Ljubimov polemico con l'Ater «Devo servire troppi padroni»

Ljubimov polemico con l'Ater «Devo servire troppi padroni» Scambi di accuse alla presentazione del nuovo cartellone Ljubimov polemico con l'Ater «Devo servire troppi padroni» BOLOGNA — Attorno a Yuri Ljubfmov è di nuovo polemica. Pare una maledizione: da quando è in Italia, l'ex direttore del Taganka di Mosca ne ha passate parecchie di polemiche..Adesso alla presentazione della sua seconda stagione bolognese con l'Ater, la storia ricomincia. Il regista parla, lascia poche carezze e fa partire tante frecciate: all'inaugurazione dell'Arena del Sole sono stato trattato male, dice. E aggiunge: .Rimangono vive le incomprensioni fra me e l'Ater. Sono costretto a servire più padroni e questo mi impedisce di avere un vero rapporto con la città-. E gli altri non stanno solo ad ascoltare. Prima, aveva preso la parola il consigliere delegato dell'Ente, Pasquino Ferrioli, e non aveva risparmiato osservazioni dure: •Il cartellone, se non vogliamo definirlo banale, possiamo considerarlo appena dignitoso». /( clima non sembra davvero dei più distesi. E il cartellone, fra punzecchiature e messaggi indiretti, promesse e scadenze difficili, passa addirittura in secondo piano. Eppure, nonostante tutto, qualche attesa le merita: c'è il nuovo lavoro di Ljubimov, Il festino in tempo di peste, libero adattamento del regista russo dalle Piccole tragedie di Puskin, un omaggio al grande poeta russo, ma anche metafora della nostra esistenza contemporanea, -assediata da ogni parte da spaventose minacce di distruzione totale» e che pure riesce a far finta di non sapere. Il programma della stagione prevede ancora L'alcalde di Zalamea di Calderón de la Barca, produzione del Teatro di Genova, con Eros Pagni, regia di Mario Sciaccaluga; Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, spettacolo ideato e diretto da Lindsay Kemp con David Haugton; Il piccolo Eyolf di Ibsen, con Gazzolo; Cinecittà, commedia con musiche, regia di Antonio Colenda; Una burla riuscita di Italo Svevo e Tul¬ lio Kezich, produzione A ter, regia di Marcuccl; Il malato immaginario di Molière, Teatro Stabile di Torino, regìa di Missiroli, con Paolo Bonacelli; e, infine, Eroe di palcoscenico, fantasma d'amore di Giorgio Pressburger, Stabile di Trieste. La stagione partirà il 15 ottobre con Puskin: ma è una data solo indicativa, avverte Enzo Blolt, presidente dell'Ater, perché gli attori sono ancora un po' indietro con le prove. Lo spettacolo andrà in scena all'Arena del Sole, ma prima o poi l'edificio dovrà di nuovo essere chiuso per dare il via ad altri lavori. Lo ha fatto capire Eugenio Riccomini, assessore alla Cultura, vicesindaco di Bologna: «Adesso questo teatro non c'è. All'Arena del Sole i servizi sono indecenti. Tuttavia la giunta e il progettista si'impegneranno per fornire alla città quello che dovrà diventare il teatro più moderno d'Europa. Per far questo dovremo sottoporci a un impegno finanziarlo colossale. Il costo del secondo lotto di lavori ammonta a 4 miliardi e 800 milioni». Dopo Ferrioli, tocca a Ljubimov. Non ha ancora imparato una parola d'italiano. Traduce tutto l'interprete. Il regista ringrazia Riccomint, «perché parla senza formalismi e io sono stanco dei formalismi e di tutti gli altri lsmi che si possono immaginare». Poi accenna al suo lavoro: «Sono qua da un anno. Abbiamo molto discusso su come fare teatro. Le polemiche che ci sono state non hanno fatto altro che lasciare in sospeso problemi importanti». Ricorda e attacca: «L'inaugurazione dello Stabile fu molto modesta e triste. Per quanto mi riguarda il più sincero festeggiamento l'ho avuto dal padrone del bar di fronte che mi ha regalato un gelato». Tutto finito? Macché. «Restano le Incomprensioni., avverte Ljubimov. Il regista russo ha firmato per due anni. E' già un divorzio annunciato? p. s. brTr«smlnvAc Ljubimov mostra un bozzetto della scena per il suo Puskin

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