Vecchi miraggi in Cile di Arrigo Levi

Vecchi miraggi in Cile IL FUTURO PI DUE PAESI IM CRISI Vecchi miraggi in Cile A dodici anni dal colpo di Stato che costò la vita al presidente Allende, il Cile non si piega alla dittatura del generale Pinochet. Questi non appare, fino a questo momento, scosso dalla protesta popolare. Usa la forza senza badare al costo di vite umane (oltre 130 manifestanti uccisi dal maggio dell'83 ad oggi); ironizza perfino sulla natura della sua dittatura, dicendo che non è una «dieta-dura» bensì una «dietablanda» e affermando: «Se mi obbligheranno saprò governare con il pugno di ferro»; come se tanti morti — undici negli ultimi giorni — già non bastassero. E tuttavia, nonostante la sicurezza di sé dimostrata dal generale dittatore, presidente in carica fino al 1989 (dopodiché potrebbe farsi rieleggere per altri otto anni), il potere militare cileno sta affrontando la prova più difficile, da quell'11 settembre del 1973 in cui l'assalto delle forze armate al grìgio Palazzo della Moueda rovesciò ed uccise Salvador Allende. La violenza dei generali cileni non ha finora raggiunto i vertici toccati dai generali argentini, che con una «repressione a tappeto» avevano torturato e ucciso da venti a trentamila persone — circa venti volte di più degli oppositori armati del regime —, annientando un'area larghissima di innocenti, pur di non lasciar vivi gli oppositori diretti. La repressione cilena t stata più selettiva, ma non é mai cessata: ne sono vittime soprattutto intellettuali e dirigenti sindacali di sinistra. Anche nella repressione delle manifestazioni di piazza, che ripetutamente scaturiscono dalla miseria disperata delle «poblaciones» (si calcola che siano 700 mila le famiglie ridotte in estrema povertà: i «Chicago boys» di Pinochet hanno portato alla rovina l'economia cilena), il regime fa uso di una violenza terroristica; ma questa non impedisce il continuo riaccendersi delle proteste, anch'esse violente. Mentre queste fanno capo alle formazioni politiche di estrema sinistra, unite nel «Movimento Democratico Popolare» (di esse la più importante rimane il partito comunista), i partiti moderati democratici, e persino quelli conservatori, sono finalmente riusciti, dieci giorni fa, a riunirsi in una «Alleanza Democratica». Qui il partito più forte rimane quello democristiano, ma ne fanno parte anche la destra nazionalista, i radicali e una parte dei socialisti: 11 partiti, che si sono incontrati per iniziativa dell'arcivescovo di Santiago cardinale Fresno. Il documento-appello dell'«Alleanza», che ha raccolto in pochi giorni molte migliaia di adesioni, non propone il rovesciamento immediato di Pinochet, ma chiede che si prepari fin d'ora una transizione pacifica alla democrazia per il 1989. Il ristabilimento di tutti i diritti civili e politici, la fine delle repressioni arbitrarie, il ritorno degli esuli, e un immediato plebiscito popolare su tutte queste proposte, sono i capisaldi dell'appello diramato dall'«Alleanza». Anche se l'Alleanza e il Movimento Popolare si muovono seguendo direttive diverse, (i comunisti hanno espresso molte riserve sul documento dell'Alleanza, che a sua volta si é dissociata dalle ultime manifestazioni), il fatto che tutte le forze politiche siano contemporaneamente in movimento contro il regime, mentre per la prima volta anche la Chiesa si è apertamente schierata all'opposizione, contribuisce a scuotere le basi del potere militare, che si regge oramai solo con la forza. A tre giorni dal dodicesimo anniversario del golpe, la situazione cilena, nonostante l'arroganza di Pinochet, rimane molto tesa e aperta a tutti gli sviluppi. Anche se le democrazie non possono intervenire direttamente per far cadere un regime autoritario come quello cileno, l'isolamento di Pinochet, in un'America Latina ritornata in gran parte alla democrazia, e il persistente rifiuto dell'Europa di «normalizzare» i rapporti col Cile, dà coraggio al popolo cileno e mina le fondamenta del potere militare: in questi giorni anche l'America ha finalmente preso posizione a favore dell'«Alleanza». Arrigo Levi

Persone citate: Allende, Pinochet, Salvador Allende

Luoghi citati: America, America Latina, Cile, Europa, Santiago