«Craxi non è d'accordo con il piano di Ooria » di Stefano Lepri

«Craxi non è d'accordo con il piano di Ooria » Lo afferma il capogruppo dei deputati socialisti Formica «Craxi non è d'accordo con il piano di Ooria » Si accentuano nel governo le divergenze su come risanare l'economia - Il Ministro si difende; «I veri nemici del Paese credono basti governare giorno per giorno» ROMA — «Crori non è affatto d'accordo* con U plano del ministro Ooria per tagliare le spese dello Stato e limitare 1 servizi sociali A dirlo è 11 capogruppo socialista alla Camera, Rino Formica, uomo che sempre parla senza peli sulla lingua, ma che questa volta ha usato termini di vera durezza. Olà altri politici vedevano, nel discorso di Craxi a Bari, una presa di distanza da Ooria, quali ritenendola importante, quali no. 'Il discorso di Bari è tutto di segno contrario; afferma ora Formica. «Ciò che passa il piano Golia è in realtà soltanto un insieme di ideuzze contenute in gualche foglietto svolazzante», e sarebbe stato già, di fatto, bocciato: «/n Consiglio dei ministri — sostiene Formica — l'esposizione del ministro del Tesoro ha goduto del silenzio di parte democristiana e ha sofferto della demolizione da parte degli altri, soprattutto di Visentini*. A accrescere 11 significato dirompente di queste parole, l'Intervista del presidente dei deputati socialisti è stata rilasciata al quotidiano del pei, «l'Unità», e ha come filo conduttore un giudizio drastico: la de non è in grado di adottare una politica di vero risanamento dell'economia, di programmazione, di riduzione degli sprechi assistenziali. Craxi certo non condivide queste posizioni estreme. Ma il piano di Ooria continua a raccogliere critiche all'interno della coalizione di governo e anche nel partito al quale il ministro del Tesoro appartiene, la de. Solo i liberali hanno appoggiato Ooria in pieno, con un intervento del segretario Alfredo Biondi. I socialdemocratici invitano il presidente del Consiglio ad andare avanti per la strada che ha tracciato nel discorso di ieri l'altro a Bari senza curarsi della minaccia di dimissioni che il ministro del Tesoro lascia trasparire. Ooria, frattanto, ha difeso l'efficacia e la serietà delle sue proposte di fronte a chi gli è più ostile, i comunisti E' andato alla festa nazionale dell'.Unltà» di Ferrara, cercando di spiegare che i suoi tagli hanno come scopo l'aumento dei posti di lavoro e una crescita più rapida dell'economia. Ha invitato i suoi interlocutori a riflettere: «C/ti vuol bene a questo Paese — ha detto — deve sapere che i veri nemici sono coloro che credono che non sia necessario fare riforme importanti, ma che basti governare giorno per giorno*. Tutt'altro che convinti, i comunisti, con Emanuele Macaluso, sfidano Craxi a dissociarsi in modo più aperto non solo dal piano Ooria, ma alla •ventata di destra* di cui questo sarebbe solo un episodio. Venga considerato esecrabile oppure appaia ben intenzionato, per parecchi il piano Ooria è comunque impreciso, n vicesegretario della de Guido Bodrato, che del ministro del Tesoro è amico, dichiara che le idee di Ooria vengono riproposte «per la terza o quarta volta, ma con conseguenze finora assai modeste, visto lo stato della finanza pubblica*. Bodrato preferirebbe, ai massicci tagli di spese, un aumento delle entrate. La stesura della legge finanziaria '86, da compiere entro il mese, si complica di molto. Il vicesegretario del pri Giorgio La Malfa, che giudica il piano Goria «una bella tesi di laurea* scarsa di proposte concrete, già vede ripetersi lo schema consueto: una .politica di menzogne nello scrivere la legge finanziaria* che, ogni anno, fa fissare «tetti» al deficit per poi sfondarli qualche mese dopo. Stefano Lepri

Luoghi citati: Bari, Ferrara, Roma