Lucchini martedì da Craxi di Gian Carlo Fossi

Lucchini martedì du Craxi COSTO LAVORO / Si delinea un compromesso per i decimali Lucchini martedì du Craxi Subito dopo il via al confronto sindacati-imprenditori - Cgil, CisI e Uil attendono dal governo «certezze» sulla finanziaria ROMA — La spinta decisiva per l'avvio del confronto Confindustrla-slndacatl sul costo del lavoro verrà, salvo colpi di scena, da un «vertice» tra Craxi e Lucchini fissato per le 11 di martedì prossimo a Palazzo Chigi. Il presidente degli industriali privati solleciterà il governo a rispettare coerenze e compatibilità che sono alla base del suo programma, impegnandosi seriamente per il contenimento del disavanzo pubblico, la realizzazione di un'efficace politica industriale, l'attuazione di un'attenta strategia In campo fiscale per trasferire parte della pressione dall'imposizione diretta a quella indiretta. Nello stesso tempo, però, dovrebbe dire al presidente del Consiglio qualcosa di più sulla questione del decimali di scala mobile rispetto alle dichiarazioni- velate rese giovedì alla Giunta Esecutiva della sua organizzazione e, subito dopo, ai giornalisti. Un compromesso su questo punto è nell'aria (se ne parlerebbe già lunedi in una riunione informale fra rappresentanti dei due schieramenti), ma un segnale più preciso degli imprenditori eviterebbe il riaccendersi di polemiche e consentirebbe di entrare ra.pidamente nel merito dei problemi, dalla scala mobile all'occupazione: a partire da mercoledì, si potrebbe tenta re ('«affondo» per arrivare a conclusione nel giro di qual che settimana. Comunque, solo al momen to che si scopriranno tutte le carte si potrà comprendere se questo obiettivo è realmente raggiungibile o se si entrerà in una fase nuova di conflittualità. Concludendo il seminarlo della Uil il segretario confederale Galbusera ha auspicato che 1 messaggi po sitivi giunti dalla Confindu stria «abbiano una reale con cretizzazione» nel negoziato a partire già dai primi giorni della prossima settimana; e Pizzicato (Cgil) ha sottolineato l'urgenza di «verificare attentamente, le disponibilità manifestiate ' 'daglf''fnàùstrlà' Da più parti, intanto, si prospetta l'opportunità di unificare i tavoli di trattativa. Galbusera ne trae motivo dalla favorevole ripresa del confronto tra Interslnd-Asap e sindacati sul costo lavoro per le imprese pubbliche; il segretario generale della Confcommercio, Alfonsi, rileva che la questione del costolavoro e del contratti non può essere affrontata dagli imprenditori secondo logiche strettamente settoriali. «E' indispensabile — afferma Alfonsi — che, come i sindacati hanno concordato una linea unitaria, anche le aziende private, cui è affidata la ripresa dell'economia, cerchino le condizioni per coagulare un fronte comune». Nessuno sottovaluta gli ostacoli ancora da superare, ma tutti si rendono conto dell'esigenza di scongiurare soluzioni traumatiche per i guasti enormi che deriverebbero al Paese da un «autunno caldo». «Non sarà facile — ha osservato il presidente dell'Intersind, Paci, al termine di un nuovo "round" con 1 sindacati — trovare un punto d'accordo. Le posizioni sono distanti; non per questo smetteremo di ricercare l'intesa che abbiamo sempre voluto con tenacia e determinazione». I sindacati aspettano intanto il governo al varco sulla «finanziaria-. Craxi ha cercato di stemperare le contestazioni assicurando che «nulla è deciso» e che «tutto sarà discusso con i rappresentanti del lavoratori». Se nella prossima settimana, però, dovessero riaffiorare ipotesi di tagli alla spesa pubblica nel sensi indicati da De Michelis e Ooria, le reazioni di Cgll-Cisl-Uil sarebbero dirompenti, come risulta da un pur cauto documento inviato a Craxi. Contro la divisione degli italiani in fasce di reddito ai fini dell'assistenza sanitaria e della previdenza si è schierata nettamente l'Unionquadrl, mentre i sindacati del personale dell'Inps, aderenti a Cgil-Cisl-Ull, avvertono che •togliere all'istituto il ruolo di pilastro centrale del sistema previdenziale, senza affrontare i nodi reali del problema, significa abbandonare al proprio destino milioni di italiani,'i più anziani, i più deboli». Gian Carlo Fossi Il presidente della Confindustria, Luigi Lucchini

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