Il ricordo dei suoi grandi allievi

Il ricordo dei suoi grandi allievi pM AJJ3Q i S4A Il ricordo dei suoi grandi allievi pM AJJ3Q i S4A MILANO — «Un musicista e un direttore d'orchestra che ha onorato la cultura italiana»: cosi Carlo Maria Badlnl, sovrintendente del Teatro alla Scala, ricorda Antonino Votto, aggiungendo che il musicista ha trasmesso «ai giovani che lo ebbero maestro, il rigore e la severità interpretativa che caratterizzarono tutta la sua opera». Riccardo Muti sotto¬ linea invece il fatto che Votto credeva «fermamente nei valori di una scuola italiana che affonda le sue radici, attraverso Toscanini, in un atteggiamento di assoluta moralità di fronte alla musica». Anche Claudio Abbado lo ebbe quale maestro, al Conservatorio: «Ricordo di come suonava il pianoforte, a memoria, tutte le opere che aveva lui stesso in gioventù provato con Toscanini». «Era un uomo prodigo di consigli affettuosi e paterni», prosegue Abbado, «non dimenticherò mai un incontro bellissimo con lui a Trieste nel 1959 dove dirigevo «L'amore delle tre melarance» di Prokofiev. Lui dirigeva nello stesso teatro il «Don Carlo» di Verdi, un'opera che amava moltissimo: mi diede una grande lezione di chiarezza».

Persone citate: Abbado, Antonino Votto, Carlo Maria, Claudio Abbado, Prokofiev, Riccardo Muti, Toscanini, Verdi

Luoghi citati: Milano, Trieste