Artisti della ceramica di Angelo Dragone

Artisti della ceramica Si apre oggi a Castellamonte la 25a edizione della rassegna Artisti della ceramica Molte le opere che meritano attenzione: dalle sculture su scala urbana di Cimatti, alle ideazioni calibrate su spazi aperti di Castagna, agli organismi plastici di Zauli - La mostra, nella prestigiosa Rotonda Antonelliana, rimarrà aperta fino al 22 settembre Con la 25' edizione della Mostra di ceramica che, nel prestigioso spazio architettonico della Rotonda Antonel-, liana, ha riunito una settantina di opere di venticinque espositori tra i più noti in campo nazionale, Castellamonte celebra ancora una volta l'antica sua vocazione, artigiana che, nel momenti di più fortunato impugno imprenditoriale, ha costituito addirittura l'elemento trainante della sua economia. La rassegna si apre nel pomeriggio e chiuderà domenica 22 settembre. Ancor oggi, tuttavia, mentre la citta è ormai portata a gravitare sul vicini centri industriali di Ivrea e di Torino, la sua terra argillosa continua ad alimentare l'antica tradizione artlstlco-artiglanale caratterizzando una produzione che merita certo d'esser valorizzata, e divulgata intanto tra gli stessi operatori estetici. Non è un caso se ieri, come oggi, non soltanto gli scultori più noti — come Arturo Martini e Marino Marini, Lucio Fontana, Leoncino o Garelli, sino a Spagnulo o a Malnolfi tra i contemporanei — ma anche pittori non meno celebri, da Degas a Casorati, da Picasso a Boccioni e a Roberto Meli), per ricordarne alcuni soltanto, hanno sentito il bisogno di cimentarsi creativamente in questa direzione, mettendo l'innata loro ma- nualita a contatto con una materia di per sé stimolante, per declinarla nelle sue forme più diverse, dalla terracotta alla ceramica a gran fuoco. La mostra, che più d'uno avrebbe voluto finalmente impostata con un qualche disegno critico (ciò che è mancato in assenza d'una adeguata preparazione e d'un avvio necessariamente ben più tempestivo) fa leva In ogni caso sul valori qualitativi delle opere e sul richiamo di nomi che godono In genere dell'apprezzamento d'ogni amante della ceramica contemporanea. OH autori vengono In gran parte da due del maggiori centri italiani impegnati In questa produzione d'arte, Faenza e la veneta Nove, anche se non mancano rappre¬ sentanti fiorentini, dell'alta Lombardia (tra Arcore e Varese), e naturalmente alcuni piemontesi. Molto diverse le opere: dal pezzi monumentali come le sculture su scala urbana di Giovanni Cimatti e le ideazioni di Castagna che sembrano calibrate su spazi aperti, agli organismi plastici di Zauli a volte Intensamente colorati, agli oggetti ceramici d'uso puramente concettuale o a valenza psicologica (dal Sassi alle Scatole) di Cesare Sartori, non meno noto per gli Interi servizi d'uso quotidiano che ha già disegnato. Non mancano i «refrattari» di Nanni Valentin!, cosi diversi da quelli in materiale poroso realizzati da Emidio Galasl, nè l'argilla policroma con lustri d'una Stele di Ivo Sassi. Predominano fin qui 1 •valori» astratti, cui non sono d'altra parte mai del tutto estranee le suggestioni raffigurative che riaffiorano invece più puntualmente nell'attualità del «cltazionismo» post-moderno di Igne (per non dire del tradizionale Cristo del Pusterla) mentre rivelano una loro feconda originalità tanto 11 Mariani, con la grande, gustosa, terracotta di Lilith e il diavolo, colma di ironia persino demistlficàtorla, quanto Clizia e la sua rustica progenie di uomini che sembrano vivere tuttora In un mondo ancestrale. Angelo Dragone Gruppo di uomini: una delle sculture esposte a Castellamonte

Luoghi citati: Arcore, Castellamonte, Ivrea, Lombardia, Malnolfi, Torino, Varese