a Calvi, quest'ultimo riceveva una missiva carica di minacce da Cavallo, che l'aveva spedita dall'Hllton di Oonevra dove lo stesso Guzzi aveva alloggiato due giorni prima. Guzzi smentisce ugualmente di aver Intimorito Ambrosoll, ma quando 11 povero liquidatore riceve una telefonata minatoria da parte di un picciotto che lo minaccia di morte, l'avvocato di Sindona è seduto dall'altra parte della scrivania. E ancora, quando Franco Evangelisti tenta di introdurre Guzzi presso 1 vertici della Banca d'Italia per far passare il salvataggio di Sindona e Mario Sarchielli, allora capo della sorveglianza, non vuole rice¬ vere -i legali di un bancarottiere-, riprendono In quel momento le minacce contro Ambrosoll e si mette in moto il meccanismo che manderà in carcere Sarchielli. Il legale romano ha affermato ieri in aula di essere stato strumentalizzato da Sindona e dal suo clan e di non aver avuto nulla da spartire con le pressioni Illecite esercitate In Italia. Michele Sindona, seduto dietro le sbarre, ha spalancato gli occhi e ha accennato ad una smorfia, maa non ha detto una sola parola In proposito. Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Italia, Milano, Stati Uniti