Condannato a 10 anni il greco che buttò a mare i clandestini

Condannato a IO anni il greco che buttò a mare i clandestini Condannato a IO anni il greco che buttò a mare i clandestini ATENE — Si è concluso ieri davanti alla Corte criminale del Pireo il processo contro Antonis Plytzanopulos, 44 anni, comandante del mercantile greco «Garyfalià», accusato di aver gettato 11 17 marzo del 1984, nell'Oceano Indiano, al largo della costa somala, con la complicità di una decina di ufficiali e di marinai della nave, 11 giovani passeggeri clandestini africani. Plytzanopulos è stato condannato a 10 anni e 10 mesi di reclusione. Il nostromo Filippos Kakonas, riconosciuto colpevole di complicità, ha avuto 3 anni e 8 mesi di reclusione, mentre al primo ufficiale Nikos Chronopulos sono stati inflitti per complicità 2 anni e 7 mesi. I marinai semplici sono stati condannati a 16 mesi e 20 giorni, in gran parte già scontati con la detenzione preventiva e per la parte rimanente riscattabili con 11 pagamento di 400 dracme (circa 5600 lire il gior¬ no). Il cuoco della nave, Efstratios Zografikis, ha avuto 14 mesi e 20 giorni di reclusione già scontati in detenzione preventiva. Uno dei tre marinai pachistani della «Garyfalià» incriminati per 1' episodio è stato assolto. Lunedi scorso il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Plytzanopulos, di Chronopulos, di Kakonas e di un marinaio pachistano. Aveva inoltre chiesto la condanna di uno degli ufficiali di macchina per falsa testimonianza e aveva invece proposto l'assoluzione per gli altri sei marinai incriminati. La sentenza è venuta dopo otto giorni di dibattito durante i quali la difesa si era sforzata in tutti i modi di presentare l'abbandono in mare degli 11 clandestini (4 gettati in acqua a 8 miglia dalla costa e gli altri 7 a una distanza di circa 4 miglia dalla terraferma) come una specie di innocua marachella, ampiamente giustificata d'al¬ tronde da un presunto pericolo che gli africani avrebbero rappresentato per la «Garyfalià» e per il suo equipaggio. In particolare gli avvocati di Plytzanopulos e degli altri imputati, basandosi sul fatto che 1 cadaveri dei clandestini non sono mai stati ritrovati e che alcuni giornali africani hanno pubblicato l'anno scorso interviste con del tanzaniani - che affermavano, senza fornire alcuna prova, di essere dei superstiti della tragica avventura del «Garyfalià», hanno cercato di accreditare la tesi che gli africani hanno potuto raggiungere tutti sani e salvi la riva In varie riprese gli avvocati e i testimoni delta difesa hanno cercato di convincere 1 giudici e 1 giurati che gli squali non attaccano mal la gente di colore: la zona nella qUale i clandestini sono stati abbandonati in mare è Infatti Infestata dagli squali.

Persone citate: Antonis Plytzanopulos, Filippos Kakonas

Luoghi citati: Atene