Le fionde di Pretoria di Alfredo Venturi

Le f ionde di Pretoria Le f ionde di Pretoria Alcuni sviluppi recenti hanno spinto molti osservatori a chiedersi - se il Sud Africa non sia ormai sull'orlo della guerra civile. Una prima risposta è proprio questa: a parte le pattuglie di sabotatori di Umkhonto we Sizwe (lancia della nazione: è il braccio armato del Congresso nazionale africano, il celebre A ne di Nelson Mandela e Oliver Tambo), e la piccola organizzazione rivale Poqo (noi soli, legata al Congresso panafricano), l'opposizione nera è disarmata. E' stato con i bastoni, con i coltelli, con il fuoco che una folla nera reduce da un funerale ha attaccato, a East London, quattro bianchi: uccidendone due e ferendo gli altri. E' stato con le pietre che gruppi di giovani, in un sobborgo residenziale di Città del Capo, hanno bersagliato le case dei bianchi. In quest'ultimo caso i bianchi hanno risposto a fucilate: e lo scambio ineguale di sassate è colpi di fucile rappresenta perfettamente il rapporto fra le forze in campo. Per cui la domanda: il Sud Africa è in una condizione prerivoluzionaria? andrebbe Ietta in questo modo: si fa la rivoluzione a colpi di pietra? Ovviamente no, ma resta aperto un problema: in una condizione come questa, in cui a un fattore tecnico, la disponibilità di armi, è subordinato tutto il resto, non è prevedibile che si cerchi di determinarlo, quel fattore, introducendo armi nel Paese? Dev'essere forte, da molte parti, la tentazione di fornirle. Non sorprende certo il fatto che il Sud Africa è all'erta, sul fronte nevralgico del traffico di armi. Si tratta di non fare arrivare i kalashnikov all'opposizione sociale, di impedire che la rivolta straripi dai ghetti, di conservare all'esercito e alla polizia il controllo militare del Paese. Al tempo stesso, i bianchi vengono incoraggiati all'autodifesa. Non è soltanto l'estrema destra boera, come il Movimento di resistenza afrikaner guidato da un uomo che porta il nome cosi appropriato di Terre-Bianche, a invocare l'autodifesa armata. E' lo stesso governo, attraverso le parole di quel ministro che qualche giorno fa ha detto più o meno così: aiutatevi, signori, che la polizia vi aiuta. Nessuna meraviglia che fucili e pistole, e buone scorte di munizioni, vadano a ruba dalle parti' del Capo. C'è un precedente, in proposito. A metà degli Anni Settanta, quando il crollo dell'impero portoghese privò il Sud Africa dei suoi bastioni esterni, regalando alla guerriglia nera santuari e basi di operazioni, il governo offrì facilitazioni straordinarie a quei bianchi che intendessero stabilirsi nei territori di confine. Agricoltori armati, strutture in qualche modo simili ai kibbutzim israeliani, o se si vuole alle colonie di veterani che Roma insediava lungo i confini dell'Impero. Soluzione evidentemente impraticabile sull'incandescente Alfredo Venturi (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Nelson Mandela, Oliver Tambo

Luoghi citati: Città Del Capo, East London, Pretoria, Roma, Sud Africa