Fortitude, una trappola per Hitler di Guido RampoldiLarry Collins

Fortitude, una trappola per Hitler INTERVISTA CON COLLINS: IL SEGRETO DELLO SBARCO IN NORMANDIA Fortitude, una trappola per Hitler ROMA — Le spie del grande scandalo tedesco si stagliano nelle cronache come personaggi fragili, quasi patetici: dell'ubriacone HansJoachim Tiedge, delle attempate segretarie in cerca d affetto, non meraviglia tanto la doppiezza quanto che il loro tradimento per anni non sia stato scoperto. Le spie dei romanzi sono di tutt'altra stoffa. Come gli strateghi dall'intelligenza perfida che anima- x 1 V no l'ultimo libro di Larry Col-' lins, Fortitude (ed. Mondadori), scritto senza l'inseparabile Dominique Lapierre. Eppure Fortitude si attiene alla sostanza di un fatto storico: il plano con il quale il controspionaggio inglese riuscì a far credere a Hitler che lo sbarco in Normandia era solo un diversivo rispetto allo sbarco vero e proprio, che doveva avvenire nel Pas-de-Calais. Fu un colpo di genio clownesco ma decisivo. Gli inglesi disseminarono il Kent e l'East Anglia di carriarmati di gomma, cingolati di carta-' pesta, tende, fuochi di bivacco. L'etere di comunicazioni fittissime. Nacque, accreditata anche da agenti tedeschi che facevano il doppiogioco, un'armata fantasma. Hitler si convinse che quel milione di soldati immaginari avrebbe sferrato l'attacco decisivo e li attese. Ma Fortitude ebbe anche un retroscena inconfessabile, al punto che tuttora gli inglesi lo mantengono segreto. Amaro come il destino del personaggio centrale del libro: una donna, bella come devono esserlo le protagoniste delle spystory, che Londra dà cinicamente in pasto alla Gestapo. Allo stesso modo, spiega Collins, il controspionaggio inglese sacrificò alcuni partigiani francesi e belgi. «CU inglesi si accorsero che la rete era infiltrata dalla Oestapo e invece che avvertirne i membri decisero di sfruttare la circostan¬ za. Li informarono che un certo messaggio della Bbc avrebbe preceduto di 48 ore lo sbarco a Calats. Il primo giugno 1944 quattro di loro vennero arrestati e sotto tortura, come calcolavano gli inglesi, rivelarono il segreto-. . Mancavano cinque giorni al D-day, il 6 giugno '44. Gli alleati stimavano che il momento critico sarebbe giunto tra 11 terzo e il quinto giorno successivi allo sbarco, quando Hitler avrebbe dovuto scegliere se attendere o impegnare in Normandia tutte le dieci divisioni Panzer. L'8 e il 9 giugno la Bbc trasmise il messaggio-trappola e lo stato maggiore tedesco si convinse che 11 vero attacco doveva ancora arrivare. Quasi otto settimane dopo, le forze più agguerrite dell'esercito tedesco erano ancora attestate nel Pas-de-Calais, con i cannoni rivolti verso il mare. «Ho parlato con due ufficiali di Romulei. Credono ancora che avremmo attaccato II». Occorreva forza d'animo, «fortitude-, per immolare freddamente quei partigiani sull'altare della guerra. E bisognava «sporcarsi le mani-: nell'edizione americana il libro ha un titolo più problematico, La caduta dalla grazia. Il segreto che il governo inglese si ostina a mantenere sull'operazione secondo Collins dimostra che nel piano «furono utilizzate tattiche e strategie che oggi considereremmo assai discutibili-. Gli ha detto uno degli uomini di Fortitude: «Si renda conto che io e i miei colleglli abbiamo compiuto azioni che negheremmo fino alla tomba-. Collins è un uomo dinamico e ironico come i suol funzionari dell'Intelligence service. Per penetrare il segreto di Fortitude ha setacciato archivi inglesi, tedeschi, americani. Intervistato spie, come il doppiogiochista che da Madrid corroborò nei tedeschi la certezza di un imminente sbarco a Calais, e capi militari, come Lord Mountbatten, che gli confidò: -Nulla di quanto è successo sarebbe avvenuto se non fossimo riusciti a far ingoiare ai tedeschi il piano più 7iiachiavelltco mai organizzato in una guerra-. Infine ha scovato anche Kopkow. Horst Kopkow era uno dei vertici del controspionaggio tedesco. Spari dopo la guerra e nel Centro antinazista di Berlino il suo nome compare ancora tra i latitanti. «L'ho cercato un anno, prima di scoprire die abita a Gelsenkirchen, in Germania, dove a quanto pare non ha noie. Gli dissi: Buongiorno herr Kopkow, come va?, e credo che quella sia stata la prima l'otta da tanti anni che qualcuno lo chiamava con il suo vero nome. Della guerra non voterà parlare. Allora gli feci capire che se avesse rifiutato l'avreiJatto trovare. E lui collaborò-. Oggi Collins è convinto che senza Fortitude lo sbarco in Normandia sarebbe fallito. «Hitler disponeva su quel fronte di 60 divisioni, contro le 37 degli alleati, che dovevano traversare il mare e stabilire una testa di ponte. Se l'attacco alleato fosse stato respinto, Hitler avrebbe potuto rafforzare il fronte russo, e indurre IVrss, stremata, ad una pace separata. E le bombe H, forse, sarebbero state lanciate su Francofobe e su Colonia-. Le spie di oggi appaiono a Collins molto meno motivate di quelle che descrive nel suo libro. Ma la strategia dell'«intossicazione» è immutata. «Durante la guerra delle Falkland quattro giornalisti avevano dal servizio segreto notizie esclusive, e attendibili. A Buenos Aires leggevano con molto interesse quelle corrispondenze. Ai quattro un sabato venne detto: gli argentini sono troppo agguerriti, dovremo sbarcare in più punti. L'indomani avvenne lo sbarco. In un solo punto-. Guido Rampoldi Larry Collins

Persone citate: Dominique Lapierre, Hitler, Horst Kopkow, Larry Col-', Lord Mountbatten