A Milano 6 scuole private perdono il riconoscimento del ministero

A Milano 6 scuole private perdono il riconoscimento del ministero Perché mancano del requisito di moralità per Fattività didattica A Milano 6 scuole private perdono il riconoscimento del ministero MILANO — Sembra quasi che nulla sia successo nelle sei scuole private milanesi colpite dal provvedimento del ministro per «mancanza del requisito di moralità necessarie per proseguire il regolare svolgimento dell'attività didattica». Solerti segretarie rispondono al telefono, i responsabili sembrano cadere dalle nuvole all'ovvia domanda «E adesso cosa fate, chiudete o proseguite?». «Proseguiamo, non c'è nessun motivo per cui dobbiamo sospendere V attività», è più o meno l'unanime risposta di tutti. Le motivazioni di tale atteggiamento sono diverse: «non abbiamo ricevuto niente di ufficiale», oppure «non c'entriamo più niente con i vecchi gestori». Che erano poi quel gestori finiti sotto processo e condannati, nel luglio scorso, in seguito "allo scandalo delle •maturità vendute».. Ma possono queste scuole (si tratta degli istituti Dardi, Solferino, Colasanti, Ovidio, Bramante e Labor, quest'ultimo con sedi anche fuori Milano) restare aperte nonostante 11 provvedimento dei ministero? «In realtà — spiegano al provveditorato — non si è trattato di una vera e propria chiusura, non ne avremmo la facoltà. Semplicemente il minuterò ha annullato la legalizzazione agli istituti "legalmente riconosciuti" e ha tolto la «presa d'atto» a quelle scuole che avevano tale rapporto». E questo cosa significa? «Che queste scuole per noi semplicemente non esistono. Cti alunni che si presentassero agli esami di maturità lo farebbero da semplici privatisti; gli insegnanti non avrebbero alcun punteggio». Da quando una sentenza della Corte costituzionale ha abolito l'autorizzazione un tempo necessaria per qualunque tipo di scuola, gli istituti privati si dividono In tre tipi: quelli legalmente rico¬ nosciuti (che si impegnano a seguire i programmi della scuola pubblica, soggeti ad una serie di controlli) quelli che hanno semplici corsi.di preparazione e si costituiscono con presa d'atto (i controlli sono molto più blandi) e quelli totalmente privati, senza rapporto con programmi e titoli di studio della scuola pubblica. Ma perché il provvedimento ministeriale è arrivato solo 11 10 settembre? Al provveditorato riconoscono che a luglio sarebbe stato meglio ma sostengono che chi vuole può iscriversi negli istituti statali. SI dice, che non ci sia posto... «A Milano ci sono settecentomila studenti, quelli interessati al provvedimento sono 1200. Certo se si iscrivessero in massa all'artistico, che non ha sede, creerebbero dei problemi, ma la scuola pubblica non respinge le iscrizioni. Solo che, nelle segreterie, non si è ancora presentato nessuno». s. mr.

Persone citate: Bramante, Colasanti, Dardi, Solferino

Luoghi citati: Milano