L'export dell'Italia fuori delle restrizioni europee

L'export dell'Italia fuori delle restrizioni europee L'export dell'Italia fuori delle restrizioni europee DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Al ministero degli Esteri si ventila la possibilità di regolamentare con un decreto le esportazioni italiane verso il Sud Africa, in linea con le tiepide sanzioni concordate martedì al vertice del Lussemburgo da nove su dieci Paesi Cee (la Gran Bretagna ha rimandato il suo eventuale assenso, ufficialmente per studiare più a fondo il problema). L'ipotetico decreto non provocherebbe nei fatti «tagli» decisivi al nostro export, dato che l'Italia non esporta in Sud Africa, almeno direttamente, petro¬ lio, armi ed equipaggiamento paramilitare, tecnologia' nucleare, i settori sui quali i Nove dovrebbero porre restrizioni. Solo l'esportazione di componenti elettroniche potrebbe risentire di qualche contraccolpo, almeno nel caso in cui quel materiale fosse destinato alla polizia sudafricana. Difficilmente, dunque, le sanzioni incideranno sull'interscambio tra Italia e Sud Africa, che marcia a buon ritmo. Secondo dati dell'ambasciata del governo di Pretoria a Roma, nel 1984 sia le esportazioni sia le importazioni sono aumentate di un terzo rispetto all'anno precedente. Ufficialmente sono assenti nell'export italiano, le forniture militari. E' un embargo che data ormai da diversi anni, anche se l'ipotesi che il rigore italiano sia solo apparente è stata rilanciata più volte, anche in sede giudizia ria. Fino alla mezzanotte di ieri, per 24 ore, gli aerei e le navi sudafricane sono stati «boicottati» dai lavoratori Cgll, Cisl e Uii nell'ambito delle iniziative decise a livello confederale contro il regime razzista di Pretoria.