Il Csm convoca il pg di Roma Sesti forse non si presenterà di Roberto Martinelli

Il Csm convoca il pg di Roma Sesti forse non si presenterà L'organo di autogoverno della magistratura comincia l'indagine Il Csm convoca il pg di Roma Sesti forse non si presenterà 11 procuratore generale della corte d'appello potrebbe decidere di rifiutare l'invito della commissione e comparire solo davanti al plenum del consiglio ROMA — La lunga e complessa partita a scacchi tra il Consiglio superiore della Magistratura e il procuratore generale della corte di appello di Roma si è aperta con una mossa scontata: la convocazione dell'alto magistrato davanti all'organo di autogoverno dell'ordine giudiziario per ascoltare le sue discolpe. L'invito a presentarsi alle 15 e 30 di oggi dinnanzi alla prima commissione è stato recapitato nelle prime ore del pomeriggio da un motociclista nell'ufficio di Franz Sesti in Piazza Adriana. Mentre'si completava la procedura di convocazione, il Consiglio supcriore, riunito in seduta plenaria, veniva informato della decisione presa dalla commissione che per tutta la mattinata aveva discusso 11 «caso». La parola passa ora al grande inquisito. Sesti può accettare la convocazione e presentarsi a Palazzo di Piazza Indipendenza. Se lo farà, ad attenderlo non troverà solo I sei componenti della commissione ma un numero assai più nutrito di magistrati e componenti laici (i quali possono assistere ma non votare). E* già previsto Infatti che se Sesti accetterà di comparire 11 Consiglio Superiore, già convocato in seduta plenaria per il pomeriggio, aggiorni ad altra data la seduta. L'attesa per ciò che il magistrato potrebbe dire a sua discolpa è grande, ma al di là della vicenda personale, 11 «caso» ha ormai assunto i toni e le proporzioni di un intreccio istituzionale che comunque lascerà traccia sui futuri assetti del grandi uffici giudiziari del paese. Sesti potrebbe non presentarsi e, secondo indiscrezioni, almeno fino a ieri sera questo era il suo orientamento. E' nel suo diritto rifiutare la convocazione, il silenzio è un legittimo esercizio della dife¬ sa. Quale sarà la sua decisione lo si saprà nelle prossime ore, probabilmente soltanto nel momento in cui la commissione sarà di nuovo riunita per ascoltarlo. Sesti sa che la mossa che sta per fare è decisiva per il suo destino. C'è chi dice che il magistrato è disposto a presentarsi soltanto davanti al Plenum del consiglio. Al telefono di casa, una voce risponde che il magistrato non è a Roma. In realtà non si sa nulla di certo. Intanto ha preso il via anche l'inchiesta disciplinare: 11 procuratore generale Carlo Maria Pratis ha informato 11 comitato di presidenza del Consiglio superiore di aver ricevuto l'atto di incolpazione formulato contro Sesti dall'ispettorato del ministero di Orazla e Giustizia. E, cosi, da ieri, le due indagini procedono parallele. La seduta della prima commissione è cominciata intor- no alle 11 nella saletta del presidente Franco Ippolito. Assieme agli altri cinque componenti (Zagrebelski, Veruccl, Martone, Fumagalli e Guizzi) erano presenti molti magistrati. Dettagliata, precisa, minuziosa la relazione del consigliere Zagrebelski che ha sviluppato tutti I risvolti della vicenda; a partire dall'intervento di Sesti nel «caso Sme», al documento di protesta dei 46 sostituti, al diverbio con il collega Di Nicola costretto a dare le dimissioni a cambiare ufficio, a tanti piccoli episodi minori e finalmente alla lettera aperti, al giornali. S'è parlalo anche della rinuncia all'appello contro l'assoluzione del fratello del senatore Vitalonc, e della archiviazione disposta dalla magistratura di Perugia di un'esposto trasmesso da Sesti contro Marco Boschi, procuratore della Repubblica di Roma, accusato di non aver informato l'ufficio del PO di una denuncia arrivata nel contesto di una inchiesta già aperta su un presunto caso di aggiotaggio. I lavori, come, vuole la legge, si sono svolti a porte chiuse. Cucite le bocche di quanti vi avevano assistito. Ai cronisti è rimasta la magra consolazione di qualche briciola, più di atmosfera che di altro. Tutti sono sembrati d'accordo nello stigmatizzare il contenuto della lettera, i toni del documento e il contesto nel quale l'episodio si è verificato. Nessun grosso contrasto a livello di discussione: la decisione di sentire Franz Sesti prima di formulare al consiglio una qualsiasi proposta era scontata. Il dibattito verrà dopo, quando si dovranno tirare le somme di una vicenda che rappresenta comunque un capitolo buio nella storia della giustizia italiana. Roberto Martinelli

Persone citate: Carlo Maria Pratis, Di Nicola, Franco Ippolito, Franz Sesti, Fumagalli, Marco Boschi, Martone, Zagrebelski

Luoghi citati: Perugia, Roma