Preghiera piscina e pace tra gli alberi l'alfabeto di Wojtyla a Castel Gandelfo

Volge al termine la vacanza estiva di Giovanni Paolo II nella cittadella fuori Roma Volge al termine la vacanza estiva di Giovanni Paolo II nella cittadella fuori Roma Preghiera, piscina e pace tra gli alberi l'alfabeto di Wojtyla a Castel Gandelfe Numerosi incontri i servizi di sicurez CASTEL GANDOLFO — E' ancora qui, nella residenza estiva dei pontefici romani, ma le vacanze sono finite anche per Giovanni Paolo II. Monsignor Stanislao Dzl\vl8z, suo segretario, dice che ormai, tempo per riposarsi, il papa non ne ha più, anche se è a Castel Gandolfo. «£' ricovilnclato il lavoro delle giornate normali, come nel resto dell'anno — spiega il monsignore — e il Santo Padre ha già ripreso le udienze private. Da oggi ancfie quelle pubbliche, e le visite dei vescovi ad limino-. Dunque 11 papa è ancora in villeggiatura, resterà a Castel Gandolfo sino alla vigilia del viaggio pastorale in Liguria, ma ha ripreso i ritmi normali del lavoro. E infatti, il via vai delle berline blu con le tendine ben chiuse si è fatto più Intenso nella piazzetta antistante il palazzo papale. Tutte vetture targate SVC. Sono I monsignori di curia, che da Roma portano 11 lavoro d'ufficio al papa. Nella villa di Castel Gandolfo c-'è poca gente che si è trasferita da Roma con Giovanni Paolo II. In pratica, soltanto la sua «corte privata», un segretario (l'altro, monsignor Kabongo, è in ferie), le monache che provvedono alla cucina e alle sue Etanze. un drappello di trenta guardie svizzereTTutto il resto, la macchina della curia e dell'amministrazione vaticana, è rimasto a Roma, e qui giunge soltanto per telefono o tramite messi in macchina. E cosi, anche se il tempo del riposo è finito. A Roma in questi giorni è sotto una cappa incandescente, ma nei boschi di Ca stel Gandolfo si respira, dal lago sale la brezza, e quando tramonta fa addirittura freddo. Cosi, nonostante il molti pllcarsi degli Impegni, le giornate del papa hanno ancora un ritmo più dolce, estivo. Il portone .apre 1 battenti alle sette del mattino, e lascia entrare ("gruppi di giovani che II papa ha invitato alla sua messa; se sono pochi, celebra nella cappella, e spesso li trattiene a colazione con lui; se 11 gruppo è più numeroso (talvolta anche mille ragazzi), allora dice messa nel cortile interno. Il resto della matti nata è assorbito dalle udien ze e dal lavoro. Poi, nel pomeriggio, una lunga passeggiata sotto gli alberi del grande parco. Ora ha ripreso regolarmente anche l'attività sportiva, e sempre più spesso dunque, Wojtyla raggiunge villa Barberi ni, dove c'è la piscina che si era fatta costruire all'inizio del pontificato. Dicono che è in grado ancora di farsi agilmente parecchie vasche, con una buona nuotata, pone fine alla pausa di relax. Quindi torna al lavoro. Cena al tramonto con il segretario, e prima di coricarsi legge qualche pagina di un libro, o sfoglia una pratica Importante che gli hanno mandato da Roma. Rare le sortite esterne. Si affaccia con regolarità dal balcone a mezzogiorno di ogni domenica, per la recita dell'Angelus, e dà udienza al gruppi organizzati di fedeli (il lunedi è del polacchi) secondo un rigido calendario. Il mercoledì prende l'elicottero e scende a Roma, per l'udienza generale ih piazza San Pietro; ma dopo l'incontro romano con le masse dei pellegrini, se ne rivela subito a Castel Gandolfo. Ne farebbe probabilmente anche a meno di questo viaggio, se il salone per le udienze costruito dal l'architetto Nervi a villa Cybo fosse più grande; ma regge soltanto cinquemila persone e cosi l'aula di Castel Gandolfo è stata data al focolarlni, che ne hanno fatto un centro congressuale. Nella quiete dei castelli romani, a .425 metri sul mare, 11 papa trascorre l'estate, tra un viaggio in Africa ed uno a Vaduz, dalla metà di luglio alla metà di settembre, come ogni anno e come i suoi predecessori (salvo papa Luciani, che non ne ha avuto il tempo). Castel Gandolfo è praticamente la città del papa, più di quanto lo sia Roma. Le tre ville che formano la sua residenza estiva (villa del Moro, villa Cybo e villa Barberini), tutte comunicanti, cinte da alte mura e ben protette anche dagli sguardi esterni, occupano la cresta del paese e guardano dall'alto il lago. Sfociano in una grande tenuta agricola (quella da dove giunge 11 latte per i piccoli malati del Bambln Gesù), e 11 con gli abitanti del paese - Udienze ai numerosi fedeli e turisti che accorrono da ogni parte - Massicci za affidati alle Guardie Svizzere e allo Stato italiano - Preparativi per il prossimo viaggio in Liguria tutto gode dell'extra territorialità, non fa parte del confini comunali, e nemmeno della Repubblica Italiana. Il regno del papa a Castel Gandolfo è più grande del Vaticano stesso, 55 ettari contro 44. Inutile dire che i castellani (è questo il nome dei 6300 cittadini di Castel Gandolfo) amano e apprezzano parecchio l'illustre villeggiante che ogni estate sale da loro. «£' un grande privilegio — dice l'assessore Mario Baleschi — quello di ospitare per due mesi ogni anno il capo della Chiesa. E oltre all'onore, occorre dire che Castel Gandolfo ne ricava anche un risveglio economico notevole: abbiamo visto la differenza in quei dodici giorni che non c'è stato, durante il viaggio pa¬ sii1!*/* 11 Papa durante il messag storale in Africa. Quando Giovanni Paolo II è qui, il paese si riempie di pellegrini, e tantissimi i giovani,. Il papa è fonte di ricchezza per Castel Gandolfo, ma ciò è merito soprattutto dell'.indotto», perché il Vaticano in vacanza si muove come i villeggianti in roulotte, vettovaglie appresso e completa autosufficienza Non ci sono fornitori del papa a Castel Gandolfo, tutto giunge da Roma; anche 11 pane, sfornato giornalmente dal forni pontifici al di là delle mura Leonine, arriva quassù in furgone, mentre frutta e verdura sono dell'annessa tenuta papale. In questi due mesi, l'amministrazione apostolica non impiega nemmeno un avventizio, gestendo ogni g gio ai fedeli giunti a Castel Gand qui, le autorità italiane accrescono massicciamente la vigilanza esterna; schiere di carabinieri e polizia occupano praticamente 11 paese, anche se con discrezione; la paura di un attentato è molto più di un astratto ricordo. Ma sono i pellegrini che affollano Castel Gandolfo In questi due mesi, migliala ogni giorno, anche seimila la domenica, da tutto il mondo. «/ papi so' tutti uguali — dice il proprietario del bar, a venti metri dal palazzo — ma questo ja data propio na scossa. E quanno li vedevi qui, tutti'sti giovani?'. Dino Carosl è a questo bar da 43 anni, ne ha 60, ed ha visto pellegrini e papi dell'ultimo mezzo secolo, da Pio XI. Secondo lui, la caratteristica del pon- cosa direttamente. Un tempo, i castellani che lavoravano per 11 papa, nella manutenzione del parco e nell'azienda agricola, erano un centinaio; ma ora, con le macchine, sono scesl ad una trentina. Anche nell'emergenza, il palazzo pontificio elude persino la vicina farmacia sulla piazzetta, forse perché quella del Vaticano a Roma è tra le più fomite al mondo; ed è cosi che quando mori Paolo VI, a pochi metri da loro, 1 castellani lo seppero dalla televisione. Se il papa non porta una lira, è quanto si muove intorno a lui e per lui, che sostiene l'economia di Castel Gandolfo; alberghi, ristoranti con vista sul lago, bar e negozi di souvenir. Quando il papa è olfo per la recita dell'Angelus: solidarietà ai «fratelli lituani teflcato di Wojtyla, è proprio il suo successo con i giovani. • Quando attraversa la piazza — racconta — ci mette delle ore per raggiungere il portone, perché basta clic un ragazzo lo chiami, o una mamma alzi il bambino, e lui subito corre per abbracciarli. Non rientrerebbe mai nel palazzo-. I castellani giurano che papa Wojtyla ama particolarmente Castel Gandolfo, molto più dei predecessori. Papa Giovanni, addirittura, dicono che ci venisse malvolentieri. Ma di Giovanni Paolo II sono più che soddisfatti. -Ogni tanto viene anche d'inverno — raccontano — a Carnevale o a Pasquetta, e a noi ci riceve volentieri: Molte famiglie qui hanno pranzato dal papa, e tantissimi bambini di Castel Oandolfo sono stati battezzati da lui. 'Si sente castellano anche lui, ce lo dice spesso. E la domenica all'Angelus non dimentica mai due parole per noi, suoi concittadini: Anche se dal paese non entra una spilla nel palazzo, e anche se nulla filtra di quanto succede oltre il portone, 11 legame che unisce Castel Gandolfo e Giovanni Paolo II appare molto forte, nonostante le rare occasioni di incontro diretto. Quando giunge in villa riceve l'omaggio del sindaco, e prima di ripartire, a settembre, dà udienza alla giunta comunale. Ma l'incontro più atteso dai castellani è quello di domenica prossima, tutto e soltanto per loro.'E' la festa di San Sebastiano, patrono del paese, e 11 papa uscirà dal palazzo a piedi, verso la vicina chiesa parrocchiale. Dirà la messa per loro come tutti gli anni, e come sempre, concludendo l'omelia, dirà: «Grafie per avermi ospitalo, e spero che vogliate farlo anche per l'estate dell'anno prossimo'. Gianni Pennacchi