I Magazzini Criminali in crisi «Quel cavallo ci ha travolti» di Osvaldo Guerrieri

I Magazzini Criminali in crisi «Quel cavallo ci ha travolti» Dopo S. Arcangelo il gruppo teatrale medita e cambia nome I Magazzini Criminali in crisi «Quel cavallo ci ha travolti» FIRENZE — E' proprio vero: il teatro a volte fa male. Due mesi dopo lo scandalo provocato dal cavallo ucciso, ansi macellato in scena al festival di Sant'Arcangelo, i Magazzini Criminali vivono nell'angoscia. La loro vita è cambiata, non solo a causa delle lettere, degli attacchi, degli insulti, de/7'.Isteria incontrollata» seguiti a quella rappresentazione speciale di Oenet a Tangeri, ma per la crisi profonda che ha investito tutto il gruppo. Federico Tiezzi, Marion D'Amburgo e Sandro Lombardi oggi s'interrogano, vivono un senso di precarietà non solo psicologica, intuiscono di dover proporre un mutamento, magari cominciando dal nome: si chiameranno Magazzini Produzioni cui aggiungeranno, con uguale evidenza, i loro tre nomi. Ma non fanno autocritica. Ammettono un errore di valutazione, esprimono una •sgradevole sensazione fisica». Tiezzi fa il confronto con Pasolini (.doveva provare la mia stessa angoscia quando era vittima di questi linciaggi»/' rivolto ai detrattori, cita due versi di Sandro Penna: «Il mondo che vi pare di catene / tutto è intessuto d'armonie profonde», per dire che non vuole rinfocolare polemiclie, che non ce l'ha con nessuno; al massimo ce l'Ita con Dario Fo: «Ha scritto su di noi un articolo agghiaccian te. Mi hanno ferito molto la sua pervicacia e l'arroganza». Però uccidere un cavallo non è un fatto Innocente né neutro. «Per noi doveva essere un simbolo — spiega Tiezzi —. Inserito In uno spettacolo sulla violenza, doveva ricordarci l'umile e quotidiana violenza che ci circonda, come hanno capito il pubblico e 1 critici presenti a Sant'Arcangelo. Non avevamo valutato li fatto che 11 cavallo è un simbolo forte e presente nella mente delle persone, non avevamo previsto le conseguenze che poi ci sono state. La violenza, per essere accettata, dev'essere inserita in una cornice rituale, come nella corrida». Invece le conseguenze sono itale violeniltsthie c hanno coinvolto anene l'attività artistica del gruppo. L'episodio del cavallo entrerà trasfigurato, come un pungolo dialettico, ne La vita Immaginaria di Paolo Uccello, lo spettacolo che conclude la Trilogia della memoria (di cui fanno parte Genet a Tangeri e Ritratto dell'artista da giovane). Il debutto aworrà il 6 ottobre alla Biennale Teatro. ice Tiezzi: «Al copione ho aggiunto una scena In cui. commettentf'. un falso stori"o, immagini che Paolo Uccello si trovi a dibattere la su*, esperienza artistica col Muijiiifico. Per me, In questo momento, è importante che l'artista discuta col committente il proprio ruolo, senza giungere tul ia a una conclusione». E cambiare nome che significa? Il bisogno di una n-ova identità? Cancellare il passato? «Abbiamo preso il nome di Magazzini Criminal* -tte anni fa. L'avevamo tri > da un racconto di Chpndler ■ ulto giocato sul bisticcio trR criminal stores (magazzini criminali) e criminal stars (stelle criminali). Queste nome ncn corrisponde più alle cose che facciamo. Il riferimento alla letteratura o-ssa di quei tempi è sorpassato da tre anni, cosi come si è concluso 11 richiamo all'America. Quando slamo nati, nel '72. non volevamo dire 1 nostri nomi, ci presentavamo come Il carrozzone. Ora è cambiato tutto. Abbiamo lavorato anche singolarmente, abbiamo acquisito una coscienza individuale: per questo ci presenteremo con i nostri nomi». Osvaldo Guerrieri

Luoghi citati: America, Firenze, Sant'arcangelo, Tangeri