Miss a colpi di unghie e sorrìsi

Miss a colpi di unghie e sorrìsi COSI' L'AMERICA FABBRICA LE RAGAZZE IN GARA PER LO SCETTRO Miss a colpi di unghie e sorrìsi «Ero ben preparata», ha detto Miss Mississippi, la nuova eletta - Ha dovuto percorrere una strada piena di prove, come nelle favole - Bisogna saper cantare, ballare, suonare uno strumento, sostenere un'intervista, sfilare più o meno vestita - Mobilitati sarti, gioiellieri, «trainers» del camminare - Vietata la sensualità; pericoloso il troppo talento - La linea misteriosa della vittoria NEW YORK — .Slete pronti per la nuova > Miss America?., Ita tuonato la voce guida dentro il microfono. Difficile dire se gli Stati Uniti ìianno risposto con un coro di «si., come il presenlatore sembrava aspettarsi. Di certo erano pronte ottantamila rogasse che per un anno hanno lavorato a disputarsi lo scettro, si sono misurate col sorriso e le unghie in tremila concorsi locali, si sono strappate, con gesti graziosi e furore, i titoli di Miss West Virginia e Miss Texas, e quando è stato necessario hanno fatto carte false, come Toni Georgiana, Miss New Jersey, che è stata' trascinata in tribunale dalle rivali per avere mentito sulla sua residenza. Miss Mississippi, la nuova eletta, era li splendente di fronte alle telecamere, ai novanta milioni di americani che, si è saputo,, hanno seguito il programma sabato sera, e la voce fuori campo (voce maschile, dal timbro profondo, con le pause solenni delle elesioni presidenziali) diceva: «Questa è la donna d'America, la tipica americana di oggi.. Com'è Questa americana? «Packaged, weli packaged», lei ha detto con fieresea in una delle tante interviste condotte a caso fra le candidate prima dell'elezione e del trionfo. Difficile tradurre l'espressione, che 'vuol dire «ben preparata», ma anche «bene impaccata-, Susan Akin, la nuova Miss America, è una ragazza sana, ma non ha la minima traccia di quel tono sportivo alla Jane Fonda (muscoli visibili sotto la pelle abbronzata) che non è ancora entrato nel consenso comune in America. E' bella, ma senza l'impronta speciale di una sua identità. Porta la corona a nome di una folla di donne giovani, presumibilmente uguali. Si muove bene àìtà passerèlla; in costume da bagno.in aef-i to lungo, scende le scale con i tacchi alti senza troppo impaccio. Ma ogni traccia di sensualità, ogni trovata anche minima per restare nella memoria di un uomo attraverso il corpo è stata rimossa. Il simbolo si è sovrapposto perfettamente alla persona che adesso è impossibile ricordare se non come genere. Il genere Miss America. Che genere è? «E' come una suora, una suora in costume da bagno», at>et>a det: to una volta Eddie Murphy, il giovane cotnlco, quando era libero di improvvisare senza riguardo le sue battute, prima di diventare celebre. L'intuizione ha il suo fondamento. L'intera serata di Miss America ha qualcosa di religioso: i colori, la solennità, gli intervalli. ce della religiosità inconscia di Miss America però è nella rinuncia di identità. Per questo sono in tanti a chiedersi se Miss America si nasce o si diventa. La risposta l'ha data la neo eletta di quest'anno. Packaged vuol dire «ricostruirà.., «rifatta», per essere approvala. Non è facile il packaging. E' una strada piena di prove, come nelle fiabe, e ogni prova riuscita significa l'acquisizione di un tratto «preferito» e la rinuncia a qualcosa di personale. Alle spalle di «Miss America Inc.», l'azienda che vale oltre trenta milioni di dollari in sponsorizzazioni e pubblicità, c'è un rigore ideologico tn/Iesstbtte.-'Albert MarKs, che dirige llnìpresa, è un uomo tutto di un pezzo. Quando l'America sembrava aver perduto la testa per un modello nuovo di donna, del tipo partner, invece che del genere «donila in casa», non ha ceduto. Buone mogli Non ha mai permesso che le sue donne fossero audaci o grintose o spiritose o personali. Aveva calcolato il passaggio che porta dalla fine della scuola media a un buon matrimonio «con il ragazzo della porta accanto», aveva mirato fra Doris Day e Debbie Reynolds (per chi la ricorda), fra là donna sostegno e la moglie bambltia, che però mai, in nessun caso, cambia l'ordine del rituale di ,gpla sua strada. Ha introdotto la parola «talento» per dire «fa vedere quel che sai fare, 7na fallo iti modo da non spaventare nessuno». Un pericolo è avere poco talento. Un pericolo più grande è averne troppo. Che cos'è il talento di una donna, per «Miss America Ine»? E' come l'arte di far crescere alberi nani. C'è tutto, ma entro certi limiti, e quel limiti segnano la linea misteriosa della vittoria. Devi saper cantare, suonare uno strumento, fare un passo di ballo, tenere conversazione, sostenere un'intervista, sfilare più o meno vestita. Afa puat se un dettaglio unico della persona o del corpo sl'~imptglia -nella -memoria della.giuria.o nell'attenzione della telecamera, un gesto, wio sguardo, un tono di voce, un guizzo di spirito che la gente non riesce a dimenticare. Il sesso è sottinteso e allo stesso tempo domato, liberato dal suoi demoni, trasformato in qualcosa che puoi guardare e approvare in pubblico, presenti i bambini. Miss America si diventa a costo di andare da un parrucchiere di Greenvllle, in South Carolina, che da quattordici anni ha la fama di fare le migliori teste per il concorso. Non si nasce con le teste immobili, i riccioli fermi, le lucide svperficl laccate die compaiono identiche a centinaia, nel concorso, la sera dell'elezione, senza le mani abili e l'opera di Stephen Yarlck, considerato il mago di Miss America. Altri luoghi dell'immensa provincia americana nascondono i sarti, i gioiellieri, i manicuristi, i trainers del camminare, del voltarsi, del sorridere. Esiste un esercizio dei muscoli facciali che garantisce un risultato forse unico, lo stiramento estremo dei muscoli intorno alla bocca nel sorriso più largo del mondo, senza die ciò significhi felicità, ammiccamento, esuberanza o gioia personale. Le laureate Per esempio, di rigore, gli occhi non partecipano. Gli occhi sono sgranati e fissi, attenti, come nel circo, a non perdere un passo, a non.sbagliare' un -dettaglio.'•'Come nascono allora le vocazioni di queste ottantamila ragazze sane, che hanno fatto la scuola media e (per due terzi) anche l'università e che a volte, in seguito, dimostrano di essere alquanto diverse dal giorno della elezione disperatamente sognata? Afferma Michael Vitez, che segue ogtii anno il celebre evento per conto del Washington Post: «Per moltissime donne si tratta della migliore occasione di passare da una vita all'altra, dal villaggio alla città, dalla casetta in periferia a un buon lavoro». Suggerisce che la tenacia con cui queste ragazze si adeguano alle regole, fino a cambiarsi fisicamente, è dovuta all'insieme del monte premi che, tra gare regionali e nazionali, è il più alto, ma anche il solo disponibile per le donne: quasi cinque tnllioni di dollari (circa 10 miliardi di lire). Il momento delicato viene nell'intervista, quando il presentatore con la i>oce grave e profonda che, si suppone, rappresenta il punto giusto del mondo, chiede alla ragazza bionda, laccata, occhi azzurri, sorriso dilatato e una paura tremenda di perdere l'unica borsa di studio che potrebbe mai esserle concessa per finire gli studi, di dire qual è il suo messaggio: «Karen, e tu che cosa vorresti dichiarare da questo microfono a tutte le ragazze che ora ti ascoltano?.. Karen sa che deve accennare alla pace, ma senza parlare di poli fica, dei) 'essere, buona sènza pretendere 'aV".ìwfegna•re agli altri la vita.dcvq.moStrare volontà e piglio, ma evitando di fare ombra. La sua prova consiste nel cavarsela senza lasciare traccia. Aveva detto Karen, dietro le quinte: «Ho studiato per quasi un anno le battute di Johnny Carson». Johnny Carson è un celebre presentatore televisivo, famoso per intrattenere parlando di tutto, senza sbilanciarsi di un solo millimetro. Karen ha trovato un grande maestro. Ma sulla scena, dopo poche battute, si ritira intimidita perché alle sue parole coerenti e sensate ha fatto seguito un applauso un po' troppo caldo. La giuria detesta questo tipo di reazione. Le più brave riescono ad attraversare la sala senza fare variare di un punto l'attenzione del pubblico: -Mi hanno spiegato, ha detto Miss Colorado, che è come passare fra le maglie di un sistema di allarme. Devi essere cosi brava da non toccarne nessuna.. Forse non è vero che niente cambiato negli anni, iti questo celebre pageant. Sono cambiale le ragazze sane col sorriso tirato e i capelli che fanno rumore se urtano contro uno spigolo, tanto soìio duri di lacca. Sono cambiate perché sanno di sottoporsi a una prova die contiene le sue buone promesse a patto di osservare le regole. Lo dimostra, dicono coloro che circolano dietro le quinte dell'impresa di Alberi Marks, la solidarietà die si crea fra le concorrenti. A volte la differenza fra le ragazze e il loro celebre concorso si scopre col tempo. Una Miss America di New, York, Bcss Mayerson, è stata per anni a capo di un ufficio per la protezione dei consumatori, poi giornalista telei>isiva piuttosto brava e ha fatto parte della delegazione americana alle Nazioni Unite. Un'altra, Miss Kentucky, ha detto l'altro giorno in televisione: «Mio Dio, sono cosi stanca di sorridere... Furio Colombo Atlantic City. Susan Akin non ha saputo trattenere le lacrime ricevendo la corona e lo scettro di Miss America (Tel. Ap)