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Diga sul Chiusilo ii pretore dite alt Ancora polemiche sul progetto Diga sul Chiusilo ii pretore dite alt Ha vietato qualsiasi attività estrattiva in un raggio di 150 metri dagli argini del fiume PERUGIA — La diga sul Chiascio, un faraonico progetto per il quale occorreranno tremila miliardi, è destinata decisamente a far discutere. Prima un violento attacco alla costruzione portato dal presidente della giunta regionale, il comunista Germano Marri. poi la difesa a spada tratta sostenuta dal ministro ai Lavori Pubblici on. Nicolazzi. infine, all'improvviso, la decisione del pretore di Gubbio. MatteiniChiari che ha bloccato i lavori. Il pretore ha vietato qualsiasi attività estrattiva in un raggio di 150 metri dagli argini del fiume Chiascio. Il provvedimento è stato preso in ottemperanza alla legge 431/85. quella che ha sostituito il famoso decreto Galasso, oggetto di vari pronunciamenti da parie dei Tar. La legge in questione, infatti, vieta in zone di interesse ambientale qualsiasi attività estrattiva e costruttiva in un raggio di 150 metri da sponde di fiumi e laghi tutelati. Il pretore, inoltre, ha contestato la mancata autorizzazione amministrativa per il prelievo e lo scarico dell'acqua, necessaria per la deviazione del corso del fiume. La polemica, prima dell'intervento del pretore, era avvenuta tra il presidente della giunta regionale e il ministro Nicolazzi. Questi, all'indomani della tragedia in Val di Stava, aveva ribadito l'esistenza di tutte le condizioni di sicurezza che di fatto sconsigliavano il blocco dei lavori. Il presidente Marri. di rimando, aveva criticato le disposizioni del ministro, ribattendo che «/a realizzazione della diga sul Chiascio. è destinata ad arrecare all'ambiente ed al patrimonio storico-artistico danni irreparabili-. Il prof. Marri adduceva anche argomentazioni scientifiche: 'il fatto che la diga si sta costruendo sopra il punto in cui è stato localizzato l'epicentro di numerosi terremoti che interessano la zona-.