Colpo di coda del terrorismo? Scettiche le forze dell'ordine di Angelo Conti
Colpo di €oda del terrorismo? Siettiche le forze dell'ordine Un dettagliato rapporto su Torino inviato dal Sisde al governo Colpo di €oda del terrorismo? Siettiche le forze dell'ordine Forse stampati in città «risoluzioni strategiche» e altro materiale propagandistico f I servizi segreti hanno lan-r jclato un avvertimento: il terrorismo può tornare in au-i tunno, principale obiettivo Torino. La diagnosi del Slsde (l'organismo che si occupa della sicurezza interna) è tale da richiamare l'attenzione su un fenomeno che forse non è del tutto debellato. Si tratta idi previsioni realmente atitendlbili? E' necessario alza|re di nuovo la guardia? ! Non sono Interrogativi nuovi. Nella nostra città, duramente colpita negli anni di piombo, 1 carabinieri del nuclei speciali e 1 poliziotti della Digos non hanno mal pensato di limitare 11 loro Impegno. .Pur con una comprensibile 'riduzione delle forze e con la diversificazione di taluni obiettivi (uomini di questi reparti hanno validamente contribuito al blitz antimafia e allo scardinamento di alcune potenti organizzazioni siciliane e calabresi specializzate nel traffico dell'eroina), 11 fenomeno è stato tenuto sotto controllo Dalla fine del 1982, con l'annientamento delle due ultime colonne torinesi delle Brigate Rosse (quella del «ribelle» Giuseppe Scirocco, autore dell'omicidio Atzel e quella «regolare» di Antonio Marocco, colpevole dell'esecuzione degli agenti Mondlalpol al banco di Napoli) non si sono più registrati atti terroristici in città. C'è stata piuttosto una cospicua diffusione di materiale propagandistico delle Br in relazione agli ultimi attentati romani (feri¬ mento Giugni, omicidi Hunt e Tarantelll). •E' tale circostanza - spiega 11 questore Umberto Catalano - a lasciar presumere che sia in atto un tentativo delle Brigate Rosse di infiltrarsi, ancora una volta, nel polo torinese». Nel marzo scorso ad Alessandria c'è stato invece un episodio che ha riaperto un capitolo che sembrava, almeno nella nostra città, definitivamente chiuso: in un conflitto a fuoco due giovani estremisti di destra venivano uccisi da una pattuglia della Stradale, altri due arrestati. Le indagini hanno accertato che avevano da poco costitui¬ to un gruppo armato e cominciato a compiere rapine. Basta questo fenomeno, unito al timori per l'entrata ih vigore a novembre della nuova legge sulla carcerazione preventiva (con il possibile ritorno in libertà di molti brigatisti), a far temere una recrudescenza del terrorismo? Carabinieri e polizia fanno notare che è dal giugno scorso che le Br non danno segnali di vita a Torino: gli ultimi ritrovamenti del cosiddetto «opuscolo 20» (una risoluzione strategica per molti versi nuova, più politica che militarista) hanno però alimentato 11 sospetto che a Torino esista una stamperia brigatista. Quanto alla fantomatica «nuova colonna» sarebbe formata da appena 8-10 persone, tutte irregolari (nessuna cioè stipendiata e impiegata nell'organizzazione a tempo pieno), assurte a ruolo di comando dopo l'arresto dei vecchi capi. Qualcuna avrebbe anche un nome, ma per il loro arresto mancherebbero prove decisive. C'è Invece un certo scetticismo circa il trasferimento degli ultimi «cervelli» dell'organizzazione da Roma a Torino: il terreno non pare favorevole anche se opera di proselitismo potrebbe essere tentata in alcune frange di disoccupati e cassintegrati. Non bisogna Infine dimenticare che nella nostra città il terrorismo rosso ha patito le sconfitte più brucianti della sua storia: dagli arresti di Curdo e Franceschlni a quelli di Ognibene, Bertolazzi, Bonavlta e Gallinari. La cattura di Peci e il suo successivo pentimento hanno portato (attraverso Sandalo) allo smantellamento di Prima Linea, all'individuazione di sette fra gli assassini di Moro, alla scoperta del covo di via Fracchia a Genova e dell'arsenale di Biella. Nadia Ponti e Giovanni Guagllardo tentarono inutilmente di ricostituire una colonna efficiente, ancor prima del fallimento dei tentativi di Scirocco e Marocco. Ecco perché il terrorismo sembra fare oggi meno paura. Angelo Conti
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