Dalla Siberia ai granai asiatici Gorbaciov sprona e critica tutti di Fabio Galvano

Palla Siberia ai granai asiatici Gorbaciov sprona e critica tutti Giro all'americana tra i pozzi nei campi: «Troppe idee antiquate» Palla Siberia ai granai asiatici Gorbaciov sprona e critica tutti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Dai pozzi petroliferi della Siberia occidentale ai granai asiatici del Kazachstan, ma il messaggio di Gorbaciov non cambia: efficienza, migliore sfruttamento delle risorse, ritmo più serrato di lavoro, se si vuole dare nuovo ossigeno all'economia sovietica. Venerdì a Tjumen il capo del Cremlino ha parlato per oltre un'ora ai tecnici e agli operatori dei giacimenti petroliferi, perorando la causa del rinnovamento tecnologico e dell'applicazione di nuovi metodi nelle prospezioni; ieri, a Tsellnograd, ha pronunciato un altro, lungo discorso sui problemi agricoli, dettato dalle amare conclusioni cui può portare 11 settimo anno consecutivo di magri raccolti cerealicoli. Nel discorso di Tjumen egli ha denunciato le «idee antiquate» di certi responsabili del settore petrolifero, attribuendo loro la colpa del calo produttivo in quella regione e ammonendoli che la situazione peggiorerà se non saranno adottate «misure radicali». «L'epoca del petrolio facile è finita», ha dichiarato: «JVon possiamo sostenere dirigenti orientati verso metodi superati, verso norme antiquate», ha aggiunto evocando implicitamente il siluramento (a febbraio) del ministro per il petrolio Nikolaj Maltsev. L'Urss, maggiore produttrice mondiale di greg- gio, ha registrato fra l'83 e 1*84 un calo dello 0,6 per cento; le proiezioni per quest'anno parlano di un ulteriore peggioramento. La regione di Tjumen, che fornisce il 60 per cento del petrolio e il 55 per cento del gas, perde terreno: nel primo semestre l'estrazione di greggio sarebbe diminuita di 15 milioni di tonnellate. Fra le trivelle della «nuova frontiera» siberiana, a Samotlor e a Nizhnevartovsk, a Urengój e a Tjumen, come alla centrale idroelettrica di Surgut (sul fiume Ob) e ora nei campi di grano di Shor tandy e Tselinograd, questo quarto viaggio «fra i lavora tori» conferma l'energico attivismo di un leader che riesce a portare a livello e comprensione popolare problemi finora riservati agli specialisti del partito. Spigliato, disinvolto, pronto al colloquio e alle battute di spirito, sostanzialmente affrancato dalla maestà forma| le dei suoi predecessori, Gor¬ baciov intrattiene i passanti nelle vie (e la sera, di conseguenza, milioni di telespettatori inchiodati dalla mancanza di programmi alternativi) in uno stile che sa di campagna politica americana più che di dogmatismo marxista. Un esempio di questa spontaneità è venuto da Tjumen, quando Gorbaciov ha interrotto un'oratrice la quale indicava nell'alcol uno dei motivi principali del calo prò duttlvo, e Invocava «proibìziontsmo totale». Il leader sovietico l'ha ringraziata di aver sollevato l'argomento; ha precisato che la proibizione totale non funzionerebbe ma che il governo avrebbe appoggiato chiunque volesse imporre localmente restrizio ni più rigide di quelle nazionali; ha riferito che per ubriachezza taluni alti funzionari di una città sovietica sono stati esonerati o espulsi dal partito. «Dobbiamo cominciare al vertice, senza deviazioni, sema scuse». Fabio Galvano

Persone citate: Gorbaciov, Nikolaj Maltsev, Shor

Luoghi citati: Mosca, Siberia, Urss