Senna beffa tutti, Prost scavalca Alboreto

Senna beffa tutti, Prost scavalca Albereto FORMULA 1 H brasiliano della Lotus conquista la «pole position» ai danni di Rosberg, Mansell e Piquet Senna beffa tutti, Prost scavalca Albereto E' la prima volta che corre a Monza - Lotta serrata nell'ultima ora di qualificazioni - Il francese partirà in terza fila, il milanese in quarta - Per Johansson il decimo tempo - Problemi e prospettive DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Non sapeva come era fatto il circuito: a Monza non aveva mai gareggiato, neppure aveva compiuto un giro in bicicletta. E fra l'altro, dopo i successi dell'inizio di stagione, stava attraversando anche un periodo di sconforto. Eppure oggi Ayrton Senna con la sua Lotus nera parte in pole position nel 56° Gran Premio d'Italia. E' la quinta volta nel campionato, su 12 gare disputate. n pilota brasiliano tìa messo d'accordo amici e nemici in questa maniera: record della pista in l'25"084 alla fantastica media di ' 15,405 km/h (l'anno scorso Piquet aveva girato in l'26"584). Tutti hanno dovuto lasciare strada allo scatenato sudamericano, da Keke Rosberg a Mansell, al connazionale Piquet, a Prost e De Angelis, qualificati nell'ordine. I sei alla fine del secondo turno di prove cronometrate hanno detto che avrebbero potuto fare meglio, ma a conti fatti il più rapido è stato Senna. Non è comunque la prestazione del brillante pilota della Lotus a costituire il motivo trainante del Gran Premio. Siamo sempre al duello per il mondiale fra Prost ed Al bore to. E bisogna subito dire che ieri il pilota della McLaren ha segnato un altro punto all'attivo, scavalcando l'avversario nella griglia di partenza. L'italiano, pur migliorando il tempo ottenuto venerdì, è sceso al settimo posto e il francese è salito al quinto. C'è stato un dominio iniziale di Piquet, poi scavalcato da Rosberg che sembrava inavvicinabile. Verso il termine dell'ora a disposizione dopo l'exploit di Senna si è fatto sotto ancora Prost. La Ferrari, malgrado i tentativi di Albòreto che rientrava con le gomme gonfie di bolle, non è mai apparsa in grado di avvicinare i risultati dei più rapidi (miglior tempo dell'italiano l'26"468). n fatto più preoccupante (per la Ferrari e quindi - per Michele) è che la McLaren è risultata ancora la vettura migliore in assetto da gara, con il pieno di benzina. Le •rosse» hanno messo in evidenza problemi di tenuta (sottosterzo soprattutto per Johansson, decimo) e di utilizzazione delle gomme. La gara potrebbe essere decisa proprio dal pneumatici. E' prevedibile che molte squadre tentino, cosi come era successo a Zandvoort, il cambio delle gomme a metà gara, per cui la scelta delle mescole diventa problematica e rischiosa, condizionando anche le prestazioni sul giro. In sostanza la McLaren sembra avere più chances alla distanza, quando i vari Rosberg, Senna e soci si saranno esauriti. Il finlandese sostiene che la sua vettura è vincente, sul piano della competitività, ma ammette che il tallone d'Achille è l'affidabilità. Per Michele Albore to il compito è sempre gravoso. Non può in teoria attaccare come vorrebbe, deve stare in difesa. Il milanese rimane tranquillo, conscio delle proprie capacità ma anche del fatto che in teoria la Ferrari non ha recuperato lo svantaggio messo in luce nei confronti dei rivali come le prove della scorsa settimana avevano fatto sperare. I tempi registrati dalle 156/85 modificate sono stati di poco migliori di quelli della Renault di Tambay, ma si può sempre contare sulla robustezza dimostrata sinora in gara. C'è comunque un abisso fra 1 primi dieci e tutti gli altri. In sedicesima posizione si trova Lauda. Niki non è rinunciatario, ma appare meno curato dalla squadra. Sarà costretto ad un faticoso recupero (ieri lui. definito da molti il pilota-robot, pare sìa stato tradito, un'altra volta, dal computer di bordo che faceva funzionare irregolarmente il motore). A parte l'austriaco i sedici concorrenti alle spalle di Prost non dovrebbero contare per la zona-punti. Potrebbero avere un ruolo solo nei sorpassi, in eventuali episodi non previsti dal regolamento. Ed è un peccato perché sarebbe bello vedere un Patrese ed un Cheever lottare con le Alfa. Romeo con i migliori, vedere un Fabi ed un Ghinzani con le Toleman all'altezza della situazione. Non parliamo poi delle altre vetture italiane, anche se Rothengatter e Martini, rispettivamente con l'Osella e la Minardi sono stati dignitosi e questa volta non partono per ultimi. Dietro di loro c'è uno dei quattro campioni del mondo in gara (gli altri sono Piquet. Lauda e Rosberg), Alan Jones. L'australiano e la sua macchina, la Loia-Beatrice, sono ancora in rodaggio. Cristiano Chiavegato Monza. Ecco il cosiddetto «giro della pace»: Alboreto e Prost, insieme con Balestre, presidente della Federazione auto, hanno salutato i tifosi (in passato molto polemici verso il pilota francese), compiendo a bordo di una Lancia-Autobianchi «Y10» un passaggio della pista

Luoghi citati: Italia, Monza, Zandvoort