IL VERO DIARIO DI MARIE BASHKIRTSEFF LEGGENDA DELL'800

Chi censurò quella donna in rivolta? IL VERO DIARIO DI MARIE BASHKIRTSEFF, LEGGENDA DELL'800 Chi censurò quella donna in rivolta? Rivelazioni audaci e personaggi scomodi erano scomparsi dal «Journal» della bella pittrice russa, morta di tisi a 26 anni - Una studiosa francese ricostruisce la sua vera storia: una famiglia terribile, appassionati amori, lotte femministe Una bella aristocratica russa, Marie Konstantinovna Bashklrtseff (abbiamo conservato la grafia usata nel manoscritto) si stabilisce nel 1877 con la famiglia a Parigi, vi studia pittura, tiene un circostanziato diario. Muore di Usi un secolo fa, nel 1884, e subito intorno al personaggio si crea un clima da leggenda. Una prima edizione in due volumi del Journal, pubblicata a Parigi nel 1887, viene ristampata più volte e tradotta in tedesco e inglese ottenen-, do vivi consensi nella stampa europea e americana. Nel 1890 lo statista inglese Oladstone, in un articolo, definisce 11 Journal della pittrice russa «uno dei libri più notevoli del secolo». Nel novant'anni successivi, in Francia vengono pubblicati altri cinque testi di Marie Bashklrtseff. Nel 1885 esce, a cura dell'Union des femmes pelntres et sculpteurs, il catalogo del cento quadri, dei disegni e delle statue dell'artista, quindi i pittori olandesi organizzano ad Amsterdam una mostra postuma, undici opere vengono acquistate dal Musée Jules Chéret di Nizza (e una via riceve 11 suo nome), altri lavori sono custoditi al Petit Palais di Parigi, a Chicago, a Belgrado. In patria, benché il nome di Marie Bashklrtseff figuri in molte enciclopedie — da quella monumentale di Brockhaus e Efron (1891), che le dedica una pagina, alla Grande enciclopedia sovietica e alla Breve enciclopedia letteraria — le Dubblicazioni, tutte precedenti alla rivoluzione, sono appena tre, mentre in Italia la fama di Marie Bashklrtseff pare non sia rncora giunta. Trascorso un secolo, questo culto della personalità è scombussolato da una componente nuova e drammatica. Colette Cosnler, autrice di un romanzo e di alcuni saggi e docente all'Università di Rennes II, dove svolge da dieci anni un corso sul femminismo e la letteratura, è colpita da numerose incongruenze nel Journal. Un confronto con 1 manoscritti (84 quaderni e le lette- re, depositati alla Blbliothèque Natlonale) rivela che gli scritti di Marie Bashklrtseff sono stati pesantemente censurati: -E' stato modificato l'anno della nascita (invece del 1858, si trova dappertutto 1860), sono state eliminate delle formulazioni ritenute troppo audaci (...), si sono edulcorate tutte le espressioni della rivolta contro i limiti imposti alla condizione femminile-. Sono spariti del personaggi scomodi, tutto Insomma è stato alterato al fine di presentare al pubblico un'esemplare fanciulla da marito. Data l'impossibilità per i lettori di consultare il Journal autentico. Colette Cosnler si è proposta di -far rivivere la vera Marie Bashklrtseff, una donna mistificata da un destino distratto che l'ha fatta nascere cent'anni prima del periodo adatto, una donna prigioniera del suo i e , l i a e i a o tempo, una donna del nostro tempo-. E' dovuto a quest'intento l'approfondito studio Marte Bashklrtseff - Un portrait sans retouches (pag. 345, ed. Pierre Horay, Parigi) in cui la Cosnier ricostruisce la vita della pittrice. Integrandola con numerose Illustrazioni e citazioni. I brani soppressi nelle precedenti pubblicazioni sono qui sottolineati. Si tratta spesso delle confidenze sul molti, sfortunati amori di Marie. Nel marzo 1876, per esemplo, la fanciulla, corteggiata a Roma da Pietro Antonella nipote di un cardinale, scrive (in tondo sono 1 brani soppressi): • Vedete, brava gente, sono qui, tutta sconvolta e languente e fui è certo al club. Decisamente, la donna è più debole. Dlol bacerei sulle due guance chi mi dicesse che anche lui è turbato, steso da qualche parte su un letto o per terra come me, e che anche lui pensa a me, e che lui — stavo per dire "anche" — mi ama... Mi sento tutta diversa, tutta nuova, è stupido, certo, sono calma, vìa ancora stordita da quel che lui mi ha detto. Se fosse vero! ». Censurate anche le conversazioni di Marie con il suo maestro, 11 pittore Rodolphe Jullan, che dirige una delle poche accademie in cui le donne, benché segregate a un piano diverso, a prudente distanza dagli uomini, possono studiare pittura. Marie, che voleva diventare una cantante e Insieme studiare fisica, matematica, latino e greco — sapeva già, oltre al francese, 11 tedesco, l'italiano e l'inglese —, malgrado le sue nobili origini si mostra spregiudicata in politica. Accoglie, con una gioia al solito censurata, l'assassinio di Alessandro II, auspicando l'avvento di una «Repubblica universale-■ Eccola poi frequentare la Camera e impegnarsi, sotto falso nome, nelle lotte delle femministe parigine. Conosce Hubertlne Auclalr, fondatrice della società Le Drolt des Femmes, fa parte del consiglio d'amministrazione del giornale Citoyenne e vi pubblica un vigoroso articolo in difesa delle donne artiste, firmato Pauline Orell. E, intanto, 1 suol quadri vengono esposti con successo In diversi Salons e certi critici li credono dipinti da un uomo. Questa vita apparentemente brillante, intessuta di mondanità, di lussi, di viaggi, è in realtà Intaccata da risvolti deprimenti. Marie è afflitta da una sordità che cerca disperatamente di nascondere, e da una tisi trascurata che la farà morire a 26 anni, ed è anche alle prese con una famiglia terribile: madre e zia, pur viziandola, non sono in grado di capirla, il padre è rimasto in Russia, a Qavroncy presso Poltava, dove Marie è nata. In Francia l'esistenza della famiglia è continuamente turbata dagli scandali del dissoluto zio Georges. Tutti si augurano che Ma¬ rie trovi un marito nobile e ricco, ma le loro ambizioni sono vanificate da una situazione sociale alquanto ambigua: i genitori di Marie sono separati, la signora Bashklrtseff è sotto processo, accusata di aver fatto sposare con un inganno sua sorella con 11 ricco Romanoff. L'ambasciata russa non li riceve, e quindi gli ambienti più snob a Nizza, a Roma, a Parigi rimangono chiusi. Offesa nella sua vanità, Marie formula tosto nel Journal un pensiero spregiudicato, quello di sposare un omosessuale: -Tale idea, scrive la Cosnler, che sembra a priori scarsamente compi bile con la sensualità che . i non cerca affatto di celare è. in effetti, la sua costante rivendicazione di libertà spinta all'estremo limite (...). Sposare Saint-Amand significherebbe comportarsi da donna agli occhi del mondo e ottenere la libertà che le consentirebbe di vivere come un uomo, come un creatore-. Lia YValnstein ' v, Marie BashklrlsefT: arte, lussi, viaggi, ma una vita difficile ' d