Boffi regala all'Italia l'imprevisto oro dei 3000 siepi di Gianni Romeo

Soffi regala all'Italia l'imprevisto oro dei 3000 siepi UNIVERSIADI La squadra di pallavolo sconfitta dall'Urss (3-2) disputerà la finale per il terzo posto Soffi regala all'Italia l'imprevisto oro dei 3000 siepi DAL NOSTRO INVIATO KOBE — Nella vita bisogna saper cogliere la fortuna quando passa a portata di mano. Ha allungato questa mano in tempo, ma soprattutto le gambe, Franco Baffi, corridore dei 3000 siepi, che non si era mal sollevato da una decorosa militanza fra i faticatori del mezzofondo. Dopo una saggia gara nella scia del primi, ha contenuto alla campana l'attacco dell'inglese di colore Wedderburner e giunto alla barriera con l'acqua, accorgendosi che l'avversario perdeva qualche colpo, ha attaccato: «Mi sono buttato avanti e ho fatto una volata tutta praticamente a occhi chiusi, quel rettilineo sembrava non finire mai». Cosi questo milanese che vive a Ferrara e ha in comune con il ben più famoso Cova oltre all'età (27 anni) la matrice di essere allenato da quel maestro di valore che è Rondelii, ha conquistato la terza medaglia d'oro italiana allVniversiade, certamente la più inattesa, con un discreto riscontro tecnico(S'28"7S) al" dal limite personale. Lui, che è un ragazzo simpatico, sa ridere di se stesso, non celebra la vittoria in modo speciale, quasi si schermisce. Tiene t piedi per terra e si rende ancora più simpatico, come ier l'altro quando si era alzato alle cinque del mattino per seguire Pizzolato nella maratona, un po' in metropolitana e un po' di corsa, per incoraggiarlo nel punti nevralgici del percorso. Il suo oro, la vigilia, l'aveva preparato così. Non ha allungato la mano in tempo per cogliere ti momento fortunato la squadra azzurra di pallavolo, che dopo due ore e un quarto di aspra lotta ha ceduto all'Urss il diritto di disputare la finalissima contro il Giappone. Non ha colto questa fortuna quando nel quarto set ha avuto due match-ball, picchiando malamente nel muro avversarlo le palle decisive. Ritrovatisi miracolosamente in carreggiata quando parevano spenti, i sovietici si sono galvanizzati: Hanno messo in campo nel quinto set una squadra agile, senza Smougylov (2 metri per 104 chili) e senza Moiseenko (2,05 per 107) due colossi che dopo una mezz'ora centrale devastante erano andati fuori misura e in 20', con un 15-2, hanno liquidato la partita. E' stata la più grossa occasione della pallavolo azzurra per giocare una finale che conta da tanti anni a questa parte e sarebbe stato anche un bel viatico per i campionati europei di fine settembre. Vinto bene il primo set (1510), i lunghi giovanotti di Prandi hanno subito i sovietici nel secondò (8-15), hanno compiuto nel terzo la prodezza di annullare 8 set-ball agli avversari risalendo da 9-14 a 16-14, ma hanno sprecato poi nel quarto, come già detto (15-17) due palle decisive, Nel periodo centrale della rimonta italiana c'era anche la rimonta personale di Rebaudengo, che si è visto soffiare il posto da Vullo ma che era stato richiamato in campo nel momento difficile. Rebaudengo riconsegnava la squadra a Vullo sul 13 pari del 4° set, poi l'Italia si consegnava all'Urss e oggi affronterà la Corèa per il bronzo. Quest'Untversiade che sta terminando un po' in discesa, offre ancora a tratti rigurgiti di grande sport. Come nel salto triplo, dove lo statunitense Charles Simpkins. ventiduenne di colore magro e lungo, un talento che si era messo in luce a mass io a Montecarlo con 17,39, è salito a 17.Ì6, terza misura di ogni epoca a 11 centimetri dal record mondiale, dopo una gara che con il sovietico Jakovlev a 17,43 e il britannico Herbert a 17,41, si pone come fa seconda mal disputata al móndo: con 17,01 il primatista europeo Markov, none salito sul podio. Gianni Romeo

Persone citate: Charles Simpkins, Franco Baffi, Jakovlev, Markov, Pizzolato, Prandi, Rebaudengo, Vullo

Luoghi citati: Ferrara, Giappone, Italia, Montecarlo, Urss