I segreti del flipper spaziale

I segreti del flipper spaziale Radar, tracking e calcoli elettronici in tempo reale sono i sistemi-base per la guida dell'arma stellare I segreti del flipper spaziale L'Asat (l'ordigno) è un cilindro di 6 metri a tre stadi, dotato di razzi per la modifica dell'assetto e della direzione di volo Viene sganciato da un aereo «F-15» che vola a altissima quota - La forza dell'impatto non rende necessaria la testata nucleare • Gettate le basi per i sensori (vettori degli intercettori anti-satellite) e i sistemi di controllo più sofisticati NOSTRO SERVIZIO S. FRANCISCO — Alle 13,42 di venerdì (ora della California, In Italia erano le 22,42), in un punto dello spazio sopra l'oceano Pacifico, un vecchio satellite In disuso dell'Air Force americana è stato raggiunto da un piccolo missile a propellente solido e si è disintegrato. Il tutto è avvenuto mentre il veicolo (orbitante a circa 460 chilometri di quota) percorreva la sua traiettoria alla velocità di 28 mila chilometri orari. Il razzo attaccante era partito pochi Istanti prima dalla «pancia» di un caccia F-15 in volo ad altissima quota. Ecco In sintesi l'esperimento della prima Asaf (l'arma antlsatellite) compiuto dall'aeronautica americana. Questo tipo di razzo antlsatellite non recava cariche esplosive (e "non ne ha bisogno), poiché 11 suo impatto con 11 veicolo In orbita è sufficiente — per le contrastanti velocità In gioco — a provocare la disintegrazione del bersaglio. Sul plano tecnico, un'operazione del genere è possibile soltanto a patto di possedere sistemi di rilevamento radar e di tracking (cioè la capacità di determinare istante su Istante l'esatta posizione del veicolo da colpire), nonché sistemi di calcolo elettronico In tempo reale, insomma marchingegni di guida in grado di non sbagliare. Tutto ciò evidentemente la tecnologia americana possiede e corrisponde alla «filosofia» strategica dell'arma antlsatellite adottata dagli Stati Uniti. La «filosofia» russa, a quanto pare, è diversa. I sovietici sperimentarono alcuni anni fa un satellite antlsatellite utilizzando, fra l'altro, come qualcuno .dice, anche le procedure di rendez-vous ideate e messe in opera dagli americani per le missioni «Apollo». L'Asat è un cilindro di circa sei metri di lunghezza che viene agganciato sotto la carlinga dell'F-16, uno del più sofisticati aeroplani da caccia dell'Air Force; è composto di tre stadi: 11 primo è stato derivato dallo Sram (Short ran- ge attack missile), da tempo operativo; 11 secondo è un Ltv Altalr e il terzo è una piccola testata zeppa di. sofisticatissimi strumenti micromlnlaturlzzatl, nonché di una serie di piccoli razzi attitudinali che permettono all'ordigno di modificare assetto e direzione di volo. In gergo, l'apparecchio viene definito «homlng», ovvero capace di «andare a casa», di dirigersi sul bersaglio per suo conto, una volta lnstradato sulla via giusta. A quanto è stato detto, a dirigere con sicurezza 11 razzo sul bersaglio è un sistema di sensori e di telescopi all'infrarosso che — sullo sfondo freddo quale è la «coltre nera» del cielo cosmico — sa distinguere l'oggetto verso 11 quale dirigersi. L'esperimento avrebbe dovuto svolgersi con un bersaglio diverso: un veicolo semisferico pieno di strumenti che era stato costruito ad hoc. Nelle prove di terra, però, l'apparecchio aveva di' mostrato di non corrisponde' re alle caratteristiche richieste. Cosi, è stato deciso di procedere, impiegando un vecchio satellite Inoperoso, anche se il cambiamento avrebbe comportato una mi' nor messe di dati scientifici. L'avvenuto impatto e la conseguente distruzione del satellite sono stati registrati all'Istante previsto dai sistemi di rilevamento della base spaziale californiana di Vandenberg. Un altro esperimento del genere dovrebbe aver luogo prima della fine dell'anno. L'operazione di venerdì — che qualcuno ha definito un' esperienza «in vivo» — era stata preceduta da una serie di prove «In vitro». Il primo esperimento di volo con il sistema Asat fu compiuto nel gennaio 1984. Allora la testata auto-orientabile fu Inviata a raggiungere un certo punto nello spazio. Una seconda prova si ebbe nel novembre scorso e riguardò la qualificazione del sistema di autopilotagglo all'infrarosso sistemato a bordo di una sonda. Quell'esperimento ebbe un successo parziale, per un di-' fetto nelle «linee» criogeniche necessarie a mantenere ladI rrppcps la strumentazione molti gradi sotto zero prima del lancio. I sensori all'infrarosso lavorarono cosi bene che 1 dati raccolti furono ritenuti ampiamente sufficienti e si passò oltre, anche perché le cause del difetto erano state perfettamente individuate e si era proceduto alle correzlo- ni tecniche necessarie. Nel mesi scorsi l'aeroplano F-15 aveva eseguito oltre quaranta voli di prova per verificare le capacità operative con il missile Asat a bordo e per il controllo dell'insieme delle manovre e dei collegamenti. Le prove dei razzi sono avvenute all'Air Force Rocket Propulslon Laboratory. Portavocl ufficiali del Dipartimento della* Difesa han no detto che l'esperimento di Ieri e quelli che verranno fatti In futuro con lo stesso si stema servono a stabilire le basi tecniche per 1 vettori degli Intercettori antisatellite, i sensori, i sistemi di controllo e 11 raggiungimento dello sta to tecnico operativo di tutto l'Insieme. E' stato fatto osservare che le tecnologie richieste per il sistema Asat e per le missioni Sdi (l'Iniziativa di difesa strategica che con locuzione puramente giornalistica si indice come «guerre stellari») sono slmili sul piano delle ca tegorle, ma le prestazioni per gli Intercettori a energia ci netica previste per l'Sdt do vranno essere più sofisticate, Giancarlo Masini IL MISSILE LASCIA CADERE IL PRIMO STADIO O SGANCIO DELL'ULTIMO STADIO L'F15 DOTATO DEL MISSILE-KILLER SI LEVA IN VOLO MENTRE ■ IL SATELLITE NEMICO PROSEGUE NELLA SUA ORBITA «I /^L'F15 SGANCIA fi MISSILE i //✓NEL GRAFICO LE*VARIE FASI DELL'ESPERIMÉNTOi

Persone citate: Giancarlo Masini, Rocket, Vandenberg

Luoghi citati: California, Italia, Stati Uniti