E Madrid si allontana sempre più di Gian Paolo Ormezzano

E Madrid si allontana sempre più COSI' PER SPORT di Gian Paolo Ormezzano E Madrid si allontana sempre più Sema Moma, come si può titolare questa domenica di calcio, la seconda della stagione di serte A? Aiutarono sette giorni fa i paralleli, gli accostamenti, formula uno e formula gol, a tutto gas e a tutto calcio, pole position e girl di prova, Emo Ferrari venne invitato a parlare di calcio e t calciatori di automobilismo, Platini per Prost ma morbidamente. Junior per Piquet, Schachner per Lauda, chi l'avrebbe detto? La coincidenza fu utilissima, facilitò le cose e forse permise, sulla stampa sportiva, una titolazione valida di un avvio di campionato già troppe volte vissuto, nell'estate, quando le grosse partite sono state ognuna giocata e rigiocata da un po' tutti durante la campagna acquisti, nei ritiri, nelle prline amlcìievolt contro formazioni impalpabili. Come si farà adesso? C'è'una certa stanchezza, ammettiamolo. Le vere grosse emozioni sembrano tutte già vissute, i casi di Falcao e Socrates, le promesse di Rummenigge, l problemi di Maradona, e nessuno ci toglie dalla testa che lui è Causio si,siano messi d'accordo per quella faccenda dplla. fi-, danzata di Diego, un finto litigio per appassionarci, intrigarci, divertirci. Il Napoli ha già vinto tutto e perduto tutto, la Roma è già diventata grande come quella di Liedholm pur rimanendo più piccola di quella teorica di Erlksson. Mancini ha già conosciuto la panchina e la tribuna, cosa di nuovo? Al massimo, potrà scendere in campo, ma mc'est du déjà vu«. Stiamo già giocando il Mundial 1986, per adesso attraverso le partite del nostri stranieri impegnati con le loro Nazionali. Abbiamo già ingaggiato e scaricato Sclfo. Stiamo già .pensando come tesserare per il. Napoli Huguito Maradona detto el Turquito, sedici anni, fratellino di Diego. Con la testa, siamo già prenotati per tantissimi mest; tanti anni. E non ci accorgiamo che andando cosi avanti ci allontaniamo da Madrid. Sonno disturbato Silvano Contini, corridor ciclista, ha preso altri quindici giorni di squalifica. Aver parlato male del Giro d'Italia gli costò cinque giorni di più che il 'gesto dell'ombrello- fatto a Lumezzane, quando in pratica ha vinto la «Ruoto d'Oro- premondiale azzurra. Contini è quel che si dice un bel corridorino. E' anche un uomo libero. In confidenza: quello die ha detto del Giro stava nei discorsi o nei pensieri di molti, e quan-' to al gesto c'è stato peccato di grossolanità, ma Contini aveva delle buone ragioni, diciamo pure che con la Nazionale è in credito e non solo da quest'anno. Si becca troppo, anche se forse per lui è questo lo stimolo giusto, il doping legittimo e utile. In Germania intanto Dietrich Thurau, il corridore ora soltanto bello (una volta era anche un bel corridore), è stato condannato a tre milioni di multa, dalla giustizia ordinaria, perché tormentava gli inquilini di un suo stabile con inquietanti trilli notturni di telefono, onde indurli a lasciare liberi gli appartamenti. Non c'è proporzione fra la pena a chi disturba il sonno di gente che vuol dormire e quella a chi disturba il sonno di un ciclismo che non dovrebbe dormire. Musso e un perché La teletrasmissione per rievocare Roma 1960 ha offerto, sia pure con problemi tecnici di un microfono clic non funzionava bene, una' frase stòrica del pugile Musso, medaglia d'orò a quei Giochi: «Non ho voluto fare il professionista perché avrei dovuto viaggiare, lasciando per troppo tempo la mia città*. Uno pensa a Napoli piena di sole, Roma piena di attrici, Milano piena di fervori giapponesi, Torino piena di computer, Venezia piena di gondole, Firenze piena di quadri, e invece si tratta di Acqui Tenne, dove una fontana detta «fa bollente- manda odori di zolfo, e dove la serale correnti di pensiero si urtano sul problema se andare a ballare a Ovada o ad Alessandria. Ma finito di fare lo spiritoso, uno si accorge che Musso lo ha messo k.o. su un ring molto grande, che si chiama vita. °^aton^srtì^TOnc8'%hmàn