Venerdì nero della lira: caccia all'autore della fuga di notizie. Ma c'è davvero stata?

Venerdì nero della lira: caccia all'autore della fuga di notizie. Ma c'è davvero stata? Nel governo si evitano posizioni polemiche dopo la relazione di Goria Venerdì nero della lira: caccia all'autore della fuga di notizie. Ma c'è davvero stata? ROMA — L'ipotesi di una fuga di notizie al massimo livello sulla imminente svalutazione della lira, come causa del «venerdì nero» 19 luglio, non ha turbato più di tanto 11 mondo politico, «he in parte è ancora in vacanza. Dopo il battibecco di ieri l'altro, Eni e Banca d'Italia, i protagonisti della vicenda, si lanciano segnali di pace. L'ente petrolifero trova alcuni difensori dalle accuse che Oorla gli ha mosso. Li troverà anche nel Parlamento al quale Craxi ha Inviato 11 rapporto Oorla. Resta ancora In sospeso, non si sa fino a quando, la possibilità che l'Eni si appelli al codice civile contro il San Paolo di Torino, la banca che per suo conto condusse il disgraziato acquisto di dollari che quel giorno fece Impazzire il mercato valutario italiano. Fu una fuga di notizie? Se¬ condo un esponente dell'opposizione di destra, il deputato missino Mennittl, »dalla lettera di Goria si direbbe che potrebbe essere stato lo stesso Craxi l'autore della fuga di notizie». Il ministro del Tesoro, come si vede nella sua intervista pubblicata in altra parte del giornale, dà una diversa Interpretazione del proprio rapporto. Il presidente del Consiglio, che ne è il committente e destinatario, questo rapporto lo ha ricevuto da quasi un mese, e non ha reagito. I ministri del Consiglio di gabinetto, rappresentanti di tutti 1 partiti della coalizione, lo conoscono da oltre una settimana, e non hanno reagito. Pare che sia stato Craxi stesso a chiedere ai ministri di astenersi dal prendere posizione sul «venerdì nero» mentre 11 governo sta compiendo le scelte più impor¬ tanti di politica economica. Un ministro, comunque, parla: è il socialdemocratico Franco Nlcolazzi, al quale il rapporto di Oorla, con tutta evidenza, non è piaciuto gran che. Nicolazzl chiede che «non si vada alla ricerca di capri espiatori e nemmeno ci si accontenti di frettolose assoluzioni che non convincono nessuno». Il liberale Beppe Facchetti accusa la Banca d'Italia, nella persona del direttore generale Lamberto Dlni. Per 1 comunisti, invece, la colpa è del governo. Se vi fu Indiscrezione sulla scelta di svalutare la lira proprio quel fine settimana, non si sa da dove sia partita. Dove è arrivata? Goria esclude nel modo più netto qualsiasi tipo di coinvolgimento del presidente dell'Eni, Franco Reviglio. Fin dall'inizio della vicenda, l'estraneità di Revlgllo è apparsa quasi ovvia, scontata, praticamente a tutti. Il problema, o mistero che dir si voglia, pare localizzato all'Interno della direzione finanziarla dell'Eni. Ma la ricostruzione dei fatti compiuta da Ooria non richiede necessariamente che la direzione finanziarla Eni sia stata avvertita con una precisa fuga di notizie. Alla sommità del mondo politico, si sapeva che prima o poi una svalutazione ci sarebbe stata: 11 consiglio della Banca d'Italia a rinviare l'acquisto di dollari, ricevuto dall'Eni quella mattina, può benissimo essere stato considerato un valido Indizio che la svalutazione era fissata per quel fine settimana; e sarebbe quindi stato disatteso proprio perché è stato capito, e non perché non è stato capito. 8.1.

Persone citate: Beppe Facchetti, Craxi, Franco Nlcolazzi, Franco Reviglio, Goria, Goria Venerdì, Lamberto Dlni

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Torino