Terremoto (simulato) a Gallarate scatta la chirurgia sotto la tenda di Vincenzo Tessandori

Terremoto (simulato) a Gallarate scatta la chirurgia sotto la tenda fi! •>■*'- :r: I : ««^ " I' A Turbigo impegnati 200 uomini del reparto sanità e 115 crocerossine Terremoto (simulato) a Gallarate scatta la chirurgia sotto la tenda fi! •>■*'- :r: I : ««^ " I' fi! •>■*'- :r: I | ' •■>•■' DAL-NOSTRO INVIATO TURBIGO (Milano) — Le tende sono state alzate in poche ore, un elicottero atterra in mezzo a una radura, «su un francobollo', e riparte subito con un ferito grave. Nella sala operatoria mobile tutto è pronto per il primo intervento, gli ufficiali medici lavoreranno tutto il giorno: 11 attende una lunga serie di interventi d'urgenza, venti, forse quaranta, e non c'è tempo da perdere perché la vita dei feriti dipende dalla tempestività con cui verranno eseguiti, oltre che dall'abilità e dalla mano del chirurgo. La «notizia» dice che alle 14 dell'altro giorno un catastrofico terremoto ha sconvolto la zona di Gallarate, seminato distruzione e morte, raso al suolo mezza città e spazzato via le strutture sanitarie e civili. Sul posto sono intervenuti i 200 uomini del reparto sanità «Goito» del III Corpo d'armata e 115 crocerossine del III Centro di mobilitazione. La «notizia», per fortuna, è soltanto un'ipotesi sulla quale lavorare, la situazione è simulata. Anche l'esercito, dunque, si g : ««^ addestra al compiti di protezione civile e qui molti sanno come la natura, talvolta, sia più micidiale di un nemico in battaglia. Fra questi uomini qualcuno ha già dovuto misurarsi con calamità naturali come 11 sisma del Friuli o dell'Irplnia e qualcun altro ricorda ancora il pianto delle donne, laggiù nell'inferno di Beirut. Ora, In questo ospedale da campo, tutto è in ordine, sigillato, efficiente, nuove le tute dei militari, linde le divi-, se delle crocerossine, le cuffie Inamidate, le bluse ancora fresche di bucato. Ma subito, queste cento Catherine Barkley, si sono guadagnate l'ammirazione dei soldati per' la loro efficienza non fittizia, perché sanno come comportarsi di fronte agli imprevisti, perché come nessuno sanno trattare i feriti. •E' indispensabile seguire l'ammalato con amore e wnanità-, avverte Antonia Invernizzl, incaricata di coordinare l'accettazione e 11 controllo del parametri vitali e delle terapie. Alle spalle ha dieci anni di Africa e quella che chiama -la campagna del colera' in Etiopia, dov'era ag¬ gregata all'ambasciata, '"l'.l. Impeccabili nel saluto, forse, le crocerossine appaiono un po' militaresche e legnose, ma determinate, sicure di sé, e, ricordano, soccorrere 11 prossimo è una vocazione, non un hobby. Vivono in costante preallarme:. -Se ci chiamano, in due ore siamo pronte a partire'. Per qualcuna è già accaduto, la sera del Friuli o quando in Irplnla arrivò il finimondo. Luigia Arrigoni per anni ha insegnato educazione tecnica in una scuola di Voghera: ;corse ad Artegna, in Friuli, e poi a Teora, in Irplnla. Tutte hanno frequentato corsi particolari e si tengono «in allenamento» negli ospedali: un'infermiera ferrista dev'essere sempre aggiornata sulle nuove tecniche come sugli ultimi strumenti, avvertono, e quando il chirurgo chiede un1 divaricatore o un certo bisturi non sono tollerate esitazioni. Oggi l'ospedale da campo' sarebbe in grado di accogliere 45 feriti: non molti, ma con l'aggiunta di singoli «moduli» aumenta la capacità ricettiva, spiega 11 sottotenente ' medico. Marcello Araell. 29 anni, di Pescara, che è un po' una sorta di direttore sanitario in grigioverde. Le catastrofi naturali, fino ad oggi, non sono state materia di studio nel testi militari e, allora, osserva «per organizzare i soccorsi, è consigliabile ricordare quanto suggeriscono i manuali di battaglia.. La cosa più importante è che il meccanismo non si inceppi, in altre parole è indispensabile che alle nostre sale operatorte i feriti giungano nel più breve tempo possibile, ci dev'essere ordine. Forse appaio cinico, ma i morti non devono portarli qui-. Questo ospedale può arrivare fin quasi al cuore della catastrofe con tutti i reparti, compresi quelli di ginecologia e pediatria e quello di decontaminazione. L'ipotesi stavolta prevedeva una 'Situazione particolare al D+5-, una nuova forte scossa a Verbania, cinque giorni dopo quella di Gallarate. Cosi in poche ore son pronti a partire alcuni camion con le sale operatorie seguiti dal furgone delle crocerossine, instancabili. Vincenzo Tessandori •

Persone citate: Antonia Invernizzl, Catherine Barkley, Luigia Arrigoni