Lingotto, un piede nel futuro di Renato Rizzo

lingotto, un piede nel futuro Prende forma Pipotesi di riuso del grande complesso industriale lingotto, un piede nel futuro Tra qualche giorno l'arch. Piano, il sociologo urbano Guiducci e l'economista De Rita esporranno ai rappresentanti del Comune le linee essenziali del loro progetto - Annibaldi e Condona: «La riconversione dell'ex stabilimento è uno dei crocevia attraverso cui passerà lo sviluppo tecnologico e il rinnovo urbano della città» H Lingotto, uno dei «monumenti-simbolo» di Torino capitale dell'industria, sta avvicinandosi al viaggio che dovrà portarlo verso una nuova stagione: tra qualche giorno l'architetto Renzo Piano, il sociologo urbano Roberto Ouiducci e l'economista Giuseppe De Rita si incontreranno con 1 rappresentanti del Comune per esporre le linee essenziali lungo le quali sta correndo il loro impegno per proiettare nel domani le strutture dell'ex-stabilimento, evitando che restino semplice «memoria storica» o prestigiosa rovina. Sarà la prima anticipazione di quella risposta globale sul riuso del gigante di via Nizza che 11 dott. Cesare Annibaldi, responsabile delle relazioni esterne della Fiat, auspica «razionale e rapida*. Aggiungendo: «Non so se il cambiamento di Giunta abbia o no causato ritardi alla gestazione del piano. Se si, occorre recuperare il tempo perduto: Ma in attesa del responso sul proprio definitivo futuro, queste strutture non rischiano, in qualche modo, una sorta di imbalsamazione? L'ultimo appuntamento con' V'Uso* risale alla primavera di quest'anno con il Salone del Veicolo Industriale, il prossimo non si verificherà prima della primavera dell'86 con il Salone dell'Auto: non è stasi eccessiva (magari anche sotto il profilo economico) per un'area espositiva che, se vuol vivere, dev'essere in quasi continua attività? •Il problema-Lingotto — replica Annibaldi — ha, per noi, due aspetti paralleli. Da una parte, infatti, collaboriamo a realizzare gli studi sull'assetto di domani (che ci vedrà coinvolti, insieme con altri, nello sviluppo delle atti¬ vità tt ospitate); dall'altra, sentiamo l'imperativo di dare continuità all'oggi: in questa direzione vanno le mostre legate all'auto e ai motori, ma anche un progetto ancora "in | fieri" che potrebbe trasforma¬ re, per la prinia volta, l'exstabilimento in sede di un grande convegno'. Secondo indiscrezioni, la manifestazione dovrebbe avvenire a novembre e sarebbe organizzata dalla Confindustria in collaborazione con l'Anfia. •E' chiaro, comunque — prosegue il responsabile delle relazioni esterne Fiat — che nella gestione del Lingotto tra presente e futuro esistono equilibri da rispettare: c'è, è vero, la necessità di utilizzarlo, ma c'è, allo stesso tempo, la necessità di stilare programmi a breve respiro e l'obbligo di creare strutture rigorosamente "semipermanenti": Per Annibaldi l'ex-stabilimento, con il suo carico di storia, le dimensioni, la validità della costruzione e, soprattutto, l'ambito urbano in cui è inserito, «é uno dei crocevia lungo i quali passerà lo sviluppo tecnologico di Torino»: una valutazione condivisa anche dall'assessore all'urbanistica, Dondona, il quale parla, a proposito dell'edificio, 'd'uno dei tasselli più poderosi che la città abbia sotto il profilo del proprio rinnovo urbano: elemento che porta con sé un prorompere di temi legati ad un raggio assai ampio in cui sono coinvolti, tra il resto, il complesso di Italia '61, il Valentino, lo spostamento eventuale dei Mercati Generali: • Torino vede davanti a sé —' conclude Dondona — un traguardo difficilmente immaginabile per altre metropoli: cambiare la propria qualità urbana. Questa possibilità ha nel Lingotto, e in quello che tt riuso del Lingotto significherà sul piano della tecnologia e dell'urbanistica, uno dei propri semi». Renato Rizzo

Persone citate: Annibaldi, Cesare Annibaldi, De Rita, Dondona, Giuseppe De Rita, Guiducci, Renzo Piano

Luoghi citati: Italia, Torino