Legittima la schedatura dei casi sospetti di Aids?

Legittima la schedatura dei casi sospetti di Aids? Roma, ricorso dei «verdi» al Tar contro la Regione Legittima la schedatura dei casi sospetti di Aids? ROMA — Con un ricorso al Tar, che sarà presentato nel prossimi giorni, il consigliere regionale del «verdi» Primo Mastrantonl chiede che venga annullata la delibera con cui 11 14 giugno scorso la Regione Lazio ha istituito la schedatura di coloro che al test sull'Aids risultano «sieropositivi». Si tratta di persone che pur avendo avuto contatto con il virus del morbo non sono malate, e cioè di soggetti che è opportuno seguire e tenere sotto controllo sanitario. In un eccesso di zelo protettivo, sostengono i «verdi», la Regione Lazio è arrivata a predisporre una schedatura di tipo poliziesco (con dati anagrafici, di famiglia, di professione, di abitudini sessuali, di viaggi all'estero) non soltanto per chi è sicuramente affetto da Aids ma anche per chi può essere soltanto sospettato di esserlo. E questa, dicono sempre i «verdi», è una situazione di totale illegittimità, che continua a rimanere in vigore anche dopo che è stata depositata un'interrogazione al Presidente della Giunta e all'assessore alla Sanità della Regione. 'La denuncia nominativa dei sieropositivi — spiega Mastrantonl — non ha nessuna ragione di esistere: è ini/fi le dal punto di vista sanitario, induce il soggetto a ricorrere alla medicina clandestina, ha già creato una forte contrazione delle donazioni di sangue, viola il segreto professionale e la riservatezza a cui ha diritto ogni ammalato o presunto tale-. Gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità tendono a sdrammatizzare e a ridimensionare la vicenda. Se è vero che la libertà e la privacy dell'Individuo devono essere tutelate In caso di malattia è però altrettanto vero che nell'interesse del singolo e della comunità le autorità sanitarie devono essere in grado di intervenire terapeuticamente nel minor tempo possibile sulle persone colpite per curarle. Da questa necessità di conciliare le due esigenze può nascere una soluzione meno traumatizzante di una schedatura rozza. Ma è 11 buon senso a dire che un collegamento tra i medici e 1 soggetti a rischio deve pur esserci, seppure nel rispetto della li¬ berta individuale e delle garanzie costituzionali. Senza controlli sanitari efficienti la terapia e la prevenzione verrebbero vanificate e la diffusione del contagio non avrebbe più argini Un'ipotesi tutt'altro che improbabile, purtroppo, qualora non vengano prese misure efficaci, estese e tempestive. Proprio ieri l'Istituto Superiore di Sanità ha comunicato che i malati di Aids nel nostro Paese sono già 74: poche settimane fa erano invece soltanto 52. Cosa Intende fare il governo per contrastare questa lenta (per ora) ma continua avanzata del flagello? Quali iniziative ha Intenzione di prendere il ministro della Sanità per attuare una prevenzione efficace e un'informazione corretta? Sono queste le domande di fondo che stamattina una delegazione radicale, formata dal segretario Giovanni Negri, da Angelo Pezzana (esponente del Fuori e consigliere regionale della' lista Verde-Civica del Piemonte) e da altri esponenti radicali porrà al ministro della Sanità, Costante Degan, b. gh.

Persone citate: Angelo Pezzana, Costante Degan, Giovanni Negri

Luoghi citati: Piemonte, Regione Lazio, Roma