Torna l'impazienza ai semafori

Torna l'impazienza ai semafori La città ricomincia a vivere col ritmo di sempre, anche quello più chiassoso Torna l'impazienza ai semafori Riaperta la Fiat-Auto e l'indotto, centomila al lavoro - Il segnale della ripresa: traffico rallentato in tutte le strade - Carabinieri e polizia: i telefoni squillano di più - La Guardia medica oberata di richieste - In ospedale ancora qualche letto libero, ma è in aumento l'impegno al pronto soccorso Gruppo di stranieri sotto il cavai 'd brons. In piazza San Carlo la guida deve parlar forte, altrimenti la sua voce spari- sce nel vortice d'auto. Ieri, 2 settembre, ore 10, ultimo «incontro» fra l'immagine delle vacanze (la comitiva in viaggio che non ha trascurato Torino) e la ripresa del ritmo quotidiano. Lunedi 2 settembre come una data-spartiacque. Ha riaperto i cancelli la Fiat auto (chiuse per una settimana ancora le carrozzerie di Rivalta: cassa integrazione) e tra grande azienda e fabbriche dell'indotto sono tornati a lavorare circa centomila dipendenti. Il rientro è completo. Non, come qualche anno fa accadeva, l'impatto improvviso con una folla alla quale s'era persa l'abitudine, ma strade ripopolate gradualmente, perché anche i ritorni sono stati scaglionati. I risultati comunque s'avvertono. I tre minuti per percorrere via XX Settembre in taxi sono diventati quasi nove, 11 minuto per un isolato di via Lagrange con semaforo rosso si è raddoppiato (con segnali di impazienza e colpi di clacson). Il ripristino della normalità lo mostra il lungo tratto corso Casale-corso Moncalierl: coda anche alle tre del pomeriggio, e non s'attraversa l'Incrocio di corso Fiume al primo «verde», occorre aspettare il secondo. C'è ancora qualche saracinesca chiusa «per ferie-, ma la maggior parte di quelle abbassate lo sono soltanto per il lunedi di riposo, oggi si rialzeranno. I commercianti — che una quindicina di giorni fa denunciavano il calo di clienti — fin da sabato pomeriggio hanno notato l'impennata, alimentari in testa: «Si torna e si ricostruisce la dispensa'. Al 112, centralino dei carabinieri, 11 telefono squilla «un po' di più- con un crescere dell'intensità -sema sbalzi-. Lo stesso al 113, in questura: «Si riprende il normale ritmo. Per ora aumento del 30 per cento-. Quasi del 50 per cento quello registrato al 26.091, vigili urbani: -Non tanto per incidenti (quando c'è più traffico si va più adagio) guanto per avere informazioni-. Sensibile variazione alla Guardia medica: -Da 25-30 chiamate di domenica scorsa per visite domiciliari a quasi 60 di questa domenica. Le richieste di ambulanze sono cresciute più o meno del 30 per cento-. Inutili, invece, alcune chiamate ai vigili del fuoco: «Ho perso le chiavi di casa-. Meglio risparmiare Il gettone: il servizio di -apertura porte- è finito 11 31 Tra chi è tornato dalle ferie anche medici e Infermieri. Subito «aggrediti» dal lavoro in pronto soccorso? «Forse un po' si, ma non s'avverte-, dicono alle Mollnette, e spiegano: -Anche se stiamo risalendo verso le 80 visite al giorno in medicina, abbiamo letti vuoti nei reparti, quindi il lavoro è agevolato. Il problema si porri fra un mesetto quando l'ospedale sarà saturo e il pronto soccorso dovrà gestire pazienti bisognosi di ricovero urgente-. m, nei.

Persone citate: La Guardia

Luoghi citati: Rivalta, Torino