caiwfe A tavola

caiwfe A tavola caiwfe A tavola Mangiare bere e andare a spasso nella Marca gioiosa e amorosa CON 1 suoi 80 mila abi-1 tanti Treviso non si è mai atteggiata a me-: tropoli, anzi ha sempre saputo conservare un'esemplare modestia, benché in questi ultimi anni si sia conquistata un'invidiabile prosperità che la colloca nel plotone di testa delle città italiane dove il benessere è più diffuso. L'industria dell'abbigliamento (con in prima fila l'internazionale Benetton) ha notevolmente contribuito a questa ricchezza, ma altri settori hanno la loro importanza, come l'elettronica, la meccanica e in particolare l'agricoltura. Tanto per non citare che alcune voci, la regione di Treviso produce più mais del Massachusetts e poi 10 mila quintali annui del delizioso e inimitabile radicchio rosso, le fragole di Montebelluna, i peperoni di Zero Bianco, le ciliegie dell'Asolano e due milioni e mezzo di ettolitri di vino: lo spumeggiante Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, il profumato Merlot, il ricco Cabernet (eccezionali quelli di Gregoletto e Miane), il delicato Tocai, il possente Raboso e gli eleganti Pinot, che si fanno in tre versioni: bianco, grigio e nero, e 11 raro Venegazzù (11 migliore è quello di Loredan Gasparlni a Venegazzù). Tra i bianchi troviamo anche deliziosi Sauvignon e Chardonnay, vivaci e fruttati (da segnalare in particolare quelli delle Cantine Deroà di San Polo di Piave), che non hanno ancora diritto alla DOC, ciò che non toglie nulla alle loro notevoli qualità. Per secoli Treviso, che il Petrarca definì «la bella Contrada», ha vissuto sotto la soggezione del Leone di San Marco, ma oggi che Venezia non è più la Regina dell'Adriatico, ma soltanto una città carica di problemi e, soprattutto, straccarla di turisti, Treviso approfitta spesso del sovrappiù di visitatori che di frequente non trovano a Venezia posto per dormire e nemmeno per camminare, tanto calli, campi e piazze sono gremiti ad ogni ora e stagione. Basta Infatti percorrere 30 chilometri per arrivare in una città elegante, ricca e soprattutto tranquilla, gorgogliante di acque: Dante, il cui figlio Pietro riposa nella bella chiesa di San Francesco, innalzata nel 1200, accanto a France¬ folla compatta che si addensa ad ogni ora a Rialto. Numerose e affascinanti le gite fuori mura per visitare splendide dimore storiche come la Villa Barbaro a Maser. Villa Lattes a Istrana. Villa Emo a Fansolo e a Roncade la magnifica Villa Giustiniani circondata da Imponenti mura merlate e numerose altre dove hanno operato artisti come Palladio, Tintoretto o Veronese. Numerosi anche gli itinerari tra le colline in mezzo a vigneti e frutteti fino ad Asolo, esilio dorato di Caterina Cornare regina di Cipro. Collegllano, patria del Cima e del Prosecco e Castelfranco, circondata da possenti mura, dove nacque Giorgione. Ad un turismo selettivo si accompagna una cucina straordinariamente ricca e di una prelibatezza che non sca, figlia prediletta del Petrarca, diceva nel Paradiso, accennando a Treviso, «dove Sile e Cagnan (l'attuale Botteniga) s'accompagna», peché i due fiumi che bagnano la città si riuniscono In un cerchio che segue il perimetro delle mura del XV secolo che ancora la circondano. La città è ancora ammirevolmente preservata, malgrado 1 notevoli danni della guerra, soprattutto il bombardamento del Venerdì Santo del 1944, che in pochi minuti demolì buona parte del centro storico, poi amorevolmente ricostruito. Le strette strade del centro sboccano spesso in piccole piazze affascinanti e fuori dal tempo. Assolutamente da vedere la romantica isola della Pescheria, il portico e 11 canale dei Buranelli, la romanica Loggia dei Cavalieri, la gotica «Casa Trevigiana, del '400 in via Canova e, accanto a questa, un'altra splendida dimora rinascimentale decorata di ricchi affreschi. Altre magnifiche costruzioni antiche si possono ammirare nella vicina via Riccatl e nella Calmaggiore, con i suoi portici e le sue splendide facciate rinascimentali. I canali scavalcati da ponti di ferro fanno a volte pensare a Venezia, sorella maggiore, ma senza la DIARIO DI MORINI appena ottenute e aggiungere a poco a poco la farina. Mescolare In continuazione con movimenti rotatori dal basso verso l'alto. Mettere in una sacca a poche, stendere a piccoli segmenti su una placca imburrata, cuocere nel forno a 180" per 25 minuti circa. Crespella. Ingredienti: 125 g di farina. 3 uova. 1/3 di litro di latte, burro di panna, sale. Preparazione: battere le uova e aggiungere la farina mescolando In continuazione con una frusta da cucina, aggiustare di sale e versare 11 latte, a piccole dosi, in modo da ottenere una pastella fine e senza grumi. Cuocere le singole crespelle in una padella con il fondo in teflon ben caldo e leggermente inburrato. La dose, per ogni crespella, è pari alla quantità di pastella che serve a coprire il fondo della padella. Cuocere da ambo 1 lati e servire. Gianluigi Morini si è perduta con le nuove, deprecate mode ispirate alla «nouvelle cuisine» o alle smanie per la dieta. Nella «Marca gioiosa e amorosa- si continua per fortuna a mangiare seria¬