Ucciso il «persecutore» è tornato un uomo mite

Ucciso il «persecutore» è tornato un uomo mite A giudizio il tranviere che sparò a un collega Ucciso il «persecutore» è tornato un uomo mite Sconvolto da presunte angherìe, Umberto Coppola si trasformò in assassino: ora aspetta sereno il processo - Era incapace di intendere? Uccise a colpi di pistola il compagno di lavoro che lo •perseguitava», poi si presentò al carabinieri e confessò: mito sparato ad un collega che mi faceva i dispetti: L'assassino, Umberto Coppola, 60 anni, tranviere, padre di tre figli, da tutti ritenuto un uomo gentile e riservato, sarà processato il 22 ottobre In assise per omicidio volontario. La vittima, Ciriaco Capone, 52 anni, era manovratore all'Atm e collega dell'omicida da una ventina d'anni. n delitto è del primo febbraio '84: l'imputato aspettò il Capone all'uscita del deposito dell'Atm in corso Tortona 57 e scaricò contro di lui una Beretta 7,65. Poi andò a costituirsi. Non esiste una spiegazione razionale della tragedia: l'unica motivazione va ricercata nella mente malata di Umberto Coppola, nella sua fantasia delirante, nella sua paranoia. n dubbio che dovranno sciogliere i giudici dell'assise è uno solo: Umberto Coppola, quando sparò, era totalmente succube della sua malattia, quindi del tutto pazzo, o invece conservò, anche solo in piccola misura, una capacita intellettiva e di comprensione del suo gesto? Per il perito d'ufficio, prof. Portigllatti Barbos, .l'imputato è un soggetto con capacità di intendere e di volere scemata ma non esclusa: Per il codice è quindi imputabile: la seminfermità può giovargli come atte¬ nuante. E' l'ipotesi accolta dal giudice istruttore Griffey, che ha condotto l'inchiesta. Per il consulente di parte, prof. Zanalda, invece, Umberto Coppola soffre di delirio perseguitato - persecutore (è il caso della persona che si ritiene vittima e reagisce a sua volta contro 11 suo «nemico»). E', cioè, totalmente incapace di intendere e di volere, e quindi non imputabile: in questo caso dovrebbe essere ricoverato in un ospedale psichiatrico giudiziario. L'imputato, difeso dall'avv. Giorgio Delgrosso, ha fatto al giudice un lungo elenco delle «angherie» subite dalla vittima: 'Un giorno un uomo di colore su una grossa macchina mi ha seguito per un tratto di strada. Un'altra volta alcuni loschi individui, mentre passavo, hanno lanciato dei pugnali contro gli alberi vicini. Poi altri hanno cercato di investirmi, mi hanno danneggiato la macchina, tagliato le gomme. L'ispiratore era sempre lui, Capone.. Ora, in cella, Coppola attende con tranquillità il processo: morto il suo «persecutore, lui è rientrato nella | normalità. Umberto Coppola, 60 anni