La battaglia di Trìpoli insanguina il Libano Rilasciato dopo diciotto mesi ostaggio Usa

La battaglia di Trìpoli insanguina il Libano Rilasciato dopo diciotto mesi ostaggio Usa La battaglia di Trìpoli insanguina il Libano Rilasciato dopo diciotto mesi ostaggio Usa BEIRUT — Tripoli semldistrutta dopo tre giorni di furiosi combattimenti tra le forze filo-siriane del partito democratico arabo e gli estremisti sunniti del «tawheed» che sono già costati 75 morti, una nuova auto-kamikaze al Sud, il rilascio d'un ostaggio americano: sono gli sviluppi delle ultime 24 ore in Libano, dove il premier Karamé, per l'ennesima volta, ha minacciato le dimissioni se non si riuscirà ad arginare il bagno di sangue. Una fonte di Tripoli interpellata dall'Ansa ha detto che la città è ormai semidistrutta, completamente In balia delle avverse fazioni. Tutte le normali attività sono state sospese e 1 quartieri di Baal Moshen e di Tebbaneh, dove si sono concentrati 11 fuoco dei cannoni e l'azione devastatrice dei missili, sono quasi rasi al suolo. La maggior parte degli abitanti si è trasferita nel rifugi, ma alcuni sono riusciti a fug¬ gire. In città mancano acqua e generi alimentari nonché, in molti quartieri, la corrente elettrica. Per le strade si susseguono 1 boati delle esplosioni e dei crolli nonché 11 crepitare delle armi automatiche. Martedì anche un soccorritore della Croce Rossa è stato fulminato da un franco tiratore. " i Ormai a Tripoli «si sta ammazzando per il gusto di ammazzare, distruggendo per il gusto di distruggere», commentava ieri indignato il quotidiano L'OrienULe Jour di Beirut. La drammatica fase del combattimenti è iniziata domenica scorsa, dopo quasi una settimana di tensione, durante la.quale erano state rapite ventun persone ed erano stati;trovati 1 corpi, crivellati dalle pallottole, di due sequestrati. Lunedi, una serie di colpi di artiglieria aveva sconquassato all'alba la caserma «Bahjat Ghanem» che nel quartiere di Al Kobbeh ospita il quartier generale della seconda brigata dell'esercito. I morti erano stati dicci e i feriti più di quaranta. L'altro ieri si è vanamente tentato di riunire un «comitato di sicurezza» con rappresentanti delle forze in con-i flitto. Il partito democratico arabo ha accusato i «tawheed» di essere assoldati da Yasser Arafat e ha chiesto, invocando l'.accordo di Damasco» dello scorso anno sulla sicurezza della città, l'intervento di truppe siriane. Lo sceicco Said Shaaban, capo dei «tawheed», ha poi invitato 1 •fratelli-nemici» «a combattere nel Sud, contro Israele, non a Tripoli». Nella capitale, colpi d'artiglieria hanno raggiunto vari quartieri dei due settori e uno ha sfiorato il ministero della Difesa. Isolati scontri si sono avuti sulla linea verde. Al passaggio denominato •dell'ippodromo» si è tenuta una riunione in cui rappresentanti delle varie milizie hanno discusso la possibilità di una riapertura al traffico della «linea verde» e l'opportunità di procedere a scambi di ostaggi. Sul piano politico, da segnalare un incontro fra tre ex presidenti libanesi, Soleiman Prangleh, Camillo Chamoun e Charles Helou per mettere a punto la posizione che 1 cristiani maroniti dovrebbero assumere nel «dialogo nazionale» caldeggiato dalla Siria. La notizia di maggior rilievo internazionale è stata tuttavia quella del rilascio del pastore presbiteriano Benjamin Wetr, uno dei sette americani trattenuti in ostaggio in Libano. Weir, che ha 61 anni e si troverebbe già -al sicuro» con la famiglia, è rimasto in mano ai sequestratori dall'8 marzo 1984. Il presidente Reagan in persona ha confermato la notizia. •Sono lieto di informarvi — ha detto durante un discorso tenuto a Concord, nel New Hampshire — che il reverendo Benjamin Weir, tenuto in ostaggio in Libano per 1S mesi, è stato rilasciato». Il presidente ha poi aggiunto di aver parlato In mattinata con li religioso. Ancora incerta, invece, la sorte di Alberto Molinai-i. l'italiano rapito una settimana fa a Beirut. Il commerciante sarebbe prigioniero degli sciiti filo-iraniani « he zbol lanche lo avrebbero trasferito da poche ore nella Bekaa. L'ennesima auto-bomba esplosa ieri a Ras Balde, nel Sud del Libano, al margine della fascia di sicurezza creata da Israele. Secondo Radio Gerusalemme il conducente della vettura, una Mercedes bianca, è morto nello scoppio, avvenuto a poche decine di metri di distanza da un posto di blocco delle milizie sud-libanesi, appoggiate da Israele, Non vi sarebbero altre vittime, anche se fonti musulmane parlano di numerosi morti. Anche martedì un'autobomba era esplosa nelle vicinanze ma Israele nega che altre persone siano rimaste uccise oltre all'attentatore Già 75 i mòrti negli scontri filosiriani-sunniti: \sl città senza luce e viveri

Persone citate: Baal, Balde, Benjamin Weir, Benjamin Wetr, Camillo Chamoun, Charles Helou, Ghanem, Said Shaaban, Weir, Yasser Arafat