Grazie Mad Max per il bel futuro di barbarie
Grazie Mad Max per 81 bel futuro di barbarie A Venezia-Giovani il divertente film di Miller e Ogilvie con Mei Gibson e Tina Turner Grazie Mad Max per 81 bel futuro di barbarie La regista Loredana Dordi ha portato alla rassegna De Sica il profondo «Fratelli», tratto dal romanzo di Samonà VENEZIA — Fantastico e barbarico, paura e distruzione: ma poi Mad Max beyond thunderdome (M. M. oltre la sfera del tuono, Venezia-Giovani), terzo film australiano della serie nata intorno a questo Involontario eroe della sopravvivenza, diretto da George Miller e George Ogilvie, interpretato da Mei Gibson e Tina Turner, è dedicato al poeta inglese Byron. I grandi liberi paesaggi d'Australia belli da sgomentare, una infinita quantità di soldi, molte invenzioni ingegnose, un design fin troppo creativo, ritmo incalzante e ironia servono a raccontare una storia classica. Nell'improbabile post-civiltà seguita a un'esplosione nucleare, Mad Max combatte per continuare a vivere attraverso avventure mirabolanti e crudeli; si batte contro la Regina Nera del borgo di Bartertown, si Ubera della schiavitù e non si lascia uccidere dal deserto; viene salvato da una comunità di bambini selvatici che diventano l'esercito per ingaggiare e vincere l'ultima lotta. Lo stile è quello grandioso del fumetti di Corben e di Segrelles, almeno quattro epi¬ sodi sono stupefacenti. Primo, la città neobarbara non dispone di carburanti, cosi il suo sottosuolo ospita uno sterminato allevamento di maiali che continuamente mangiano ed evacuano: dal gas del loro sterco la città ricava l'energia indispensabile al suo funzionamento, e l'esistenza di questa megaindu-' stria sotterranea della merda comporta naturalmente cadute nel Silos maleodoranti, lotte tra la fanghiglia lurida, uomini mangiati vivi dai maiali eccetera. . Secondo episodio, la emozionante lotta a morte gladiatoria che oppone Mad Max a un nemico: sotto la volta di una specie di circo, 1 combattenti sono sospesi a lunghe corde elastiche, rimbalzano, vengono scagliati contro le pareti e uno addosso all'altro, saltano e schivano, con grande effetto ispirato, ha spiegato 11 regista Miller, a una speciale imbracatura per neonati usata in Australia. Terza cosa bella, 11 culto religioso dei bambini selvatici che vivono sull'acqua per un relitto d'aereo semisepolto nella sabbia desertica e per 11 suo capitano pilota (anche i graffiti delle caverne rappresentano aerei, e vecchi rottami di giocattoli o dischi sono gli oggetti sacri della religione). Quarto episodio notevole, la grande corsa-lotta fina¬ le tra barbari mezzi di trasporto rombanti e stravaganti, velocissimi e assassini. Divertente? Altroché. All'altro limite del cinema, è bello un film piccolo, poco costoso, su due persone in un appartamento: Fratelli (Venezla-De Sica) di Loredana Dordi, 42 anni, nata a Bolzano, regista televisiva alla Rai. Era difficilissima l'impresa di trascrivere 11 romanzo di Carmelo Samonà sul rapporto tra due fratelli soli, un ragazzo molto malato di nervi e di mente, un intellettuale sano che si dedica a lui, vuol capire la sua malattia, vuole aiutarlo aiutando se stesso a non vivere. Il film prodotto dalla terza rete televisiva della Rai è molto riuscito, maturo, profondo; che Rudlger Vogler fosse bravo si sapeva ma è bravo, una rivelazione vera, il giovane attore Enzo Cosimi, che recita benissimo la parte, ' molto Impegnativa e piena di possibili insidie, del ragazzo malato. J. t.
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