Forse Pazienza tornerà in Italia Per la «Prato verde» rischia poco

Forse Pazienza tornerà in Italia Per la «Prato verde» rischia poco Secondo i suoi legali sconterebbe meno carcere che se restasse in Usa Forse Pazienza tornerà in Italia Per la «Prato verde» rischia poco ROMA — Nonostante l'annunciata «opposizione» alla sentenza che lo ha dichiarato estradabile, Francesco Pazienza potrebbe rientrare egualmente in Italia, nel giro di un mese, accettando di farsi interrogare dal giudici milanesi Pizzi e Bricchetti. Per quanto paradossale possa apparire, è questa una delle conseguenze della decisione presa l'altro ieri, a New York, dal giudice Charles Brleant. Da questo momento, il faccendiere può essere riconsegnato alla giustizia italiana solo per rispondere di un'accusa specifica, che è certamente la meno grave tra quelle che gli vengono mosse (la bancarotta della società «Prato verde»). E l'accettare rincontro coi giudici potrebbe permettergli di tornare in-libertà molto prima di quanto accadrebbe se re¬ stasse negli Usa. Già l'altra sera, subito dopo la decisione del giudice americano, tra i difensori di Pazienza c'era chi aveva valutato la sentenza come «uno mezza vittoria-: la spiegazione p tanto ottimismo si trova tra le pieghe della legislazione che disciplina gli accordi fra Italia e Stati Uniti in materia di estradizione. Al faccendiere, in questo momento, si presentano due alternative: proseguire nell'«opposizione», ricorrendo al Dipartimento di Stato (con la prospettiva di restare in carcere ancora due, tre mesi almeno), oppure accettare il temporaneo trasferimento in Italia. Quali sarebbero, in quest'ultimo caso, le prospettive? E' molto probabile che nei prossimi giorni gli incontri fra i difensori di Pazienza (Edward Morrison, Paul Gol- dberger, Maurizio Di Pietropaolo) conducano ad una più esatta valutazione di questo punto. L'inchiesta sul crack della «Prato verde» e sui. sei miliardi girati alla società dell'Ambrosiano di Roberto Calvi è ormai quasi conclusa. A Pazienza molti giudici italiani vorrebbero porre domande ben più imbarazzali-, ti: sui contatti'cóh'là' ca'mb'ri'l ra (per le speculazioni nella ricostruzione nell'Irpinta), i servizi di sicurezza (nelle trame per «Superesse»), la «P2», il mondo politico e bancario. DI fronte a simili accuse, per il -self-made-man- di Monteparano un'imputazione di bancarotta come quella della «Prato verde» appare quasi un episodio marginale. Rinunciando aH'«opposizione», ed anzi sollecitando un suo rientro in Italia, Pazienza potrebbe insomma sperare in una breve detenzione in un carcere lombardo, seguila poi (dopo gli interrogatori) da una richiesta di libertà provvisoria. A quel punto, per il principio di «specialità» che regola i trattati di estradizione, nessun magistrato italiano potrebbe interrogarlo per altri reati. g. z.

Persone citate: Bricchetti, Edward Morrison, Francesco Pazienza, Maurizio Di Pietropaolo, Paul Gol, Roberto Calvi