Bruno torna in Australia Mobilitati sei aeroporti di Marco Marello

Bruno toma in Australia Mobilitati sei aeroporti Domani parte da Caselle, previsto un volo di trenta ore Bruno toma in Australia Mobilitati sei aeroporti Per i rifornimenti d'ossigeno - Il ragazzo, figlio di emigrati, è rimasto paralizzato in un incidente Per Bruno Scolaro, il ra; gazzo australiano venuto in Italia a conoscere i parenti che non aveva mai visto, rimasto paralizzato in un incidente stradale, sì inizia domani alle 14 11 giorno più difficile. Sorvolando mezzo mondo, con un viaggio di trenta ore, tornerà nella città dove è nato, Melbourne, dove ha un lavoro, gli amici, la famìglia. «Ritroverò — sostengono i medici — l'aria di casa sua, quella che guarisce piit di ogni cura-. In Australia gli specialisti cercheranno di recuperarlo, di restituirlo ad una vita normale e di farlo uscire da quella paralisi che oggi gli impedisce qualunque movimento. «Questo tentativo — spiegano al Cto. l'ospedale dove è ricoverato da 70 giorni — è l'unico che ci rimane. Lontano da casa. Bruno non reagiva alle cure, rifiutava il cibo, il dialogo, aveva perso ogni speranza. Ora sembra già cambiato, lo abbiamo informato poco alla volta della prossima partenza, la reazione è stata meravigliosa». C'è un forte ottimismo nel centro di rianimazione dove ha trovato tanti amici, ma restano problemi da superare per il viaggio. Il più grave è l'approvvigionamento dell'ossigeno. I medici hanno praticato a Bruno la tracheotomia per agevolargli la respirazione e, nelle trenta ore di volo, secondo il dott. Zappi che lo accompagnerà, occorreranno novemila litri di ossigeno. Ma le norme internazionali non consentono che gli aerei di linea ne portino più di 1500. Per rimediare sono stati mobilitati i consolati australiani di Londra, dello Stato del Bahrein, dì Singapore e la polizia di Sydney e Melbourne, città dove l'aereo farà scalo, oltre a quella di Caselle per la partenza. In ogni aeroporto saranno disponibili speciali bombole in modo che sia scongiurato ogni rischio. Il rientro di Bruno è stato reso possibile dalla mobilitazione di tanta gente e, in prima linea, del lettori de «La Stampa». Poco alla volta si sono smossi intralci burocratici che, per due mesi, erano sembrati insormontabili. Il primo veniva dalla mancanza dvvnpbnolbd—qaIscTp del denaro necessario per il viaggio. Nessun ente si sentiva coinvolto. Ai genitori erano stati richiesti 160 milioni per il noleggio di un'aeroambulanza con strumenti di rianimazione. Il padre Eugenio, operaio in un cantiere navale, si era sentito cadere le braccia: do^e trovare quel denaro? «Mio figlio — lia spiegato —, tecnico alla Canon, per quattro anni ha rinunciato ad ogni vacanza per venire in Italia. Dopo l'incidente, in cui sono morte anche tre nostre cugine, ci siamo precipitati a Torino con tutti i risparmi. E per una beffa del destino, proprio davanti all'ospedale, ci Hanno rubato i bagagli, lasciandoci senza ricambi di vestiti.. La sottoscrizione di Specchio dei tempi ha raccolto, in pochi giorni, oltre 61 milioni che ieri sono stati consegnati al papà. Altri 23 milioni sono giunti ai famigliari, 40 sono stati messi a disposizione dalla società di assicurazione. Il centro zonale di accoglienza stranieri ha coordinato le numerose iniziative, cosi il viaggio si è concretizzalo. L'Usi di Torino ha autorizzato un medico ed un'infermiera del Cto a seguire Bruno fino a Melbourne e a rimanerci una settimana per assisterlo nel nuovo ospedale. La «Quantas» ha trasformato la prima classe di un suo jumbo in una piccola camera di rianimazione. Il trasporlo del ragazzo fino a Londra sarà fatto gratuitamente, grazie all'interessamento del prefetto, da un jet della nostra Aeronautica militare. «Il futuro di Bruno è meno nero — dice il padre che è venuto a La Stampa per ringraziare tutti —. L'Italia voti è più quella che avevamo lasciato nel '51 quando siamo partiti come emigranti, ora è un paese d'oro. Mio figlio, almeno per sei mesi, dovrà ancora rimanere in ospedale a Melbourne. Lo portiamo in un centro specializzato che dista una ventina di minuti da casa. Se un giorno potrà tornare a camminare, lo dovrà solo all'amicizia di chi ci i stato vicino sema averci mai conosciuti». Marco Marello Bruno Scolaro, 23 anni - Il padre: «Grazie, di cuore, a tutti» sgp

Persone citate: Bruno Scolaro, Zappi