La motocicletta corre per le strade della letteratura

La motocicletta corre per le strade della letteratura La motocicletta corre per le strade della letteratura nario che, dal cinema alla pittura e cella letteratura, la sottrae al primato dell'automobile. L'America, da Francis Scott Fitzgerald (La crociera del rottame vagante appena uscito da Sellerio) a Kerouac (On the roadA cort l'aggiunta de Gli sbandati di Miller, privilegia ancora la strada dell'auto. Ma ragioni individualistiche, solitudini non condivisibili devono mettere in pista i -selvaggi, di Marion Brando e di Peter Fonda, motociclisti teddy-boys, Hell-Angel's degli inferni metropolitani, fino alla celebrazione ufficiale della -moto di polizia-, fatta da William Guercio con .Electra Olide>. 7 due ultimi scrittori americani e motociclisti che sono stati in grado di formalizzare il -pensiero su due ruote- sono stati Robert Pirsig con Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta (Adelphi) e Ted Simmons con I viaggi di Juppiter (Longa¬ ne fra cavalli. ria', e divenendone, dopo una rovinosa caduta, ma senza morirne, una delle prime vittime illustri. Chi ne morì invece in Inghilterra fu l'autore dei -Sette pilastri della saggezza': Thomas Eduard Lawrence -d'Arabia-, un patito delle due ruote a motore, il prototipo di molti altri -angeli di fuoco-. Ancìie il Futurismo, con le sue smanie di velocità spericolata ed estetiche della macchina, non privilegia la moto nella sua poetica. Preferisce le locomotive, i piroscafi, le eliche degli aeroplani, il replicante. I Futuristi, nella loro fantasia da -Guinness del primati-, non seppero prevedere i 514 km all'ora raggiunti da Don Vesco su Kawasaki 1000 ce, turbocompressa, raggiunti qualclie anno fa. La moto ha più fortuna nel dopoguerra. Rabbia e costi economici ridotti, prima, una certa filosofia • ecologica- poi, l'aiutano ad entrare in un immagi¬ Fu troppo presto superata dalla automobile, di cui la si vedeva come una -metà-, una incompletezza, per entrare nell'immaginario artistico. Letteratura e cinema, pittura e poesia non le hanno mai dedicato, per spettacolarità e comodità, lo spazio riservato all'automobile. Dalle comiche a quattro ruote di Buster Kcaton, Crik e Crok, Harold Lloyd, alle splendide automobili usate e descritte da Marcel Proust eRaymond Russell, per le due ruote a cavallo di secolo ci fu poca strada, con l'eccezione di Musil nel suo -L'uomo senza qualità-. I trasgressori Dada preferirono alla moto e all'automobile la bicicletta, e un artista come Jarry si autoproclamò -ciclista-poeta-. Sarà solo più tardi, sul crinale degli Anni 30, che Georges Bernanos attraverserà Parigi sfrecciando su una rombante moto rossa, rendendola -lettera¬ nesi). Ricognizione esistenziale e filosofica del mondo e di sé in Pirsig; viaggio, per centomila chilometri sul mondo e le sue difficoltà geo e antropologiche, per Simmons. Accanto a questi due poli di scrittura David Pazzish e Frltz Kothe hanno creato quadri iperrealisti. Don Bonhan, oggetti feticcio: Bill) Al Bengston e Jasper Johns, opere pop. Più europeo ma attret-

Luoghi citati: America, Arabia, Inghilterra, Parigi