Il vaccino che salva i castagni

Il vaccino che salva i castagni Parla l'inventore del medicinale che combatte il cancro del legno Il vaccino che salva i castagni E' come un dentifricio, si spalma sulle zone malate - Tra qualche mese sarà in commercio ÉÉJ ÉSÉÉÉSfeBJKÉÉflJfficastagni si può sconfiggere. La buona notizia arriva dall'Università di Firenze: al Centro per la patologia delle specie legnose montane è stato realizzato un vaccino in grado di prevenire e guarire la malattia. La scoperta nasce da 15 anni di osservazioni e sperimentazioni sulle piante, curate da un ricercatore del Cnr, il dottor Tullio Turchettl,1 11 quale ha, prima di tutto, accertato che l'agente che scatena il cancro (un mlcete: l'«endothia parasltica-) a volte si modifica da solo, in natura, perde cioè la sua forza distruttiva. Di qui è partito 11 lavoro per Isolare gli elementi (per intenderci, equivalenti a un virus) a bassa capacità infettante e per provarne gli effetti sulle piante di castagno. Ed ecco la realizzazione del farmaco. In pratica — dice il dottor Turchettl — «consiste in wia pasta che può essere confezionata in tubetti, né plU né meno che un dentifricio o una pomata. Si provoca una ferita, cioè un'incisione, nella corteccia del castagno e vi st spalma sopra la pasta-. Quando? •/ periodi migliori sono la primavera e l'autunno perché per l'attecchimento è necessaria una certa umidità-. E la disponibilità? 'Occorreranno alcuni mesi. La notizia è uscita in anticipo. Comunque è soltanto un problema di quantità, facile da risolvere con le tecniche di laboratorio-. L'utilità del vaccino è evidente, soprattutto per il rilancio della coltura del castagno. Il dilagare dell'epidemia di cancro ha demoralizzato la maggior parte di coloro che eseguivano lavori di miglioramento nel boschi (soprattutto nei marroneti, 1 cui frutti spuntano i prezzi più alti sul mercato e rendono economica questa coltura). Le piante innestate sono particolarmente esposte alla malattia, poiché l'operazione provoca di per sé delle ferite. Finora l'innesto veniva protetto con mastici che non avevano però nessun potere contro il parassita. Adesso si potrà proteggere la ferita dell'innesto con la pasta. Come agisce? «O/i elementi a bassa virulenza, cioè con ixmfettante attenuate, ÌHÒHifUn cancro che non uccide, cioè "superficiale" (soltanto un occhio esperto può notare piccole screpolature). Non solo: nel cast di piante già attaccate dal male, hanno la capacità di far diventare "buoni" anche gli elementi "cattivi" del cancro, cioè di far diminuire il loro potere infettante, fino a controllarlo ed espellerlo-. •Era un uovo di Colombo-, dice il dottor Turchettl, e sottolinea: •£' stata l'osservazione assidua a permettere la scoperta in natura del principio attivo del mlcete che ora si utilizza per la cura-. Lo scienziato, all'osservazione naturalistica che ancora una volta si è rivelata decisiva, ha però aggiunto dell'altro. In Francia, ad esemplo, era già stato scoperto un vaccino, ma si basava su un solo elemento a «bassa virulenza». Turchettl invece ha realizzato una pasta composta da diversi elementi, in grado di ^lavorare di piti ed essere più efficaci-. Come una medicina, per capirci, che attacca la malattia da diverse parti. Gian Paolo Boetti

Persone citate: Gian Paolo Boetti, Tullio Turchettl

Luoghi citati: Francia