Svolta in Cambogia Pol Pot sostituito

Svolta in Cambogia Poi Pot sostituito Guidò uno dei grandi massacri della storia Svolta in Cambogia Poi Pot sostituito Gli succede il «moderato» Son Sen: dovrebbe rendere «accettabile l'immagine» dei khmer rossi • Uno spiraglio nel negoziato con Hanoi NOSTRO SERVIZIO BANGKOK — L'ex primo ministro cambogiano Poi Pot lascia 11 comando supremo dell'Armata nazionale della Kampuchea democratica (Nadk). Lo sostituisce alla testa delle forze militari del khmer rossi Son Sen, «ministro della Difesa» nel «governo di coalizione» della Kampuchea democratica. La Voce della Kampuchea democratica, emittente del khmer rossi, ha diffuso la notizia ieri, 2 settembre, precisando che Son Sen «é stato nominato presidente dell'ufficio del comando supremo dell'Armata»» e che Poi Pot «assumerli le funzioni di presidente dell'ufficio per gli alti studi della difesa nazionale dove avrà il compito di osservare, prendere in considerazione, esplorare e analizzare gli sviluppi nel quadro della Difesa»: una sorta di accademia militare dei khmer rossi. La nuova carica è puramente onorifica; in concreto, Poi Pot è esonerato dal comando. Secondo il decreto citato dalla radio e che porta la data del 24 agosto, il Comitato militare supremo della Kampuchea democratica, presieduto da Poi Pot, «cessa le sue attività». I civili e militari con oltre 60 anni sono 'invitati a tornare alle loro case». Per Poi Pot, che ha 6364 anni, è dunque venuta l'ora di andare In pensione.1 L'emittente ha anche annunciato la nomina di Khleu Samphan, da cinque «noi capo politico del khmer rossi, e di Son Sen, rispettivamente a presidente e vicepresidente del «partito della Kampuchea democratica». Son Sen è nato il 12 giugno. 1930 nella provincia di Tra Vlnh, nel Sud Vietnam. Appartiene a quel gruppo di comunisti khmer che studiarono in Francia negli Anni Cinquanta. Persa la sua borsa di studio a causa della sua attività politica, rientra a Phnom Penh e nel '63 si dà alla macchia contemporaneamente a Saloth Sar (il futuro Poi Pot), Khleu Samphan (oggi anche vicepresidente del «governo di coalizione» diretto dal principe 81hanuk) e Ieng Sary. Per molto tempo Son Sen si occupa delle attività militari del partito comunista della Kampuchea. Nel '76 è viceministro della Difesa, nel '79, nel governo formato dopo la caduta di Poi Pot, occupa il' posto di ministro della Difesa. Dal 1979 in poi fa parte dell'alto comando dell'Armata nazionale della Kampuchea democratica, sotto la direzione di Poi Pot, con Ta Mok e Ke Pauk. Le prime reazioni degli osservatori e dei diplomatici sono prudenti. Khleu Samphan e Son Sen passano per dei -moderati: E' certo tuttavia che la nomina di Poi Pot a un posto meno in vista è destinata a migliorare • l'immagine» e rendere più «presentabili» i khmer rossi, 1 quali da diverse settimane moltiplicano le loro dichiarazioni a favore dell'unita delle forze della coalizione (che comprende i nazionalisti del principe Sihanuk e del «primo ministro» Son Sann) e di un sistema politico per il futuro della Cambogia basato sui principi del liberalismo economico e della democrazia parlamentare. L'ambasciata della Kampuchea democratica a Pechino ha fatto sapere che Poi Pot non si è ritirato per consentire negoziati con il Vietnam. Anche negli ambienti diplomatici occidentali a Pechino si rileva che il ritiro di Poi Pot è si un elemento importante nell'evoluzione del conflitto cambogiano, ma non di natura tale da sbloccare la situazione nell'immediato. Esso tuttavia servirà a indebolire l'argomentazione di Hanoi che giustifica l'occupazione della Cambogia da parte delle sue truppe con la necessità di impedire -il ritorno al potere di Poi Pot e della sua cricca». Il ritiro, se effettivo e non temporaneo, può sembrare una grossa concessione della Cina, di cui gli khmer rossi sono l'alleato privilegiato in seno alla coalizione della resistenza antlvletnamita, e farebbe cadere uno degli osta-' coll a un regolamento politico della questione cambogiana. Poi Pot lasciò la guida del governo cambogiano dopo l'invasione vietnamita della Cambogia nel dicembre 1978, conservando la carica di capo delle forze della sua fazione. Il suo nome, pressoché sconosciuto quando emerse nel 1976 come leader della Cambogia comunista, divenne rapidamente sinonimo in tutto il mondo di riforme radicali cui si accompagnarono terribili stragi In tre anni guidò uno del più grandi massacri della storia: almeno tre milioni di cambogiani persero la vita. Jacques Bekaert Copyright «l* Monde» e per l'Italia «La Stampa» Poi Pot in un'immagine del '79

Persone citate: Ieng Sary, Jacques Bekaert, Saloth Sar, Samphan