Hanno torto e ragione di Stefano Reggiani

Hanno torto e ragione Hanno torto e ragione Com 'è difficile conservare la propria buona fama, com'è facile perderla. E' fastidiosa per un ente di cultura internazionale la cattiva pubblicità all'estero, è dannosa soprattutto quando alcune critiche sono fondate e i giudizi negativi sopravanzano per clamore gli elogi eventuali. Chi ha seguito le cronache di questo giornale da Venezia sa che la Mostra del cinema, come le altre strutture della Biennale, viaggia a rischio e che una brutta figura è in qualche modo prevista dal gioco politico e finanziario (pochi soldi) che regge l'ente. Certo, bisogna distinguere tra le critiche alla Mostra come organizzazione e alla Mostra di quest'anno come programma. Lamentare la mancanza di capolavori è una sciocchezza, i festival di Cannes e Berlino sono stati quest'anno di qualità mediamente inferiore rispetto a Venezia, il mercato non può dare quello che non c'è, anche se certe assenze a Venezia hanno pesato. Dire che alla Mostra c'è troppo e in troppe sezioni non è una novità. Solo un critico col dono dell'ubiquità, dicevamo all'inizio del festival, potrebbe dare un giudizio complessivo di una mostra-collage, di una manifestazione ormai composta di piccole mostre parallele, magari concorrenti e conflit¬ tuali. Ma è un difetto non solo di Venezia e si può risolvere con la buona volontà. Difficile obiettare alle altre critiche perché le condividiamo. La Mostra non può più eludere il problema tecnico: il numero delle sale, la qualità di molte proiezioni. Il cinema tenda è stato un ripiego che sì è voltato contro la Mostra, è amaro che Venezia abbia solo una sala degna di un grande festival. A chi tocca provvedere? Al consiglio direttivo della Biennale con quel coraggio imprenditoriale che finora gli è mancato (anche perché la ricerca degli equilibri politici esaurisce le migliori energie). ■ Resta la sacrosanta protesta internazionale contro 11 Lido come luogo dei prezzi vertiginosi, della spesa impossibile. Nessuna città-festival al mondo è altrettanto cara. Qui non ha colpa la Mostra (che potrebbe a un certo punto trasferirsi nel centro storico), ma sono in stato d'accusa il Comune, gii albergatori, i privati: un festival del cinema, per giunta glorioso, non è un ospite da sopportare e sfruttare selvaggiamente, ma un appuntamento da coltivare, un cliente da non perdere, un richiamo internazionale con i suoi vantaggi (e i suol rischi). Stefano Reggiani

Luoghi citati: Berlino, Cannes, Venezia