I giovani e il Salò di Pasolini

I giovani e il Salò di Pasolini (CHE COSA PENSANO GLI SPETTATORI DEL FILM ALL'ELISEO) I giovani e il Salò di Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma. Il film di Pier Paolo Pasolini si proietta in questi giorni all'Eliseo Blu dopo cir-, ca dieci anni di assenza dagli schermi italiani. Le presenze in sala registrano cifre da record considerando che la città ha ripreso là vita normale appena da pochi giorni. Ma il Salò di Pasolini è sempre stato un film chiacchierato con serie di sequestri, processi e ardenti polemiche. Non a caso, con mossa, ^tacente, la pubblicità ne pària come "il film che una generazione non ha potuto vedere». Questi alcuni pareri fra il pubblico giovane che ha assistito a questo film che come disse Pasolini nel '75 era «tt romanzo di De Sade trasportato al tempo della Repubblica di Salò*. Chiara Scarferla, 23 anni, commerciante: «Questo film mi ha scioccato, troppa violenza. Proprio non mi è piaciuto». Giuseppe Trozzo, 26 anni, anch'esso commercian- te: tConosco abbastanza l'autore, la sua immaginazione e le sue idee, perciò non sono stupito ma non posso dire che mi sia piaciuto molto*. Gisella Lorenzi, 22 anni, studentessa: «Ho visto questo film per curiosità ma non mi è piaciuto, forse perché non l'ho capito*. Giovanni smrcas Pintu, 45 anni, Ubero professionista: 'E' difficile commentare questo film, bisognerebbe conoscere meglio l'autore. Si rischia di giudicarlo un film depravato che si va a vedere, salvando -la propria coscienza, perché è un'opera artistica*. Giuliano Boria, 27 anni/ studente: *Il film.mi ha mol¬ to colpito e non l'ho trovato brutto. Scene raccapriccianti si possono trovare anche in, altri film, tipo quelli di cassetta pieni di violenza gratuita. Questo film vuole rappresentare una realtà che preferiamo non conoscere ma che è sempre esistita*. Paola Bartolotti, 30 anni, impiegata: «£' la realtà immorale quotidiana identificata dall'autore nel periodo del fascismo. Per rappresentare l'aspetto più deleterio della società, ha cioè preso.a prestito uno dei periodi più oscuri della nostra storia. L'analisi risulta accurata e in poche frasi coglie l'essenza di quello che è stato il nazifascismo*. Livio Dorbati, 36 anni, programmatore: «i4 parte la crudezza di alcune immagini, sulle quali comunque la macchina da presa non si sofferma in maniera lasciva, questo film è un tentativo coraggioso di rappresentare la realtà*. , g.t. 1 bsassrsf Una scena del film «Salò o le 120 giornate di Sodoma»

Persone citate: Gisella Lorenzi, Giuliano Boria, Giuseppe Trozzo, Paola Bartolotti, Pasolini, Pier Paolo Pasolini