Il boom delle bocce

Il boom delle bocce In dieci anni raddoppiati i giocatori (oggi 5 milioni) Il boom delle bocce Le regioni leader erano Piemonte e Liguria, adesso Passe si è spostato al Sud Più di tremila società affiliate all'Unione Bocciofila - Chi si dedica a questo sport? Giovani, soprattutto studenti, ma i praticanti appartengono a tutte le categorie DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Il gioco di bocce sotto 11 pergolato dell'osteria sta diventando un luogo d'antiquariato. Spariscono i giocatori? No, tutt'altro: dieci anni fa in Italia erano circa due milioni e oggi sono oltre cinque. I campi si moltiplicano, ma non già quelli rudimentali da ala o, appunto, da osteria. Quei campi costano troppo (6-7 milioni) e sono di troppo difficile manutenzione; Inoltre 1 giocatori si sono raffinati, vogliono giocare su piste scorrévoli. Ecco cosi moltiplicarsi le società bocclstiche che costruiscono e tengono in efficienza campi col fondo sintetico e di misura clàssica, minimo 26 metri e mezzo per 3,80. Piemonte e Liguria erano le due regioni nelle quali si giocava di piti, adesso il primato è forse perduto, l'Italia meridionale sta facendo in questo sport passi da gigante. Merito della Ubi, Unione bocclofila italiana, che organizza associazioni, elargisce contributi, si batte per dimostrare che le bocce non sono un passatempo ma uno sport. Le società Italiane affiliate all'Ubi sono 2694 con 115 mila iscritti nella sezione «punto, raffa e volo». 700 con 40 mila aderenti nella sezione .volo». Sono due modi di giocare: 11 primo, come si vede dal numeri, è il più diffuso, 11 secondo viene soprattutto praticato in Piemonte e Liguria. Al Palalldo di Milano Ieri s'è iniziato il 2° campionato mondiale di «punto, raffa e volo-. Vi partecipano 16 nazioni, compresa la Cina e gli Stati Uniti; l'Unione Sovietica non pratica questo sport, ma è interessata a conoscerlo, tanto che ha annunciato la sua partecipazione al congresso che si terrà sabato in questa stessa sede. La squadra campione del mondo In carica è la nostra che vinse il primo campionato due anni fa. E' in palio la boccia d'oro; per ora in custodia agli azzurri, verrà consegnata alla squadra che avrà conseguito la vittoria in tre campionati. Il capitane della nostra squadra è Dante D'Alessandro, 35 anni, pompiere di Roseto degli Abruzzi. Viene da uno dei campi da osteria. Vinceva sempre e cosi una società di Teramo lo è andato a cercare e l'ha ingaggiato. Ha già vinto il 1° campionato del mondo insieme con Bru¬ no Suardi, 44 anni, padre di sei figli, dipendente comunale di Pavia, Oli altri due azzurri sono Oiorglo Cairoli e Antonio Riva, entrambi di 45 anni, 11 primo metalmeccanico di Verbanla (in cassa integrazione, precisa), 11 secondo, romano, dipendente del ministero della Pubblica istruzione. Tutti hanno incominciato a giocare da ragazzini, seguendo o il nonno o 11 padre sui' campi di bocce sotto i pergolati. Spiegano che per mantenersi in forma, a livello di gare impegnative, bisogna plocare quasi tutte le sere e lare quella ginnastica che serve per i movimenti basilari in questo gioco. E' uno sport che non frutta denaro, ma medaglie e coppe, però tanta soddisfazione. • Una vittoria ripaga di tutti t sacrifici — dice D'Alessandro —. Per vincere occorrono tante doti: esperienza, colpo d'occhio, saldezza di nervi. Ed è per questo che anche chi è avanti nell'età può essere campione; spesso i giovani non eccellono perché sono traditi dalla troppa esuberanza-. Riva parla della sua più grande gioia: due anni fa fu Invitato in Cina a istruire un gruppo di maestri di ginnastica. Là non sapevano cosa fosse 11 gioco delle bocce e adesso hanno già centinaia di campi e quattro giocatori cinesi partecipano a questo campionato mondiale. Dunque, In Italia i giocatori di bocce si stanno moltipllcando, ma chi sono? Risponde Aldo Annoni, presidente nazionale della sezione «raffa» dell'Ubi: 'Soprattutto giovani. Il gioco nell'aia e sotto il pergolato era degli anziani, adesso i campi sono costruiti e gestiti dalle società bocciofile (meglio dire bocclstiche), sotto lo stimolo della federazione. Ci sono istruttori federali, il gioco viene insegnato secondo regole precise, ed è abbinato ad una preparazione fisica motoria: sollevamento pesi, flessioni, footing. I praticanti appartengono a tutte le categorie, soprattutto studenti, trattandosi di giovani. La frequenza è gratuita. Secondo noi è uno sport che porta alla serenità e aiuta a combattere la delinquenza e la droga, più ancora degli altri perclié nelle bocce non ha mai il sopravvento la violenza». Remo Ludi

Persone citate: Aldo Annoni, Antonio Riva, Cairoli, D'alessandro, Dante D'alessandro, Riva