La morte di Bellof poteva essere evitata? di Cristiano Chiavegato

La morte di Bellof poteva essere evitata? AUTO TRAGEDIA Due piloti uccisi in tre settimane nel mondiale endurance La morte di Bellof poteva essere evitata? Sotto accusa soprattutto la sicurezza nei circuiti - Le vetture aumentano le prestazioni, le piste rimangono uguali Due piloti morti in tre settimane, uno ferito, per fortuna In maniera non grave. Lo sport automobilistico torna nella bufera, segnatamente per 11 campionato mondiale endurance, cioè per le gare di durata (generalmente 1000 km percorsi con vetture che sono del prototipi biposto). I due Incidenti, sebbene diversi all'origine (Winkelhock è uscito di pista da solo, non si sa se per guasto meccanico o per errore, Bellof si è invece urtato con un'altra Porsche, guidata da Ickx, che ha avuto la buona sorte di rimanere illeso) hanno avuto un epilogo e conseguenze identiche. Le vetture sono finite entrambe ad altissima velocità, si calcola intorno ai 200 km orari, ma forse erano anche più rapide, contro un ostacolo fisso. Nel primo caso su un muretto, nel secondo dentro un guard-rail posto a ebrea mezzo metro da un terrapieno. 81 è trattato di Impatti terribili che avrebbero messo certamente In pericolo anche la vita del guidatore di un carro armato. La decelerazione improvvisa, da 200 km/orari a 0 in frazioni di secondo può essere — secondo 11 calcolò di alcuni esperti — mortale di per se stessa. Se si aggiungono le ferite, lo choc traumatico, la perdita di sangue, appare chiaro che le possibilità di soppravvlvenza sono praticamente nulle. SI può volare per aria, carambolare spettacolarmente, come ha fatto Andrea De Cesaris con la sua Ligier nel G.P. d'Austria e rimanere Illesi se non si incontrano ostacoli immobili. Ma se la «frustata» è netta, istantanea, è purtroppo difficile scampare all'incidente. 81 potrebbe pensare che le attuali berline t te del mondiale endurance siano costruite con un regolamento che non tenga conto delle nonne di sicurezza. In effetti le prestazioni di queste vetture, malgrado il limite Imposto nel consumo di carburante, hanno raggiunto quasi quelle delle monoposto di Formula 1, pur pesando 310 chilogrammi In più. A Francorchamps nel 1983 la pole posltion era stata ottenuta per 11 G.P. del Belgio da Prost in 2'04"615. Sabato Patrese con la Lancia è stato il più veloce in 2'05"91. In sostanza però le vetture sono robuste, con telai rigidi, realizzati in acciai inscatolati rinforzati da tubi metallici ed anche con materiali compositi come la fibra di carbonio. Il vero problema consiste forse nel fatto che si tratta di vetture Chiuse. Negli incidenti di Winkelhock e Bellof 1 soccorsi, giunti immediatamente, hanno Impiegato circa un quarto d'ora ad estrarre 1 piloti dalle lamiere contorte. Una volta si gareggiava con le vetture sport che erano aperte e quindi forse — sotto questo aspetto — meno pericolose. Il vero problema però sta nei circuiti che sovente non sono più all'altezza delle prestazioni delle vetture. La pi-, sta di Francorchamps, già tristemente famosa in passato, è stata ridisegnata e riproposta in versione moderna nel 1983. Ma sono rimasti questi muri rischiosissimi, questi guard-rail posti a pochi centimetri dal terrapieni che non consentono scampo. Per fortuna, come si è detto, l'altro pilota ferito a Francorchamps, l'inglese Jonathan Palmer, si è rivelato meno grave del previsto. Ha un'icrinazione alla tibia e la contusione agli occhi non ha compromesso la vista. Anzi dovrebbe già essere in pista il 6 ottobre a Francorchamps. Certo che ci vuole un bel coraggio, Cristiano Chiavegato

Persone citate: Andrea De Cesaris, Ickx, Jonathan Palmer, Ligier, Patrese, Prost, Winkelhock

Luoghi citati: Austria, Belgio