Parigi, il festival più lungo del mondo

Parigi, il festival più lungo del mondo Da domani al 25 gennaio '86 la rassegna «d'automne»: cinema, musica, danza Parigi, il festival più lungo del mondo Tra gli appuntamenti più attesi: Martha Graham, Klaus Michael Griiber e Bernard Minetti con il loro «Re Lear» PARIGI — E' forse il festival più lungo del mondo (dura oltre quattro mesi, da domani al 25 gennaio 1986) ed è anche 11 più vario e ricco di manifestazioni nel settori del teatro, della musica e della danza. Parliamo del Festival d'Automne dt Parigi, dislocato, com'è felice consuetudine da predici anni ormai (siamo, dk domani, alla quattordicesima edizione), in celebri teatri nel centro della capitale, come la Comédle-Francaise, il Théàtre National de Chaillot, il Théatre du Rond-Point, quello de la Ville e de la Bastine, ma anche nelle immense sale sorte al tempo delle troppo ottimiste «case della cultura» nella banlieue, l'immensa, tentacolare cintura suburbana, come quella di Nanterre, di Saint-Denis, di Aubervllliers. Il primo mezzo mese di festival, quello appunto di settembre, sembra sgranarsi in sordina: un nuovo spettacolo del grande attore comico-satirico Jerome Deschamps, La veglia, dedicato ad una figura tipica della cultura di sinistra, il cosiddetto Asc, l'animatore socioculturale (dal 19 al 26 ottobre, a Nanterre); il per noi già noto Crepino gli artisti! di Tadeusz Kantor al Centre Pompidou; e quattro repliche soltanto della novità straniera di più franco successo, la passata stagione, fuori Parigi, Mercedes del tedesco Thomas Brasch, messa in scena al Théatre National di Lyon-Villeurbànne da Hans Peter Cloos: storia di due adolescenti sradicati, che vivono sul tralicci di un viadotto autostradale in costruzione e parlano una metallngua, tra alienazione e pura felicità. Ma già, verso fine mese, arriva la prestigiosa compagnia di Martha Graham, dieci balletti ideati dal '48 ad oggi su musiche di Strawinski, Varese, Hindemlth ed anche del nostro Menotti; una specie di grande antologia in sei serate al Théatre Musical (24-29 settembre) di questa intramontabile coreografa, che «é sempre davanti a noi — ha detto Béjart — e prima di noi». Mentre lunedi 30, per una sera soltanto, Omette Coleman suonerà sax, tromba e violino elettrico insieme all'Orchestra Filarmonica di Montpellier nel «Sogno della sua vita», Skies of America Simphony, una sinfonia in cui l'orchestra dovrà improvvisare insieme al solista. Grosse novità riserva otto¬ bre che, per quanto riguarda il teatro, potremmo chiamare 11 mese di Klaus Michael Gruber. Del «rivoluzionarlo» regista tedesco della SchaubUhné di Berlino Est, ex allievo di Strehler, si potrà ammirare, per quattro sere soltanto (tra l'8 e 1112), a Chaillot, l'attesissimo Re Lear con l'ottuagenario, stupendo Bernard Minetti: e per quindici repliche, dal 24 a fine anno, Berenice di Raclne, protagonista Ludmlla Mikael, alla Comédle-Francaise, attorniata da un nugolo di valenti sociétaires (e chissà il pubblico «ortodosso», quello delle cosiddette «famigliari», quali reazioni potrà avere 1). Novembre s'apre nuovamente con la danza: al Théatre de la Bastine, dal 5 al 16, è la volta della coppia Karole Armitage-Joseph Lennon in Duei! su musica di David Linton: come dire la furia fredda, la violenza densa e glacia¬ le applicata alle più ardite ricerche della modem dance. Ma a tre giorni dall'esordio di Karole e del suo compagno sarà il franco-argentino Alfredo Arias, con gli attori del Gruppo Tse, a far da richiamo con una novità assoluta, scritta dal regista stesso e da Juan Pineiro. S'intitola Boulevard de Melodrame ed è una rivisitazione, tra l'affettuoso e l'ironico, del feuilleton teatrale nero, quello in cui furoreggiava l'ex forzato del bagni di Tolone Jean Macalre, personaggio leggendario di criminale buono. Gli attori straordinari di Arias, come Facundo Bo e Zobelda, ci sono tutti; c'è anche un'italiana, una ex Perllni, Olimpia Carllsl: le repliche vanno dall'8 novembre al 12 gennaio a Aubervllliers: e si può quasi scommettere sarà un successo, come lo furono le Pene di cuore d'una gatta inglese. Ma novembre è anche il mese di una «rivista nera», Black and Blue, che i furbissimi Claudio Segovia e Hector Orezzoli (quelli, per intenderci, del festegglatlssimo Tango alla Biennale Teatro di due anni fa) si sono fatti produrre da varll enti associati. Le musiche sono di Jelly Morton, Fats Waller, Louis Armstrong, Duke Ellington: e il tuffo all'indletro è, evidentemente, quello nei ruggenti Anni Venti del jazz di New Orleans. Si parte il 13, si replica sino al 25 gennaio, cioè proprio in extremis, al Théatre Musical. E la musica seria, classica e contemporanea, si chiederà qualcuno? Il Festival d'Automne predilige quella di ricerca. Proprio il 2 dicembre, al Théfttrc du Rond-Point, cioè in casa Barrault-Renaud, dalle 18 sino a notte, ci sarà una gran maratona musicale tutta dedicata a partiture di Jannls Xenakls, ch'è ormai sotto la Cupola, tra gli Accademici di Francia. Ma, se ci è consentito fare un passo indietro nel calendario, le sere più eccitanti per i melomani dovrebbero essere quelle dal 23 al 25 ottobre: nella Sala Grande del Centre Oeorges Pompidou due orchestre, l'Ensemble Alternance e l'Ensemble Intercontemporaln, eseguiranno esclusivamente musiche di compositori europei giovani e giovanissimi. Sono dieci in tutto: due terranno alti 1 colori dell'Italia: si chiamano Ruggero Laganà e Sandro Gorli. Guido Davido Bonino 1