Romanini: «E' stato programmato il trionfo degli equipaggi italiani»

Romanini: «E' stato programmato il trionfo degli equipaggi italiani» CANOTTAGGIO Intervista con il presidente eletto da pochi mesi Romanini: «E' stato programmato il trionfo degli equipaggi italiani» • A coìpl di remo gli unni italiani hanno ridisegnato, nella acque belghe di Hazewtnkel, la geografia del canottaggio: questa volta non è l'impresa singola, pur esaltante come lo è sempre stata negli ultimi anni grafie al fratelli Àbbagnale, ina il risultato di squadra a evidenziare come improvvisamente i colossi dell'Est, Urss e Germania Democratica, non siano più espressione di un altro pianeta. . ■ L'Italia con le sette medaglie conquistate, sostenute anche da altri placamenti, è finita a ridosso dei «colossi» ottenendo un risultato complessivo che la pone al vertici. La soddisfazione di chi ha contribuito a questo successo è logicamente notevole; per il presidente Romanini che da pochi mesi occupa la massima carica federale rappresen-, ta un inizio trionfale di gestione, pur non dimenticando che a gettare le basi fu il suo predecessore, Paolo D'Aloja, prematuramente scomparso un anno fa. Per spiegare il successo degli azzurri ci siamo ricolti proprio a Qian Antonio Romanini. SS anni il prossimo 21 ottobre, vercellese di nascita ma torinese di adozione, imprenditore nel campo dell'industria termodinamica, da dodici anni consigliere federale e da pochi mesi presidente del canottaggio italiano. «Quanto abbiamo ottenuto in Belgio — spiega Romanini — è 11 frutto del lavoro impo¬ stato negli ultimi cinque anni. L'intuizione fu di D'Aloja che per porre fine ad un certo disorientamento che investiva 1 nostri tecnici davanti al progressi altrui ed al tempo stesso riorganizzare le Idee chiamò alla guida tecnica degli armi azzurri lo svedese Thor Nllsen. Fu una scelta, un investimento al quale fece da corollario la creazione del Centro remiero di Piediluco. Riuscimmo cosi a dare un'uniformità tecnica di voga, che ci ha permesso di mettere insieme equipaggi come l'otto». Se l'ennesimo trionfo di Carmine e Giuseppe Abbagnale, con il fido Di Capua a dettare il ritmo del loro sforeo, ha rappresentato infatti l'attesa esaltante conferma, il fiore all'occhiello è proprio ili secondo posto ottenuto dalV.otton che dal lontano 1962 — ed allora si trattava di campionati europei — non riusciva più a conquistare una finale tanto importante. Romanini, tuttavia, non vuole certo fare graduatorie di merito.- . «Non .vorrei sembrare pre-, suntuoso, ma io sette medaglie le avevo pronosticate. Le precedenti manifestazioni internazionali di quest'anno autorizzavano certe speranze. E1 negli allenamenti In quota effettuati a St. Moritz era evidente che la squadra era motivata, in salute. Non c'era dunque che da sperare nel ripetersi dei risultati ottenuti nelle più recenti competizioni». Parlare di •miracoli» neflò sport moderno ha ben scarso significato. Semmai è logico analizzare i •frutti» rifacendosi a quanto è stato fatto. Quale significato hanno dunque per il canottaggio le sette medaglie di Hazewinkel? -Innanzitutto — risponde iLpresidente — esprimono tangibilmente chele scelte fatte sono state quelle giuste. Quindi sono la dimostrazione pratica che 1 nostri ragazzi non sono da meno di quelli dell'Est, logico punto di riferimento». «Adesso — prosegue Romanini — si tratta di allargare la base. Al momento vantiamo più di un miglialo di praticanti e l'obbiettivo non è tanto di crescere numericamente, quanto di riuscire a entrare nella scuola, portando anche il nostro contributo al discorso impostato da Coni e ministero di mandare avanti un cèrto programma». Romanini infine smorza i toni di quella che, qualche tempo fa, era stata una polemica riguardo ai contributi del Coni alla sua federazione. «Innanzitutto occorre riconoscere l'impegno del Coni, e di Carraro in prima persona, per una normativa che alleggerisca gli oneri fiscali. Lo sport italiano non può prescindere da questo discorso, guai non riuscissimo ad alleggerirci da questo peso. In quanto al discorso contributi — conclude — la polemica è stata falsata. Da tempo 11 Coni ha riconosciuto che il nostro sport era stato penalizzato e ci sono state garantite delle modifiche perché si possa proseguire a lavorare In un certo modo. Modifiche tanto più importanti oggi che non è più solo un miraggio la possibilità di avere equipaggi competitivi per la. prossima Olimpiade». Giorgio Barberls

Luoghi citati: Belgio, Germania, Italia, Urss