I periti agrari: come insegnare il buon uso degli antiparassitari di Sergio Miravalle
I periti agrari: come insegnare il buon uso degli antiparassitari Sollecitano l'istituzione delle «condotte» tecniche I periti agrari: come insegnare il buon uso degli antiparassitari NOSTRO SERVIZIO ALGHERO — Oltre 400 periti agrari italiani sono riuniti a congresso fino a martedì per discutere ruolo e futuro della categoria, •Rappresentiamo uno del punti di forza dell'agricoltura — dice Giuseppe Aluisettl, 57 anni, milanese, presidente del Collegio nazionale, cui sono iscritti circa 15 mila periti agrari — ma abbiamo subito, in questi ultimi anni, la concorrenza delle organizzazioni professionali agrìcole che, grazie a 'numerose leggi regionali, molto discutibili, hanno assunto la gestione dei piani zonali, dei centri di assistenza tecnica e della contabilità di numerose aziende-. I periti agrari liberi profes-' sionisti (in Italia sono circa tremila, gli altri sono impiegati presso pubbliche amministrazioni o fanno 1 rappresentanti di prodotti legati all'agricoltura) chiedono da 'tempo l'istituzione delle «condotte agrarie». •E' un'idea che rilanciamo con forza in questo quarto congresso — dichiara Aluiset¬ tl —, ogni Comune dovrebbe avere il tecnico agrario che conosca esattamente i problemi della zona e al quale i coltivatori possano fare riferimento ogni giorno. Noi rivendichiamo la priorità oggettiva dei tecnici rispetto alla azione filtrata in base alle tessere e alle considerazioni di carattere politico, condotta troppo spesso dalle organizzazioni professionali-. La polemica rimbalza anche sui temi attualissimi dell'uso degli antiparassitari (il caso del Temile sui pomodori) e su chi consigli gli agricoltori in tali scelte: « Una condotta agraria, slegata dagli Interessi delle grandi industrie, darebbe maggiori garanzie-. La relazione è stata svolta da Francesco Liguorl, presidente del Consiglio superiore dell'Agricoltura. E' seguito l'intervento di Pietro Zuccarello, preside dell'Istituto agrario di Sassari Al congresso si discute infatti anche di formazione professionale. In Italia gli istituti tecnici che diplomano periti agrari sono un'ottanti¬ na, frequentati da circa trentamila studenti. Ogni anno si diplomano cinquemila periti agrari: » Accettiamo l'iscrizione all'albo solo dei ragazzi che escono, avendo seguito il corso di studi completo. Negli ultimi anni alcuni istituti tecnici non specializzati hanno chiesto e ottenuto una sezione di maturità agraria. Noi'pensiamo che una scuola di agricoltura slegata dall'attività pratica in azienda agraria sia improponibile-. E i periti non vogliono essere confusi neppure con gli agrotecnici che si diplomano presso le scuole professionali agrarie, «fi corso di studio è diverso e diverso il livello di' approfondimento delle materie — commenta Aluisettl — siamo per un recupero delle caratteristiche peculiari della scuola di agraria (orari, esercitazioni, stage di ktudio-la-, voto) che non può essere considerata come un normale liceo. Ma il progetto di riforma delle secondarle sembra tenerne conto solo in parte: Sergio Miravalle
Persone citate: Francesco Liguorl, Giuseppe Aluisettl
Luoghi citati: Alghero, Italia, Sassari, Zuccarello
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