La super-patata in tribunale di Giancarlo Masini

La super-patata in tribunale J[ LE BIOTECNOLOGIE OFFRONO NUOVI SOGNI, MA ANCHE RISCHI La super-patata in tribunale J[ Negli Stati Uniti i giudici hanno vietato di coltivare sui campi le pianticelle geneticamente modificate, capaci di resistere agli insetti e al freddo - Alimenti, materie prime, farmaci prodotti dall'ingegneria genetica sono sottoposti a severi controlli - Dalle scoperte - alla produzione il passo si è fatto più lungo, tuttavia le prospettive della manipolazione dei geni diventano sempre più allettanti SAN FRANCISCO — Si immagini un mondo nel quale le malattie, comprese le più terribili e temute, siano vinte con la vaccinaeione preventiva. Si pensi a un pianeta le cui lande più desolate possano diventare ospitali per vastissime varietà di piante e animali, e dove buona parte del mate-' riali chimici per l'attività industriale venga fornita, secondo le necessità, da microrganismi amiche da sor-, genti di combustibili /ossili che si assottigliano sempre più: ecco, in breve, alcune delle promesse dell'ingegneria genetica, o se si vuole usare termini di più ampio significato, delle biotecnologie. Quando agli Intel degli Anni Ottanta le manipolazioni delle architetture molecolari che sono alla base del' fenomeno vita cominciarono' a passare dal banchi di sperimentazione delle università ai laboratori di Industrie create ad hoc, il fantastico mondo che si è detto apparve' a tutti perfettamente realie-' sabile. Fra quelli che credettero a tali prospetlve vi furo-: no anche l potenti, seppure meticolosissimi distributori di venture capitals. C'era stato'l 'esemplo dell'elettronica e".i dell'impressionante processo di formazione e di sviluppo delle industrie d'avanguardia di Silicon Volley. Anche in quel caso si era passati assai rapidamente dalle scoperte e dalle invenzioni di laboratorio ai. fatti produttivi. Le premesse per la ripetizione di un fenomeno industriale del genere nel settore delle alte tecnologie — questa volta riguardanti la biochimica, la difesa della salute dell'uomo, la produzione di alimenti, di farmaci e perfino di materie prime rare e costose — c'erano tutte. E la risposta del mercati finanziari americani fu immediata e cospicua. Leggenda L'esempio della prima e ■piti famosa ideile industrie biotecnologiche creata a South San Francisco è ormai leggenda. Un giovane scienziato dell'Università di California, Herbert Boyer, inventore di alcune delle più complesse e prestigiose tecniche utilizzabili in termini indu¬ striali per lo smontaggio e il montaggio dei geni, aveva convinto quattro o cinque colleghi e amici a creare con poche centinaia di dollari (tutto quello di cut disponevano) una piccola azienda. Erano ancora in corso le discussioni di carattere etico a livello accademico sulla liceità o meno per un biologo di brevettare le proprie invenzioni, cosi come avevano sempre fatto fisici, chimici e ingegneri. Boyer non aspettò la conclusione delle disquisizioni filosofiche (che peraltro gli hanno poi dato ragione) e si mise ài lavoro sull'esempio di quelli che avevano creato t primi personal computerà. La piccola azienda — il suo nome, Oenetech, oggi è un simbolo per tutta l'industria dell'ingegneria genetica — lavorò così bene che il 14 ottobre 1980, quando furono poste in vendita le sue azioni a Wall Street, il prezzo base di 35 dòllari in venti minuti sali a 89 per ogni azione, anche se la compagnia poteva offrire per il primo anno di attività una prospettiva di profitto di appena due centesimi di dollaro per azione. Sembrava la ripetizione delllmpressionante partenza e del conseguente sviluppo dell'industria elettronica. Infatti sulla scia di Boyer altri biologi e biochimici trovarono capitali pronti per la formazione di nuove aziende biotecnologiche. Alto prezzo Oggi a distanza di cinque anni le promesse delle manipolazioni del geni in termini scientìfici e di realizzabilità pratica non solo permangono tutte, ma sono diventate^ plU vaste e più allettanti. Diverso, però, è il discorso sul plano Industriale ed economico. Intanto l'analogia con lindustria elettronica d'avanguardia per quanto riguarda le biotecnologie è risultata superficiale e fallace. L'invenzione di un nuovo circuito, di un micro-chip più potente o di una memoria più veloce pud essere applicabile immediatamente e trovare ti plU vasto mercato. I prodotti delle biotecnologie, poiché riguardano la materia vivente in generale e in buona parte l'uomo, debbono subire un iter lungo e complesso prima di raggiungere i mercati. La ricerca, che sta alla base di ogni scoperta e di ogni invenzione, in questo settore è costosa e lunga anche se non richiede generalmente apparecchiature gigantesche e di alto prezzo. Richiede però personale altamente qualificato. E gli uomini di tal genere hanno un costo elevato. In più i prodotti biotecnologici (soprattutto quelli che hanno a che vedere con la salute umana) debbono passare al vaglio di lunghe e meticolose prove prima che la severa agenzia federale che presiede al rilascio dei permessi di vendita (la Food and Dntg Administration) conceda^la JRdNlalhS ?fcainmereializta?!\ eione. In altre parole, il rapporto fra investimento di capitoli e restituzione degli attesi guadagni è lungo e non sempre certo. Boyer e l suol uomini hanno messo a segno alcuni colpi grossi, sono stati quelli che hanno consentito all'azienda di diventare un gigante. Il primo e più cospicuo è stata la produzione dell'insulina umana; t venuta poi la produzione dell'ormone della crescita; del favoloso Interferon, del vaccino contro la peste suina e ora del TNF: il Tumor Necrosti Factor, una proteina scoperta in certe cellule che ha la capacità di annientare le cellule cancerose. Per ora, il permesso di vendita è venuto per {Insulina e per il vaccino che già sta salvando gli allevamenti suini. Per l'In terferon la vendita è ammessa per le sperimentazioni cliniche. Per il fattore antitumorale le prospettive sono estremamente confortanti, ma prima di arrivare alla commercializzazione dovranno passare uno, due o forse più anni prima che le prove tossicologiche e poi le indagini cliniche diano la garanzia di sicurezza del prodotto. Prima dell'avvento delle biotecnologie l'insulina — senza la quale l malati di diabete non potrebbero sopravvivere — era generalmente ottenuta dal pancreas dei maiali. Con il gene spliclng, cioè con il montaggio dei geni di un batterio che sta nell'apparato digerente dell'uomo, ovvero /'Escherichia coli, si ottiene in grande quantità e in forma perfettamente compatibile con il sistema immunitario dell'uomo, perché il microrganismo ohe lo produce convive da sempre con noi. Afa a questo punto, pur senza entrare in particolari tecnici noiosi, ricorderemo al lettore in che cosa consiste essenzialmente l'ingegneria genetica. Ogni organismo vivente nasce, vive, metabolizza sostanze, si riproduce e muore secondo precisi ordini che sono scritti nel suo codice genetico: una grossa molecola chimica dalla complessa ma precisa architettura chiamata Dna, o acido desossiribonucleico. Precise porzioni di Dna costituiscono i cosiddetti geni, ciascuno del quali presiede a una determinata funzione. I biologi hanno trovato il sistema di sostituire alcuni geni con altri in modo da obbligare i microrganismi cosi manipolati a produrre quello che si vuole. Dal momento della sostituzione del gene tali organismi si riproducono e si riprodurranno per l secoli dei secoli secondo la nuova impronta genetica. Insomma, l'uomo ha acquisito la capacità di intervenire nei meccanismi più. intimi che regolano il fenomeno vita. I fini di tali manipolazioni sono ovviamente benefici. Le prospettive sono di sogno, ma non mancano i rischi. Per questo, tanto per citare un caso, i giudici Clelia California hanno bloccato recentemente il tentativo di trasferire dal laboratorio a un campo all'aperto la coltivazione, sia pure sperimentale, di pianticelle di patate geneticamente modificate, tali da resistere agli Insetti, ai pesticidi, al freddo eccete-' ra. I giudici hanno preteso la garanzia dell'esclusione di ogni danno all'ambiente circostante e in particolare agli altri organismi naturali. Insomma, anche per le applicazioni all'agricoltura e alla zootecnia si allungano t tempi e i costi prima del passaggio dalla scoperta alla nalizzazione produttiva su. vasta scala, ma a questa si ' parr&eit diàicurQ.: | Ci sarebbe poi da approfondire il discorso — non tanto di carattere scientifico quanto a livello commerciale —per i vaccini, che molte industrie hanno cessato di produrre per il loro scarso rendimento economico. Ecco il perché accanto alla stasi che sta subendo l'industria elettronica in attesa che qualche novità — peraltro già nell'aria —/accia risalire la febbre di Silicei Volley, è diventato plU calmo e più guardingo anche il mondo dell'industria delle biotecnologie. Giancarlo Masini

Persone citate: Boyer, Clelia California, Factor, Herbert Boyer

Luoghi citati: San Francisco, Stati Uniti