A Monza tutti ingegneri per un giorno

A Monza tutti ingegneri per un giorno Oggi il Gran Premio d'Italia di F.1; si discute più di macchine che di piloti A Monza tutti ingegneri per un giorno DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Oggi, per il 56° Gran Premio automobilistico d'Italia, partiranno nell'ordine, di due in due, fila per fila, queste vetture e questi piloti di Formula 1: Lotus con Senna e Williams con Rosberg, Williams con Mansell e Brabham con Piquet, McLaren con Prost e Lotus con De Angeli*, Ferrari con Albereto e Renault con Tambay. Il duello massimo è quello fra Prost e Alboreto, in lotta per il titolo mondiale. Il Gran Premio durerà circa un'ora e SO minuti. Dalle 15 di oggi e sino quasi alle 17, all'autodromo di Monza e davanti ai televisori, molti verificheranno la propria laurea speciale di ingegneria automobilistica di FJ. Se la competenza di milioni di italiani in questo tipo di automobilismo fosse trasferita nella politica, nell'arte, nella finanza, chissà quale grande popolo si offrirebbe all'ammirazione universale. Sanno, sappiamo tutto di gomme e mescole, sospensioni e alettoni, cavalli e muletti, molle e freni, pesi e misure, valvole e scarichi. Nelle conversazioni si discetta di turbo, effetto suolo, fibre di carbonio, valvola wastegate. Ignifugo è termine ormai più popolare di callifugo. E il pilota conta sempre meno. Sigillato in una tuta (ignifuga, appunto), catafratto in un involucro prezioso che si chiama cockpit, ha il compito terribile e semplice di essere all'altezza della macchina preparata per lui. Con una certa fatica viene ancora proposto l'uomo: ieri, prima del primo turno di prove, Prost e Alboreto, i due nemici sono stali esposti, a velocità lenta, al popolo, con un giro di pista su una • Ylth: familiarizzavano invitando i tifosi alla calma (si temevano, si temono pietre su Prost), e in mezzo a loro Balestre, presidente della federazione internazionale, benediceva, esibizionista assai Ma la gente meditava sui co talli della Ferrari: basteranno? E quando l'altoparlante ha detto che Eddie Cheever, americano di Roma, è stato eletto da una (riuria di donne 'Mister pilota*, per bellezza anche atletica, molti hanno pensato: •Peccato che la sua Alfa Romeo non prometta troppo». Tutti ingegneri, anche nel¬ l'approccio automobilistico personale a Monza, con frenate e sgommate e pericoli, e stasera nella separazione dalla Mecca, con senz'altro incidenti nel grande sciamare a motori su di giri. Tutti ingegneri devoti alle divinità che sono le macchine: se stamane, di colpo, si annunciasse che la Ferrari va a Prost e che Alboreto passa sulla McLaren, il popolo terrorista, il 90 per cento dell'autodromo, si trasferirebbe su Prost. E Alboreto diventerebbe un ostrogoto odiato. E chissà alle 17, quando i cancelli saranno aperti e la pista verrà invasa dalla gente: quali decisioni, quali culti, quali eresie? Quali bestemmie e quali litanie per le macchine? Saranno duecentomila gli ingegneri di Monza, anche se magari i paganti risulteranno appena cinquantamila. Tecnica e tecnologia, elettronica e acciaio al posto dei discorsi di una volta. Cosa farebbe oggi Nuvolari? Gian Paolo Ormezxano Ayrton Senna, pole position

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